Da oggi, 01/09/2022, sono in pensione dopo 45 anni, 7 mesi e 26 giorni di servizio (dal 05/01/1977 al 31/08/2022) e con un’età anagrafica di 65 anni, 9 mesi e 10 giorni. Sono passati tanti anni così in fretta che quasi non me ne sono accorto.
Un lungo percorso di vita nelle scuole e per le scuole (ed anche in altri settori) in diversi ruoli, anche elettivi, in più regioni, province e città: Umbria, Lazio e Campania; Terni, Roma, Napoli e Salerno; Amelia, Attigliano, Orvieto, Narni, Torre del Greco, Torre Annunziata, Nocera Inferiore e Sassano. Tutte esperienze significative e interessanti nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle istituzioni educative, nei comuni e nelle loro associazioni.
Ho iniziato da Applicato di segreteria (nella scuola media di Amelia, accolto e seguito da una grande Segretaria e un eccellente Preside, Osella Cinti e Marcello Albini) agli albori dei decreti delegati del 1974 (Ministro Franco Maria Malfatti che ho avuto l’onore di conoscere) Ho proseguito come Coordinatore Amministrativo, Responsabile Amministrativo e infine Direttore dei servizi generali e amministrativi (appena diciannovenne ho fatto per brevi periodi anche l’insegnante di scuola elementare ad Attigliano, Alviano e Giove).
Ho fatto il Vice Presidente e il Presidente del Distretto scolastico di Amelia e Narni, il componente del Consiglio scolastico provinciale e della Giunta presso il Provveditorato agli Studi di Terni, il Presidente del Consiglio di Istituto in una scuola media di Salerno, il Consigliere comunale e il Capogruppo ad Amelia, il Vice Sindaco, Sindaco e Consigliere comunale ad Attigliano , il Consigliere e il Capogruppo all’Associazione dei Comuni del Basso Tevere per la sanità, la cultura e il territorio.
Sono stato componente di Commissioni ministeriali sul primo decentramento amministrativo e sul regolamento di contabilità dopo l’autonomia scolastica (Ministri Lombardi e Berlinguer). Ho fatto parte del gruppo di esperti ministeriali (solo DS e DSGA) nell’ambito del Progetto “Io Conto”, insieme a tanti colleghi dirigenti ANQUAP (Sabatino Simonetti, Alessandra Ferrari, Alfonsina Montefusco, Marco santini, Salvatore Gallo, Domenico Mazzeo e altri ancora). Sono stato inserito dai rispettivi Provveditori agli Studi di Napoli e Salerno nei nuclei di supporto all’autonomia scolastico, dopo la legge 59/1997.
Dal 1988 ho “sposato” la causa associativa dei “Segretari” delle scuole, prima solo professionale e dal 2001 anche a valenza sindacale (FNADA e Anquap).
Grazie al consenso e alla stima di colleghe/i ho ricoperto e ancora ricopro la carica di Presidente di cui avverto l’onore e sento l’onere, dedicando alla causa dei Direttori Sga e degli Assistenti amministrativi una parte rilevante del mio impegno quotidiano.
Molto ho dato e continuo a dare. Moltissimo ho ricevuto, avendo avuto la possibilità di conoscere tanto e tanti in tutta Italia (il nostro difficile e stupendo Paese) e a diversi livelli.
Grazie all’esperienza associativa e al valore riconosciuto all’Anquap ho dialogato e mi sono confrontato con l’Anp (a volte con fisiologica distinzione di posizioni), ho ricoperto incarichi Federali e Confederali (Fp CIDA e CIDA) che mi hanno “arricchito” per l’ampliamento dei contesti e delle situazioni nel mondo del lavoro pubblico e privato delle dirigenze e delle alte professionalità. Ho partecipato, a volte anche da protagonista, a tanti Congressi, Convegni e Seminari.
Mi è capitato di interloquire e collaborare con più soggetti istituzionali e politici, con operatori economici e imprese e di co-fondare una rivista mensile di settore (PAIS del Gruppo Spaggiari di Parma) che è in campo da 18 anni. Da alcuni anni l’Anquap si avvale del supporto qualificato di una primaria agenzia di comunicazione e relazioni politico/istituzionali (Consenso, direttore Stefano Colarieti e amministratore Marco Forlani)
Mi ritengo fortunato perché ho fatto ciò che mi piaceva e dava soddisfazione (insegnante, impiegato, funzionario, amministratore, datore di lavoro, “giornalista/pubblicista” dirigente politico e sindacale), perché ho ricoperto ruoli e posizioni importanti cercando sempre di dare un contributo positivo, senza rinunciare alla critica (a volte alla polemica) in piena libertà di pensiero e parola.
Da amministratore degli enti locali, dipendente e dirigente sindacale ho vissuto diverse esperienze giurisdizionali: penali, amministrative, civili, contabili, lavoristiche e Tribunale Superiore delle Acque. Della Giustizia ho grande considerazione e rispetto. Di alcuni magistrati che ho incontrato nelle diverse circostanze un po’ meno.
Ho avuto tante colleghe/i come valenti “compagni di strada” soprattutto nei momenti difficili. Ho incontrato alcuni importanti “maestri” di vita, professione, politica e sindacato. Ho reclutato dei dipendenti ed altri ne ho conosciuti nelle diverse configurazioni associative e ne ho apprezzato l’impegno e la professionalità.
Mi sono capitati anche dei nemici (subdoli, a volte vigliacchi perché anonimi) e degli avversari di valore che ho rispettato.
