Monitoraggio 11-15 luglio 2016

 Camera dei Deputati

Assemblea

Ø  Lunedì 11 luglio: Interrogazione a risposta in Commissione n. 5-09122 Galgano. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

Premesso che: il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca adotta il Piano nazionale per la scuola digitale. Se si vanno a guardare i numeri dei posti di potenziamento relativi all’anno scolastico 2016/2017 si scopre che, ad oggi, per l’informatica sono stati previsti 6 docenti in tutta Italia, contro i 147 di matematica e fisica e i 501 di diritto; eppure in Italia ci sono circa 8 mila docenti abilitati all’insegnamento dell’informatica nelle scuole secondarie e, anche a fronte di una consistente richiesta di potenziamento della materia presentata dagli istituti delle rispettive regioni, questi si troveranno a dover essere trasferiti altrove perché hanno ricevuto una proposta di assunzione soprattutto nel Nord Italia con la « fase B » del piano straordinario di assunzioni della legge sulla « Buona Scuola »;

si chiede di sapere: quali iniziative il Governo intenda assumere per far fronte alle richieste di potenziamento per l’insegnamento dell’informatica presentate dalle singole scuole e per garantire la puntuale applicazione delle previsioni della legge « Buona scuola » in relazione in particolare al piano nazionale per la scuola digitale, facendo in modo che l’insegnamento dell’informatica venga garantito in tutte le scuole.

Ø  Mercoledì 13 luglio: Interrogazione a risposta scritta n. 4-13793 Artini  altri. — Al Presidente del Consiglio dei ministri.

Premesso che: l’11 maggio 2016 è stata varata, dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, e firmata per suo conto, dal sottosegretario Claudio De Vincenti, una direttiva « recante criteri e modalità per il conferimento degli incarichi dirigenziali »; la suddetta direttiva prevede che, nel caso in cui nessun dirigente di ruolo manifesti interesse per l’interpello o tra i dirigenti interessati nessuno sia risultato idoneo all’incarico, « è possibile individuare la professionalità necessaria ricorrendo a personale dirigenziale di altre amministrazioni o ad estranei alla dirigenza ». Tale criterio comporta dunque che la selezione di personale esterno, non solo è successiva e solo eventuale, ma è legata ad una « rinnovata volontà discrezionale della struttura proponente », che però deve essere « debitamente motivata », una novità importante rispetto al passato quando, andato deserto l’interpello, si poteva attingere direttamente all’esterno senza il passaggio intermedio della ricerca tra i dirigenti di altre amministrazioni. Tuttavia, la Federazione del pubblico impiego aveva sottolineato alcune criticità del provvedimento del Presidente del Consiglio quali il termine di 18 mesi dalla data di decorrenza dell’incarico in corso; nel caso di affidamento di contratti di 18 mesi, alla loro scadenza ci si ritroverebbe senza incarico; la direttiva non prevede il ricorso anche a professionalità interne nel ruolo di funzionari; il ricorso a personale esterno viene ricondotto ad una «rinnovata volontà discrezionale della struttura proponente debitamente motivata»; tale direttiva permetterà al Governo assunzioni senza limiti di età o di titolo di studio a giudizio degli interroganti contravvenendo alle disposizioni legislative vigenti che prevedono l’utilizzo di dipendenti pubblici qualificati e assunti mediante concorsi, oltretutto senza passaggi parlamentari.

Si chiede di sapere se il Presidente del Consiglio dei ministri sia a conoscenza dei fatti di cui in premessa e se non reputi opportuno assumere iniziative per assicurare il rispetto di quelli che gli interroganti giudicano requisiti fondamentali nel conferimento di incarichi dirigenziali.

Ø  Mercoledì 13 luglio: Interrogazione a risposta in Commissione n. 5-09144: D’Uva e Villarosa. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

Premesso che: l’articolo 1, comma 121, 122 e 123, della legge 13 luglio 2015, n. 107, istituisce la carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado; secondo le stesse previsioni normative tale strumento veniva istituito al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali; a norma dell’articolo 5 del decreto del Presidente del consiglio dei ministri del 23 settembre 2015 la carta è assegnata a ciascun docente. In essa sono contenuti esclusivamente i dati personali e di servizio del soggetto beneficiario, utili agli esclusivi fini dell’associazione della carta al docente titolare. Così come disposto dal successivo articolo 6, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca avrebbe provveduto ad affidare il servizio relativo all’emissione, alla fornitura e alla gestione della carta senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, in tempo utile per consentire la distribuzione della carta a decorrere dal 2016/2017; nonostante tali espresse previsioni normative, a oggi, tale affidamento non risulta essere ancora effettuato; secondo quanto appreso dagli interroganti l’assegnazione delle risorse ai docenti è avvenuta, nell’anno in corso, attraverso l’erogazione diretta in busta paga del « bonus » previsto, rendendo di fatto l’utilizzo dello stesso certamente meno trasparente, ovvero in presenza di disagi non trascurabili in termini di rendicontazione per i beneficiari; per tali motivi, ad avviso degli interroganti, si ritiene necessaria e urgente la corretta applicazione delle modalità e delle assegnazioni previste dalle citate disposizioni normative, al fine di assicurare un uso corretto dello strumento e, allo stesso tempo, garantirne la corretta attuazione.

