Il tema scuola che il Governo ha posto al centro delle sue attenzioni già dallo scorso mese di settembre con il documento “La Buona Scuola” continua a tenere banco nel confronto politico istituzionale e sindacale, sugli organi di informazione e sui social network.
Il Disegno di Legge di “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti” è all’esame della Camera dei Deputati ed incontra una forte avversità da parte delle tradizionali sigle sindacali, anche dopo lo sciopero del 5 maggio u.s.. Si prosegue nella polemica e nel contrasto frontale pur in presenza di alcuni correttivi apportati nel corso della discussione dalla competente Commissione parlamentare.
Merito, valutazione, ruolo dei Dirigenti Scolastici continuano a restare i nodi che vedono distanti le posizioni tra il Governo (e la sua maggioranza) e le sigle sindacali di CGIL, CISL, UIL, SNALS e GILDA.
NOI, pur valutando con criticità alcuni aspetti del testo, giudichiamo la posizione del Governo e del Parlamento (almeno nella sua maggioranza) in termini positivi.
Attendiamo il testo ufficiale che uscirà dalla prima lettura della Camera dei Deputati e insistiamo sugli emendamenti e le posizioni che abbiamo proposto con il documento del 10 aprile u.s.:
- superamento dell’attuale disciplina concernente le scuole sottodimensionate;
- assunzioni straordinarie e organico dell’autonomia anche per il personale ATA;
- riaffermazione del ruolo coadiuvante del Direttore SGA nell’attività organizzativa e gestionale del Dirigente;
- ampliamento della carta elettronica al personale ATA;
- estensione della valorizzazione del merito al personale ATA;
- soluzione dell’annosa questione concernente la ricostruzione di carriera dei Direttori SGA. Bisogna uscire dal “pasticcio” di equivoche e contraddittorie discipline contrattuali per arrivare ad una chiara risposta legislativa;
- modifica dell’attuale disciplina sull’indennità di funzioni superiori per gli Assistenti Amministrativi. La legge ha “rotto” il sinallagma tra prestazione e retribuzione e con legge bisogna ripristinare la corretta relazione tra i due termini.
Lì, 13.05.2015
IL PRESIDENTE
Giorgio Germani