LA BUONA SCUOLA AVANZA, CON QUALCHE RITARDO E PERDURANTI CRITICITA'
|
DOCUMENTO
|
La pregevole azione - condotta in complementare sinergia da Governo e Parlamento tra settembre 2014 e luglio 2015 - ha prodotto una positiva riforma del sistema nazionale di istruzione (documento del 2/9/2014, Legge di stabilità 2015 e Legge 107/2015).
Sul merito della riforma, in ogni passaggio, abbiamo espresso le nostre motivate opinioni e torniamo a farlo, con spirito costruttivo, per evidenziare qualche ritardo di troppo ed il perdurare di rilevanti criticità sul versante dei servizi amministrativi, tecnici ed ausiliari (e del relativo personale); criticità generate soprattutto dalla Legge di stabilità 2015, ma anche da colpevoli dimenticanze della Legge 107.
Si registrano ritardi nell’attuazione della Legge di riforma che causano difficoltà di funzionamento alle scuole su:
- ripartizione del finanziamento di euro 200 milioni alle Istituzioni Scolastiche per la valorizzazione del merito del personale docente (art. 1 comma 126);
- definizione di modalità digitali per la rendicontazione dei 500,00 euro annui assegnati ai docenti per l'aggiornamento e la formazione (art. 1 comma 121);
- adozione del regolamento che definisce la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro (art. 1 comma 37);
- modifiche al regolamento di contabilità di cui al D.I. 44/2001 (art. 1 comma 143);
- costituzione di reti tra istituzioni scolastiche del medesimo ambito territoriale (art. 1 comma 70).
Perdurano le criticità concernenti i servizi amministrativi, tecnici ed ausiliari con particolare riferimento a:
- organici e disciplina delle sostituzioni. La riduzione di 2.020 unità operata con la Legge di stabilità 2015 si aggiunge alle 44.500 unità già ridotte nel triennio 2009/2011. Trattasi di misure irragionevoli a fronte di un rilevante aumento qualitativo e quantitativo del lavoro (indispensabile) dei servizi strumentali di supporto alle attività didattiche. Scuole aperte da mattina a sera, anche per l'istruzione degli adulti, e nei periodi estivi quale presidio di cultura, socialità e legalità richiedono la presenza del personale di segreteria, dei tecnici e degli ausiliari, oltre che dei docenti. L'impossibilità, o quasi, di sostituzione del personale ATA assente genera disfunzioni evidenti che si ripercuotono sulle attività curricolari e sull'ampliamento dell'offerta formativa. Occorre abrogare i commi 332, 333 e 334 della L. 190/2015 e ripristinare la disciplina previgente;
- blocco delle immissioni in ruolo del corrente a.s. 2015/2016 a copertura delle cessazioni dal servizio. Il "trasloco" del personale in esubero di Province e Città Metropolitane non ha interessato le scuole, ma continuano a permanere i rapporti di lavoro a tempo determinato stipulati nel settembre 2015 sino al 30/6/2016. Questi contratti di fatto si interrompono prima del 30/6/2016 per consentire la doverosa fruizione delle ferie al personale interessato. Occorre procedere con urgenza alle immissioni in ruolo e/o alla proroga delle supplenze sino al 31/8/2016;
- reclutamento legato a schemi vecchi e obsoleti, che risalgono sostanzialmente ai decreti delegati del 1974 (DPR 420/1974), riportati nel vigente T.U. di cui al D. Lgs.297/1994. Vi è il rischio che senza interventi, con norme di rango primario, nel nuovo T.U. - previsto dalla L. 107/2015 - restino le vecchie e assurde disposizioni di oltre 40 anni fa. Occorre prendere esempio da quanto avvenuto per i docenti: trasformare le graduatorie permanenti in graduatorie ad esaurimento e procedere con regolarità periodica allo svolgimento di concorsi ordinari e riservati (la mobilità verticale). Per i Direttori SGA il problema delle graduatorie non si pone poiché non sono mai esistite, ma è urgente procedere con i concorsi (ordinari e riservati) stante la mole rilevante di posti vacanti (oltre 1.000 unità) soprattutto nelle Regioni del Nord;
- mancato riconoscimento di un bonus premiale e di un bonus formativo alla stregua di quanto avvenuto per i docenti. In questi anni di profonda trasformazione il personale amministrativo e tecnico è stato costretto ad un continuo aggiornamento professionale e culturale spesso a proprie spese;
- scuole sottodimensionate (385, quelle sotto i 600 alunni o fino a 400 in particolari situazioni) ove non è possibile assegnare in via esclusiva un Dirigente e un Direttore. Si obbligano dirigenti e direttori a "servire" due scuole e, con riferimento ai Direttori, nemmeno si corrisponde l'indennità mensile prevista per Legge. Il CCNL del 10/11/2014 che ha stabilito l'importo dell'indennità mensile (peraltro nella misura “risibile” di appena di 214,00 euro mensili) è cessato il 31/8/2015 e nessuno si è peritato di porre le condizioni per rinnovarlo. Nel frattempo centinaia di Direttori SGA sono stati obbligati a lavorare in una seconda scuola, ma da settembre 2015 il compenso loro dovuto non viene corrisposto (un vero e proprio “sfruttamento” datoriale);
- indennità di funzioni superiori agli Assistenti Amministrativi (qualche centinaio) che svolgono le funzioni di Direttore SGA. Una irragionevole disposizione della Legge di stabilità 2013 retrodatata al 1° settembre 2012 - la cui legittimità costituzionale è stata sottoposto al vaglio della Consulta da un'Ordinanza del Tribunale di Torino - determina la conseguenza che molti di questi hanno una retribuzione maggiore svolgendo le proprie mansioni che non quelle di una categoria (i DSGA) due volte superiore (tra Assistenti Amministrativi e Direttori SGA vi è il profilo professionale del Coordinatore Amministrativo, previsto da ripetuti accordi pattizi e mai istituito). Occorre ripristinare la disciplina previgente;
- servizi esternalizzati per pulizie e sorveglianza, la cui proroga è stata recentemente censurata dall'ANAC. Occorre rivedere questa soluzione inadeguata e costosa e ripristinare in pieno l'organico accantonato (11.857 unità) di Collaboratori Scolastici;
- contratti di CO.CO.CO nelle segreterie scolastiche: una condizione inadeguata per le scuole ed insoddisfacente per gli interessati. Occorre offrire agli interessati una possibilità di stabilizzazione e chiudere definitivamente la "triste eredità" ricevuta in dono dagli Enti Locali il primo gennaio del 2000.
Colmare i ritardi e rimuovere le criticità è condizione utile per far compiere ulteriori passi in avanti alla buona scuola.
Lì, 10.05.2016
IL PRESIDENTE
Giorgio Germani |
» Documenti allegati:
|
QUI il documento
|
|
|
|