Si chiede di sapere se sia a conoscenza di quanto esposto in premessa; quali urgenti iniziative intenda assumere al fine di assicurare la corretta attuazione alle disposizioni normative previste dall’articolo 1, commi 121, 122 e 123, della legge 13 luglio 2015, n. 107, nonché la corretta applicazione delle misure contenute nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 settembre 2015, garantendo una fruizione trasparente e semplificata della carta elettronica prevista per la formazione continua e la valorizzazione delle competenze professionali dei docenti di ruolo.

Ø  Mercoledì 13 luglio: Interrogazione a risposta scritta n. 4-13775 Ricciatti e altri — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

Premesso che: sul sito orizzonte scuola.it è stato pubblicato un articolo in cui viene evidenziata, a quasi due mesi dalla riapertura delle scuole, la mancanza di almeno 1300 docenti e la preoccupazione anche per la situazione del personale Ata da parte di Manuela Cartoni (Flc Cgil), Anna Bartolini (Cisl Scuola), Claudia Mazzucchelli (Uil Scuola) e Paola Martano (Snals Confsal); questa carenza potrebbe portare a non garantire l’ordinaria attività didattica, in quanto mancano almeno 670 posti per gli spezzoni orario a cattedra e ne servirebbero almeno altrettanti per lo sdoppiamento delle « classi pollaio »; inoltre, vi è stato un aumento degli studenti con handicap al quale non è corrisposto ad oggi un aumento degli insegnanti di sostegno che sono rimasti allo stesso numero dell’anno scorso; le difficoltà interessano anche il personale Ata, in quanto già quest’anno ci sono alcuni istituti comprensivi che hanno una media di collaboratori scolastici di 1,1 per plesso e se non dovessero essere concessi altri posti, in molti istituti non sarebbero in grado neanche di garantire l’apertura e la chiusura delle scuole; l’incertezza è data anche dalla mancanza di trasparenza e rispetto delle regole da parte dell’ufficio scolastico regionale. L’11 luglio era prevista la chiusura dell’organico di diritto del personale Ata e le organizzazioni sindacali non sono state incontrate. L’informazione preventiva dovuta al sindacato si è tradotta in una scarna nota. Nel frattempo i lavoratori venivano chiamati dalle scuole, senza alcuna ufficialità, e si vedevano costretti a presentare immediatamente domanda di trasferimento

Si chiede di sapere quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda porre in essere al fine di garantire il corretto svolgimento del prossimo anno scolastico; se non ritenga necessario approfondire i motivi per cui anche questa volta, come già verificatosi per il personale docente, le procedure per i tagli e le conseguenti posizioni di esubero non hanno rispettato, nei tempi e nei modi, l’iter che la norma prevede; quali iniziative intenda intraprendere al fine di colmare l’assenza di informazioni che perdura con la conseguente impossibilità di affrontare le numerose difficoltà segnalate dalle istituzioni scolastiche e l’impossibilità delle scuole di individuare il criterio con cui sono decisi l’esubero ed i conseguenti tagli di personale.

 

Ø  Mercoledì 13 luglio: Interrogazione a risposta scritta n. 4-13792 Brignone e altri. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

Premesso che: mancano circa due mesi dalla riapertura dell’anno scolastico 2016/2017 e come dichiarato dalle organizzazioni sindacali del settore scuola delle Marche, sono circa 1300 i docenti che a oggi mancherebbero per garantire le lezioni in tutte le scuole delle Marche; pertanto, da parte del personale docente e ATA vi è l’oggettiva preoccupazione di non poter garantire l’attività didattica ordinaria; inoltre, sono aumentati gli studenti portatori di handicap grave e gravissimo, ma non vi è stato un aumento degli insegnanti di sostegno che sono lo stesso numero dello scorso anno scolastico; in alcuni istituti delle Marche, risulta essere iscritta nelle prime, una media di 33,5 studenti per classe con almeno uno o due studenti portatori di handicap; negli istituti alberghieri di Piobbico, Panzini di Senigallia, Santa Marta di Pesaro e nell’istituto tecnico Merloni Milani di Fabriano, risultano esserci classi perfino con quaranta studenti; situazione analoga si registra nelle scuole primarie per le classi prime dove vi è stata molta richiesta di tempo pieno, ma non l’assegnazione; a ciò va aggiunta la mancanza del personale ATA, dove, a detta dei sindacati, negli istituti comprensivi vi è una media di collaboratori scolastici di 1,1 per plesso.

