Camera dei Deputati
Sindacato ispettivo
Nel corso della settimana in Commissione Cultura, scienza e istruzione, si sono svolte le seguenti interrogazioni:
Interrogazione n. 5-03169 Fabbri (PD): Su un piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere da parte del Ministro delegato per le pari opportunità, da attuare in particolare nelle scuole.
Il sottosegretario all’Istruzione, Angela D’Onghia, nella risposta ha ricordato l'elaborazione di tale Piano è stata affidata ad una task force interistituzionale composta da tutti i Ministeri interessati, dai rappresentanti della Autonomie territoriali e dal mondo dell'associazionismo, coordinata dal Dipartimento per le pari opportunità.
A tale scopo sono stati costituiti sette sottogruppi tematici con il compito di formulare delle proposte. Il MIUR è stato individuato quale capofila e coordinatore del sottogruppo dedicato al tema «Educazione» e ha prodotto un documento, inviato al Dipartimento per le Pari Opportunità con nota del 1° dicembre 2014, nel quale vengono presentate diverse misure.
In particolare, gli obiettivi individuati da questo Ministero per promuovere i necessari cambiamenti socio-culturali volti al superamento dei fenomeno della violenza sulle donne, possono essere così riassunti:
Formazione del personale docente e dirigente;
Sensibilizzazione e fondazione degli studenti attraverso l'elaborazione di un Documento che solleciti tutte le istituzioni scolastiche ad una riflessione e ad un approfondimento sui temi legati, tra le altre cose, alla violenza sulle donne, fornendo così un riferimento per l'elaborazione del proprio curricolo all'interno del Piano dell'Offerta Formativa;
Avvio di un tavolo tecnico con l'Associazione italiana editori (AIE) finalizzato alla riflessione sull'uso del linguaggio e sulla conoscenza delle origini delle forme di stereotipo e del loro significato discriminatorio nei diversi contesti di studio, di vita e di lavoro;
Azioni di sensibilizzazione su tutto il territorio attraverso l'istituzione di un sistema di governance territoriale a supporto delle attività di educazione alle pari opportunità, di prevenzione e di contrasto della violenza attraverso il coinvolgimento dei Centri Territoriali di Supporto (CTS) presso gli Uffici Scolastici Regionali.
Ciò premesso, il ministro ha poi ricordato alcune iniziative già promosse dal MIUR a livello nazionale sui tema:
la «Settimana nazionale contro la violenza e la discriminazione», rivolta a tutte le scuole di ogni ordine e grado;
in occasione della Giornata Internazionale della Violenza sulle Donne – il 25 novembre – il MIUR ha promosso, attraverso il linguaggio teatrale, una serie di iniziative su questi temi tra le quali, per l'anno scolastico 2013/2014, una rassegna di spettacoli che si è tenuta in diverse città italiane con la partecipazione degli studenti di ogni ordine e grado;
inoltre, il MIUR, sotto il Patronato del Presidente della Repubblica, da sette anni indice il concorso nazionale «Donne per le Donne» rivolto anch'esso a tutte le scuole di ogni ordine e grado. Concorso finalizzato a focalizzare l'attenzione degli studenti sul ruolo delle donne nella società contemporanea.
Interrogazione n. 5-03989 Vacca: Sul riconoscimento della parità scolastica da parte dello Stato.
Il sottosegretario D’Onghia ha innanzitutto precisato che le modalità procedimentali per il conferimento della parità e per il suo mantenimento, a norma della legge n. 62 del 2000, sono definite con il regolamento di cui al decreto ministeriale n. 267 del 2007, emanato ai sensi dell'articolo 1-bis del decreto-legge n. 250 del 2005. L'articolo 3 del regolamento prevede che sia l'Ufficio scolastico regionale ad accertare il permanere dei requisiti prescritti sulla base di una dichiarazione del gestore o del rappresentante legale. In caso di mancata osservanza delle prescrizioni ovvero di irregolarità di funzionamento sempre l'USR assegna alla scuola un termine per la relativa regolarizzazione. Scaduto il predetto termine senza che la scuola abbia provveduto, l'USR dispone gli opportuni accertamenti e adotta successivamente i provvedimenti consequenziali. Per irregolarità di funzionamento sono da intendersi tutte quelle correlate con la carente rispondenza della situazione di fatto ai requisiti previsti dall'articolo 1, comma 4, della citata legge n. 62, alle disposizioni del regolamento n. 267, nonché alle disposizioni vigenti in materia di esami di Stato.
