Oggi 2 settembre 2013 (il primo era domenica) parte l’anno scolastico 2013/2014, il tredicesimo in regime di autonomia.
Le condizioni di esercizio delle funzioni istituzionali non sono ideali, come sempre (o quasi):
- molti (troppi) edifici scolastici sono inadeguati;
- il sistema di governance degli istituti è quello vecchio, superato e inadatto dei decreti delegati del 1974, da raccordare con i “poteri” dirigenziali;
- i posti in organico di diritto di Dirigenti e Direttori SGA non sono tutti coperti e si deve ricorrere alla reggenza per i primi ed a sostituzioni con gli Assistenti Amministrativi per i secondi. Per i DSGA si potrebbero (dovrebbero) assumere i vincitori della mobilità verticale ma non si è ancora proceduto;
- nelle scuole sottodimensionate (595 su tutto il territorio nazionale) non possono esservi Dirigenti e Direttori in via esclusiva. Con questa regola assurda si condannano le scuole interessate ad una “gestione part-time” e si “crocifiggono” alla sofferenza lavorativa quei dirigenti e direttori che esercitano complesse funzioni e responsabilità in due scuole. Peraltro, per i Direttori non si è ancora trovato il verso del dovuto pagamento;
- il reclutamento dei Dirigenti Tecnici ( gli Ispettori ) di un concorso bandito da anni, espletato e concluso da tempo, non riesce a realizzarsi per assurde pastoie burocratiche tra diversi Ministeri. Il ruolo dei Dirigenti Tecnici è fondamentale nell’ambito delle nuove regole di valutazione del sistema istruzione;
- le immissioni in ruolo del personale ATA non sono state autorizzate e si corre il rischio di ripetere quanto già avvenuto nell’anno scolastico 2012/2013 (solo in agosto e solo per collaboratori scolastici e poco altro);
- il CCNL è bloccato sino a tutto il 2014 e nel “fermo” delle retribuzioni sono incappati anche gli anni 2012 e 2013 non utili per i passaggi di posizione stipendiale;
- la vicenda del transito coattivo dei docenti inidonei ai ruoli amministrativi e tecnici del personale ATA è ancora appesa e non ha generato nemmeno un centesimo dei previsti risparmi di spesa pubblica;
- l’entità dei fondi contrattuali disponibili per l’interno anno scolastico non è stata ancora comunicata (FIS, funzioni strumentali, incarichi specifici, ore eccedenti, attività complementari di educazione fisica). Questa situazione rende impossibile la contrattazione integrativa d’istituto, difficoltoso il conferimento degli incarichi – anche quelli necessari – ed incerta la programmazione dell’ampliamento dell’offerta formativa, le cui prestazioni eccedenti l’orario d’obbligo sono remunerate con compensi accessori dai citati fondi contrattuali. Nell’anno scolastico 2012/2013 la comunicazione definitiva dei fondi in parola è avvenuta solo nel mese di marzo 2013 ( all’esito di apposito CCNL e di successivo accordo sindacale in sede MIUR );
- le risorse finanziarie disponibili per il normale funzionamento sono risibili, mentre quelle per spese in conto capitale sono assenti da tempo immemorabile;
- l’esternalizzazione dei servizi di pulizia (e in parte di vigilanza) è un operazione a perdere che si trascina senza soluzioni dal 2000, come quella dei CO.CO.CO. che lavorano nelle segreterie scolastiche in alcune province, soprattutto del mezzogiorno;
- le regole sul reclutamento e sulle supplenze di tutte le categorie di personale delle scuole sono costose e vecchie, ma nessuno osa modificarle;
- il sistema di relazioni sindacali sul sviluppa su cinque livelli (CCNQ, CCNL, CCNI, Contratti decentrati regionali e Contratti d’Istituto) in un groviglio di norme spesso incoerenti, contraddittorie e di non facile applicazione.
Da segnalare come nuove o, comunque con rilevanti modifiche, le questioni afferenti l’applicazione del codice dell’amministrazione digitale ( l’albo on-line ), il nuovo codice di comportamento dei dipendenti pubblici, le nuove regole sulla valutazione del sistema istruzione , la soppressione dell’obbligo di certificazioni sanitarie per l’assunzione dei pubblici dipendenti.
Risulta in fase di approvazione un Decreto Legge che dovrebbe intervenire su alcune questioni importanti : nuovo piano triennale di assunzioni a tempo determinato, nuove regole sul dimensionamento della rete scolastica ed altro ancora.
In questo “difficile” contesto le scuole ( e i loro operatori ) sono chiamate ad organizzare ed erogare un servizio pubblico essenziale : l’istruzione per formare nei diversi segmenti del sistema gli alunni che le frequentano.
Ad ogni buon conto, a tutti buon lavoro con l’augurio sincero di riuscire in un’opera quasi impossibile.
Lì, 02.09.2013
IL PRESIDENTE
Giorgio Germani