 

Si chiede di sapere se il Ministro sia a conoscenza dei fatti narrati in premessa; se non ritenga di dover intervenire tempestivamente per evitare che, in molti istituti marchigiani, vi sia la concreta possibilità di non poter garantire l’apertura e la chiusura delle scuole a causa della mancanza di personale ATA; se e con quali iniziative intenda intervenire per porre fine al clima di grande incertezza e preoccupazione che vivono docenti, personale ATA, studenti e loro famiglie, al fine di evitare classi con un numero di studenti maggiori rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente, sia per il buon andamento dell’apprendimento scolastico degli studenti, sia per la sicurezza di docenti, personale scolastico e studenti; se i criteri messi in atto a seguito dell’entrata in vigore della legge 107/ 2015, tengano conto davvero delle esigenze delle istituzioni scolastiche, poiché le scuole marchigiane si trovano in grosse difficoltà a causa dei tagli del personale docente a Ata in esubero, mentre invece risultano esserci classi con una media di 33.5 studenti; se corrisponda al vero che i lavoratori dell’ambito scolastico, siano chiamati dalle scuole anche senza alcuna ufficialità e costretti a presentare all’istante la domanda di trasferimento; in caso affermativo, quali siano le motivazioni e la mancata applicazione delle procedure messe in atto dall’ufficio scolastico regionale per quanto attiene all’obbligo dei lavoratori di presentare domanda di trasferimento in tempi congrui definiti a livello normativo.

 

 

Commissione cultura, scienza e istruzione

Ø  Giovedì 14 luglio: Risposta all’interrogazione 5-08050 D'Ottavio: Su un nuovo concorso per dirigenti scolastici.

Il Sottosegretario Dorina Bianchi afferma che il comma 217 della legge di stabilità per l’anno 2016 ha nuovamente trasferito la competenza relativa al corso-concorso per dirigenti scolastici al Ministero stabilendo che con decreto del Ministro siano stabilite le modalità di svolgimento della procedura concorsuale, la durata del corso e le forme di valutazione dei candidati ammessi. L’Amministrazione ha, pertanto, provveduto a definire il relativo regolamento che sarà trasmesso nei prossimi giorni al Consiglio superiore della pubblica istruzione. Appena acquisito il parere del CSPI - in veste di consulente tecnco-scientifico - che si è riunito in data 13 luglio, e del Consiglio di Stato, il regolamento sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Terminato l’iter, si procederà a chiedere al Ministero della Funzione pubblica e al MEF l’autorizzazione a bandire. Quindi, si indirà il corso-concorso. L’iter è tale che la procedura concorsuale non potrà concludersi per l’avvio dell’anno scolastico 2016/ 2017. È intenzione del Ministero bandire il corso-concorso per tutti i posti vacanti e disponibili nell’anno scolastico 2016/2017, nonché per quelli che si renderanno tali nel successivo triennio. Ciò consentirà di eliminare l’annoso fenomeno delle reggenze. Per il prossimo anno scolastico, si procederà comunque ad assumere circa 200 dirigenti scolastici, grazie allo scorrimento delle graduatorie del concorso bandito nel 2011. Saranno, quindi, coperti tutti i posti vacanti e disponibili delle regioni Abruzzo e Campania, ove sono ancora presenti idonei, nonché ulteriori posti nel resto del Paese in virtù di quanto dispone il comma 92, della legge n. 107 che prevede, a conclusione delle operazioni di mobilità e previo parere dell’USR di destinazione, che i posti autorizzati per l’assunzione di dirigenti scolastici siano conferiti, nel limite massimo del 20 per cento, ai soggetti idonei inclusi nelle graduatorie regionali del concorso del 2011.