Per l'applicazione delle norme contenute nel predetto regolamento sono state emanate delle apposite Linee guida.
Inoltre, il Ministero ha impartito apposite indicazioni, con nota n. 2135 del 30 marzo 2011, invitando gli Uffici scolastici regionali a predisporre piani annuali di vigilanza e indicando la documentazione che gli ispettori sono tenuti a verificare, ivi inclusi gli atti relativi alla qualificazione dei docenti. Con nota del 5 giugno 2014 ha, altresì, invitato gli uffici periferici a far pervenire al Ministero il prospetto sintetico delle risultanze emerse dalle operazioni di verifica, comunicando gli eventuali provvedimenti adottati per l'anno scolastico 2013/2014 in applicazione dell'articolo 4 del citato decreto ministeriale n. 267 del 2007.
Senato della Repubblica
Affare sulla scuola, con particolare riferimento alla valutazione del riordino della scuola secondaria di secondo grado, all'impatto del precariato sulla qualità dell'insegnamento e alle recenti iniziative del Governo concernenti il potenziamento di alcune materie e la situazione del personale (Atto n. 386).
Titolo breve: Affare assegnato sulla scuola.
La Commissione ha proseguito l'esame dell'affare assegnato e la relatrice Puglisi ha illustrato uno schema di risoluzione su cui è intervenuto il Ministro Stefania Giannini.
Il Ministro ha manifestato vivo apprezzamento per i contenuti della risoluzione presentata che sottende un approfondito lavoro, a partire da un condivisibile monitoraggio dell'esistente. Ha affermato peraltro che l'iniziativa della Commissione si è inserita egregiamente nel percorso governativo caratterizzato dalla consultazione pubblica su "La buona scuola". Dopo aver espresso compiacimento anche in merito alle audizioni svolte, ha ribadito di ravvisare molte analogie tra le conclusioni raggiunte dal Governo, rispetto ai dati qualitativi emersi dalla consultazione, e quelle del Parlamento, in quanto si è registrato un bisogno del Paese di rivedere alcuni meccanismi specifici.
Venendo al contenuto della risoluzione ha affermato che reputa condivisibili gli impegni previsti, fermo restando che occorre maggiore cautela su taluni aspetti. Ritiene dunque fondamentale l'impegno n. 1 relativo all'autonomia scolastica, purchè essa sia collegata ad un piano di assunzione dei precari, alla possibilità di svolgere un'attività curricolare interna ai singoli istituti e al meccanismo di valutazione, che giudica il pilastro del sistema. Concorda altresì con gli impegni nn. 2 e 3, quali conseguenze dirette dell'autonomia, tenuto conto che un curriculum di istituto rende possibile raggiungere determinati obiettivi con una maggiore flessibilità. In particolare, sulla personalizzazione del percorso di studio dello studente, di cui all'impegno n. 3, propone di inserire un inciso che rechi "nel rispetto della tipologia e delle finalità dei singoli corsi di studio", onde evitare disuguaglianze. Non ritiene infatti esportabile nella scuola italiana il modello americano della high school, poiché l'alto tasso di opzionalità rischia di compromettere la solidità della preparazione. Propone altresì di sostituire la locuzione "curriculum dello studente" con "percorso formativo dello studente".
Ha poi precisato che la formazione in servizio, di cui all'impegno n. 6, rappresenta un punto cardine dell'intero progetto e dunque occorre renderla, oltre che obbligatoria, anche strutturale e permanente. Relativamente all'impegno n. 7, ha detto di condividere l'attenzione all'apprendimento per tutto l'arco della vita dalla prima infanzia fino all'istruzione per gli adulti. Rimarca però che il tema degli asili nido non è attualmente di competenza del Dicastero.