Potrei fare tantissimi nomi e rivolgere infiniti ringraziamenti ma mi astengo dal farlo per evitare il rischio di ingiuste omissioni. Sono sicuro - però - che amici, colleghi, dipendenti, maestri e avversari (che leggeranno questa nota) sapranno riconoscersi. Alcuni nomi, però, voglio farli, perché queste persone non sono più tra noi: Costante Saldari e Nando Margheriti (insegnanti), Don Bruno Medori, Don Danilo Filiberti e Don Giovanni Zanellato (religiosi), Angelo Alcini, Agostino Romoli, Ilo Mariotti, Lorenzo Gagliarducci, Gaetano Sbardella, Enzo e Iro Vecchi ed Enzo Nunzi (politici/amministratori/manager), Antonio Mioni e Paolo Bili (sportivi), Salvatore Careddu, Gennaro Manna, Ilario Falcioni, Vito Albano, Vicenzo Caporossi, Valentino Favero e Felice Bonagura (gente di scuola e/o dirigenti sindacali).
Sono rammaricato per aver “perso” nel tempo colleghi e amici con cui ho lavorato e mi sono trovato bene. Di queste perdite porto probabilmente una qualche responsabilità.
In oltre 45 anni ho attraversato una pluralità variegata di stagioni politiche, istituzionali e sindacali: dalla prima alla seconda repubblica e ora non so che; dal terrorismo agli opposti estremismi; dalle stragi e omicidi di mafia a tangentopoli; dalle ricorrenti crisi economico/finanziarie a quelle politiche; dalle riforme istituzionali a quelle amministrative e del lavoro.
Ho constato che solo raramente (purtroppo) la scuola ha occupato il posto che merita: tanti ne parlano, pochi la conoscono veramente nell’insieme della sua complessità, quasi nessuno sa dove mettere le mani. Del “raramente” voglio ricordare i decreti delegati (Malfatti), l’autonomia scolastica (Berlinguer) e la buona scuola (Renzi).
Sul versante delle relazioni sindacali ho toccato con mano lo “strapotere” (a volte l’arroganza) di CGIL, CISL e UIL anche nei settori del management (pubblico e privato) dove altri soggetti hanno la preminenza (vedi CIDA e non solo); uno strapotere non giustificato ma sostenuto da discutibili condotte di vari soggetti politici e istituzionali.
Ho conosciuto e ascoltato direttamente tanti leader politici, sindacali, dirigenti pubblici e giornalisti di rango: Aldo Moro, Giulio Andreotti, Amintore Fanfani, Benigno Zaccagnini, Ciriaco De Mita, Arnaldo Forlani, Oscar Luigi Scalfaro, Mario Segni, Antonio Bisaglia, Flaminio Piccoli, Sergio Mattarella, Luciano Radi, Giorgio Spitella, Filippo Micheli, Sergio Ercini, Enrico Manca, Leoluca Orlando, Giorgio Almirante, Alfredo Biondi, Gianfranco Fini, Walter Veltroni, Matteo Renzi, Luigi Di Maio, Renato Brunetta, Luigi Berlinguer, Luciano Lama (sindaco di Amelia, quando ero sindaco di Attigliano), Franco Marini, Sergio D’Antoni, Nino Gallotta, Giovanni Trainito, Sergio Scala, Sergio Auriemma, Antonio Naddeo, Maria Vittoria Marongiu, Giuseppe Cosentino, Luciano Chiappetta, Pasquale Capo, Jacopo Greco, Sabrina Capasso, Filippo Serra, Antonio Polito, Andrea Pancani e Giuliano Giubilei. Un sindacalistica (e non solo) è stato per me un importante punto di riferimento, Giorgio Rembado (ANP e CIDA).
Mi auguro, ma soprattutto auguro alle nuove generazioni che vi sia un radicale “cambiamento di rotta” per il quale ci vorrebbe un miracolo considerate le condizioni di contesto di questa pessima campagna elettorale per le elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022. Nessuno degli schieramenti in campo è nuovo e tanti leader nelle diverse formazioni sono già stati al Governo in posizione di Premier e/o di Ministri. Di pochi ricordo azioni e provvedimenti importanti in favore delle scuole e di chi nelle stesse lavora in condizioni oggettivamente difficili.
Le colpe, però, non sono tutte e solo della politica e probabilmente non vi è nessuno che in tema di scuola può “scagliare la prima pietra”.
Sono in pensione ma resto (pro-tempore) Presidente dell’Anquap, dirigente Federale e Confederale, rinnovando l’impegno per le scuole e le categorie che rappresentiamo (in primis Direttori sga e Assistenti Amministrativi quasi sempre dimenticati e/o discriminati, eppure fondamentali per il funzionamento delle scuole sul versante organizzativo, amministrativo e contabile).
Un consiglio sento di dare ai colleghi che rappresento e lavorano nelle scuole: fate il vostro dovere e pretendete i vostri diritti; rispettate e fatevi rispettare ma soprattutto siate consapevoli di essere utili ma non indispensabili.
Sono amareggiato e deluso – anche per il grave ritardo nel rinnovo del CCNL relativo al triennio 2019/2021 del Comparto Istruzione e Ricerca - ma non sfiduciato e (soprattutto) non ho perso l’entusiasmo per ciò che faccio e in cui credo.
Li 01/09/2022
In fede Giorgio Germani
P.S: ho potuto fare quanto succintamente esposto grazie al sostegno e alla pazienza della mia famiglia di origine, di quelle costituite e acquisite. Un grazie speciale lo debbo a mio padre Remo, che ho perso l’anno scorso, a mia moglie Maridò e alle mie figlie Federica e Alessia.