Il Miur interviene con il comunicato che si allega sulla recente sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea sull'annosa vicenda del precariato.
È vero che il documento sulla buona scuola e la legge di stabilità 2015 vanno nella giusta direzione, ma occorre evitare che l'applicazione della sentenza comporti ulteriori azioni giudiziali in sede nazionale e non bisogna dimenticare il personale Ata. Come Anquap faremo i necessari approfondimenti ed assumeremo le conseguenti iniziative.
Ufficio Stampa
Roma, 26 novembre 2014
Miur, da 'Buona scuola' soluzioni che
rispondono e vanno oltre sentenza Corte Ue
Previsto piano assunzioni e ritorno a concorsi regolari
La necessità di dotare la scuola italiana di tutti gli insegnanti di cui ha bisogno, intervenendo in modo strutturale sul tema del precariato, a partire dalla piaga delle graduatorie storiche, è stata chiara al Governo fin dal suo insediamento. "La Buona Scuola" dà risposte che vanno oltre la sentenza di oggi, in cui si chiede di non utilizzare contratti a tempo determinato in modo reiterato per coprire posti "vacanti e disponibili".
Il documento del governo prevede infatti un piano di assunzioni straordinario che a settembre 2015 porterà in classe circa 150.000 insegnanti, necessari per rafforzare e ampliare l'offerta formativa. Insegnanti che copriranno anche tutti i posti attualmente "vacanti e disponibili" di cui parla la sentenza.
Successivamente gli ingressi nella scuola avverranno solo per concorso con cadenza regolare, proprio per evitare che si crei altro precariato. Nel 2015 sarà emanato un bando da 40.000 posti circa. Con il Piano "La Buona scuola" si uscirà dalla logica emergenziale per entrare in un'ottica di prospettiva che guarda alle esigenze formative e didattiche dei nostri studenti e al diritto degli insegnanti di avere certezza su tempi e modi di accesso alla professione.