Si è espressa a favore anche dell'impegno n. 11, riconoscendo che la cultura della valutazione non è più una novità nella scuola italiana benché richieda alcuni aggiustamenti. Ritiene infatti prioritario elaborare un sistema nazionale di valutazione con obiettivi chiari e criteri oggettivi e comparabili, che rappresenta una priorità ineludibile anche per migliorare l'offerta della scuola.
Al seguente link la proposta di risoluzione:
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=17&id=00823799&part=doc_dc-allegato_a&parse=no&stampa=si&toc=no
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015), A.S. 1698
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Iniziativa
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Governativa
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Iter
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Assegnato alla Commissione Bilancio
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Relatori
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Sen. Giorgio Santini (PD)
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Lavori parlamentari: Ieri, in considerazione dell’ingente quantità di proposte emendative ancora da esaminare, il presidente della Commissione Bilancio, Azzollini (NCD), ha verificato che non sussistevano le condizioni per concludere l’esame in sede referente dei disegni di legge. Pertanto, la seduta è terminata senza il conferimento del mandato ai relatori. L’Aula ha quindi avviato l’esame del provvedimento così come trasmesso dalla Camera.
Nella mattinata di oggi è attesa la presentazione del maxiemendamento interamente sostitutivo del testo della legge di stabilità. La seduta è convocata alle ore 10.00.
In allegato, una bozza riservata del maxiemendamento.
Disposizioni di interesse:
Articolo 1:
i commi 4 e 5, modificati nel corso dell'esame in prima lettura, istituiscono il Fondo per la realizzazione del Piano “La buona scuola” nello stato di previsione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con la dotazione di 1 miliardo di euro per il 2015 e di 3 miliardi di euro dal 2016. Il Fondo è finalizzato, in via prioritaria, alla realizzazione di un piano straordinario di assunzione di docenti e al potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro, oltre che al rafforzamento dell’offerta formativa e della continuità didattica, attraverso iniziative volte alla valorizzazione dei docenti e per la sostanziale attuazione dell’autonomia scolastica e alla formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici.
Il comma 121, riformulato nel corso dell'esame in prima lettura, reca finanziamenti per 200 milioni di euro a decorrere dal 2015 da destinare in favore delle scuole paritarie. La nuova formulazione del comma è volta a precisare che lo stanziamento in questione è finalizzato ad incrementare l’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 13, della legge n. 62/2000, allocata sul cap. 1477 dello stato di previsione del MIUR, relativo ai contributi direttamente erogati dal dicastero alle scuole paritarie, anziché, come prevedeva il testo iniziale del comma, a rifinanziare l’autorizzazione di spesa di cui all’art. 2, co. 47, della L. 203/2008.
Articolo 2:
il comma 77 riduce di 30 milioni di euro, a decorrere dal 2015, l’autorizzazione di spesa di cui all’art. 4 della L. 440/1997 (già, Fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa), confluita, dal 2013, nel Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche.
Il comma 78 prevede che, per il 2015, quota parte (€ 10 mln) delle somme che non sono state utilizzate dalle scuole, per tre esercizi finanziari consecutivi, per la realizzazione di progetti in materia di formazione e sviluppo dell’autonomia scolastica e che, a legislazione vigente devono essere versate all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate ad apposito capitolo del bilancio del MIUR e poi assegnate alle scuole per le spese di funzionamento, rimanga invece acquisita all’erario.
Il comma 79 riduce il numero dei coordinatori periferici di educazione fisica che possono usufruire dell’esonero dall’insegnamento. In tal senso, novellando l’art. 307 del D.Lgs. 297/1994, dispone che, a decorrere dal 1° settembre 2015, l’organizzazione e il coordinamento periferico del servizio di educazione fisica è di competenza degli Uffici scolastici regionali e del dirigente ad essi preposto, che può avvalersi della collaborazione di un solo dirigente scolastico o di un solo docente di ruolo di educazione fisica, che può essere dispensato in tutto o in parte dall’insegnamento.
