In questi giorni di caldissima estate con una pluralità significativa di criticità interne e internazionali, ci siamo permessi il lusso di una crisi di Governo dello scioglimento delle Camere e di elezioni anticipate il 25 settembre 2022.
Ogni formazione politica e relative coalizioni (ove esistenti) farà la sua campagna elettorale e presenterà proposte programmatiche per l’azione parlamentare e di governo della 19^ legislatura repubblicana.
È nostro auspicio che i temi della scuola, servizio pubblico essenziale, siano presenti nei programmi singoli e di coalizione e costituiscano oggetto di confronto con l’opinione pubblica e le parti sociali.
In questa logica di disponibilità al confronto ci permettiamo di segnalare alcune problematiche strutturali che da troppi anni affliggono le scuole senza trovare soluzione.
L’autonomia scolastica è in sofferenza perché mai compiutamente analizzata nello scorcio ultra ventennale dalla sua partenza (1/9/2000) e schiacciata da un centralismo imperante a vari livelli (Stato e Regioni).
Il decentramento amministrativo selvaggio e caotico ha invaso le scuole alle quali il Ministero chiede sempre di più e in tempi sempre più stringenti, con organici ridotti, categorie professionali previste ma mai introdotte (Coordinatore Amministrativo e Tecnico, o parzialmente introdotte come gli Assistenti Tecnici nel primo ciclo) l’assurdità delle scuole sottodimensionate, un reclutamento del tutto inadeguato per Direttori SGA, Assistenti Amministrativi e Tecnici. Il PNRR è intervenuto sul reclutamento dei docenti ma nulla è avvenuto per Direttori SGA e personale ATA.
In siffatte condizioni il Ministero si permette ogni anno anche il lusso di sottrarre alle scuole centinaia di unità di personale amministrativo per impiegarlo presso i suoi Uffici periferici: scarica le competenze e si prende il personale delle scuole.
La governance delle scuole è ancora ferma ai decreti delegati del 1974: una condizione assolutamente inidonea all’attuale contesto. Una buona riforma della governance non costa nulla ma sarebbe di grande ausilio al sistema istruzione nella sua interezza.
Lo stato giuridico e il trattamento economico di tutto il personale scolastico necessità di interventi profondi e radicali di cambiamento ma si continua a intervenire in modo parziale e spesso sbagliato.
Siamo all’assurdo che il CCNL di comparto e quello di area del triennio 2019/2021, già scaduto, non è stato ancora rinnovato e i tempi non si preannunciano brevi. Particolarmente critica è la situazione lavorativa dei Direttori SGA (categoria direttiva in posizione apicale, unica o quasi nel contesto delle pubbliche amministrazioni) e degli Assistenti amministrativi. Di queste categorie e del loro lavoro prezioso non si parla quasi mai a livello politico e con difficoltà anche a livello amministrativo e sindacale.
Su questi temi e su altri afferenti le scuole siamo disponibili a dare il nostro contributo di scienza ed esperienza.
Lì, 04.08.20222
IL PRESIDENTE
Giorgio Germani