Il comma 80 elimina, dal 1° settembre 2015, la possibilità di usufruire dell’esonero o del semiesonero dall’insegnamento per i docenti con funzioni vicarie del dirigente scolastico, nonché per i docenti addetti alla vigilanza delle sezioni staccate o delle sedi coordinate delle scuole. A tal fine, abroga l’art. 459 del D.Lgs. 297/1994.
I commi 81 e 82 modificano la disciplina in materia di comandi, distacchi, utilizzazioni del personale scolastico, attraverso l’eliminazione della possibilità di collocare fuori ruolo docenti e dirigenti scolastici per assegnazioni presso associazioni professionali del personale direttivo e docente ed enti cooperativi da esse promossi, enti che operano nel campo della formazione e della ricerca educativa e didattica, nonché enti che operano nel campo delle tossicodipendenze e l’eliminazione, dal 1° settembre 2015, della possibilità per il personale del comparto scuola – salve alcune ipotesi – di essere posto in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o utilizzazione comunque denominata presso pubbliche amministrazioni, autorità indipendenti, enti, associazioni e fondazioni.
Il comma 83 – concernente le supplenze di personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) della scuola – prevede il divieto di conferimento di supplenze "brevi" per i primi 7 giorni di assenza, stabilendo che per la temporanea sostituzione del personale appartenente al profilo di collaboratore scolastico si può provvedere mediante l’attribuzione al personale in servizio delle ore "eccedenti".
Il comma 84 stabilisce che ferme restando la tutela e la garanzia dell’offerta formativa, a decorrere dal 1 settembre 2015, i dirigenti scolastici non possono conferire supplenze brevi al personale docente, per il primo giorno di assenza.
Il comma 85 dispone che con decreto interministeriale MIUR-MEF, sentita la Conferenza unificata, da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, si procede alla revisione di criteri e parametri per la definizione delle dotazioni organiche del personale ATA, in modo da conseguire, a decorrere dall’anno scolastico 2015/ 2016, fermi restando gli obiettivi di cui all’articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112:
a) una riduzione nel numero dei posti pari a 2.020 unità;
b) una riduzione nella spesa di personale pari a 50,7 milioni di euro annui a decorrere all’anno scolastico 2015/2016.
Il comma 86 prevede che per le attività di digitalizzazione dei procedimenti amministrativi affidati alle segreterie scolastiche, al fine di aumentare l’efficacia e l’efficienza delle interazioni con le famiglie, gli alunni e il personale dipendente, è autorizzata per l’anno 2015 la spesa di 10 milioni di euro a valere sulle riduzioni di spesa di cui al comma 85.
Il comma 87 stabilisce che dall’attuazione del comma 85 devono derivare per il bilancio dello Stato economie lorde di spesa non inferiori a 16,9 milioni di euro per l’anno 2015 e a 50,7 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2016.
I commi 100-102, inseriti durante l'esame in prima lettura, prevedono l’adozione di nuovi criteri per la composizione delle commissioni degli esami di maturità (art. 4 L. 425/1997), da applicare per gli esami che si svolgeranno nel 2015 (a.s. 2014-2015). A tal fine, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di stabilità deve intervenire un decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Entro lo stesso termine si provvede, con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, a definire i compensi dei componenti della commissione. Le economie derivanti restano nella disponibilità del MIUR e sono utilizzate per l’attuazione degli interventi previsti nel Piano “La Buona Scuola”. Dalla data di entrata in vigore della nuova disciplina cessano di avere efficacia le disposizioni legislative attualmente vigenti che risulteranno incompatibili.
Articolo 3:
Il comma 34, introdotto da un emendamento approvato dalla Camera dei deputati, dispone che, ai fini dell’applicazione dell’IVA al 4 per cento sono da considerarsi libri tutte le pubblicazioni identificate da codice ISBN e veicolate attraverso qualsiasi supporto fisico o tramite mezzi di comunicazione elettronica.
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