 

Senato

Assemblea

Ø  Martedì 12 luglio: Interrogazione n. 3-03010 PADUA - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, assegnata alla 7a Commissione permanente(Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport)

Premesso che: la legge 13 luglio 2015, n. 107 è intervenuta anche sulla questione dei concorsi per dirigenti scolastici. Il decreto ministeriale n. 499 del 2015 ha previsto, all'art. 3, le modalità di espletamento della prova scritta finale; tuttavia l'applicazione del richiamato decreto sembra non essere stata uniforme su tutto il territorio nazionale; sembra infatti a quanto risulta all'interrogante che l'ufficio scolastico regionale (USR) per la Sicilia abbia adottato un'interpretazione restrittiva delle norme, a differenza di quanto effettuato da parte di altre Regioni. Appare opportuno rilevare come l'interpretazione proposta dall'USR Sicilia non appaia pienamente aderente al disposto della norma primaria di riferimento; l'art. 1, comma 87, della legge n. 107 del 2015 demandava ad un decreto del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca la definizione delle "modalità di svolgimento di un corso intensivo di formazione e della relativa prova scritta finale, volto all'immissione dei soggetti di cui al comma 88 nei ruoli dei dirigenti scolastici". Anche la finalità della prova finale doveva essere quella di consentire l'immissione in ruolo dei dirigenti scolastici e nulla prevedeva tale disposizione rispetto alla qualificazione di tale procedura, avente carattere evidentemente eccezionale, come concorsuale. La finalità della legge era quella espressamente dichiarata in apertura dallo stesso comma 87, ovvero: "tutelare le esigenze di economicità dell'azione amministrativa e prevenire le ripercussioni sul sistema scolastico dei possibili esiti del contenzioso pendente relativo ai concorsi per dirigente scolastico di cui al comma 88". Invero così non è stato; la disposizione non ha risolto i contenziosi in corso e, anzi, ne ha generato di nuovi; i contenziosi ai quali la richiamata disposizione faceva riferimento erano in particolare quelli relativi al concorso per dirigente scolastico pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 56 del 15 luglio 2011, e quelli riferiti ai concorsi del 2004 e del 2006; appare opportuno soffermarsi, in particolare, sulle vicende che hanno caratterizzato il concorso bandito, con decreto del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 26 novembre 2004, n. 94, in quanto esemplificative di un modus operandi del tutto atipico e singolare, che si protrae da oltre 10 anni.

Si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, in tal caso, se non ritenga opportuno adottare una circolare interpretativa del decreto ministeriale n. 499 del 2015 e precisare che la prova scritta, di cui all'art. 3 del medesimo decreto, ha carattere meramente funzionale alla costituzione dell'idoneità e non concorsuale, in quanto la ratio della legge 13 luglio 2015, n. 107 è quella di risolvere i contenziosi pendenti, prevedendo un percorso intensivo ed immediatamente abilitante.

 

Ø  Interrogazione n. 3-03011 Ricchiuti - Ai Ministri dei beni e delle attività culturali e del turismo e dell'istruzione, dell'università e della ricerca, assegnata alla 7a Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport).

 

Premesso che: i commi da 121 a 123 dell'articolo 1 della legge 13 luglio 2015, n. 107, recante "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti", istituiscono la Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione dei professori. Parallelamente, i commi 979 e 980 dell'articolo 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità per il 2016), prevedono l'assegnazione di una carta elettronica a tutti i cittadini italiani o di altri Paesi membri dell'Unione europea residenti nel territorio nazionale, i quali compiono 18 anni di età nell'anno 2016. Il comma 979 stabilisce che, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo e con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, cioè a far data 1° gennaio 2016, sono definiti i criteri e le modalità di attribuzione e di utilizzo della carta e l'importo da assegnare nell'ambito delle risorse disponibili. Il termine di 30 giorni per l'emanazione del decreto attuativo è ampiamente scaduto, nonostante le numerose dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei ministri sulla sua imminente predisposizione.

 

Si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto esposto; quali siano le ragioni dei ritardi nell'emanazione dei decreti e delle disposizioni attuative per entrambe le carte elettroniche e se non intendano provvedere tempestivamente alla soluzione delle difficoltà tecniche che impediscono ad oggi di far partire concretamente le iniziative sulle quali l'Esecutivo ha tanto investito in termini di risorse e di attività di comunicazione.

 

Ø  Interrogazioni orali con carattere d'urgenza ai sensi dell'articolo 151 del Regolamento n. 3-03012 Conte e altri -  Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca

Premesso che: l'art. 64, comma 6, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, aveva previsto l'obbligo per il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca di conseguire, a decorrere dall'anno 2009, economie lorde di spesa attraverso la riduzione dei posti di organico del personale scolastico nella misura di 456 milioni di euro per l'anno 2009, 1.650 milioni per l'anno 2010, 2.534 milioni per l'anno 2011, 3.188 milioni a decorrere dall'anno 2012; l'art. 19, comma 7, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, tuttora vigente, ha previsto che gli effetti della riduzione dei posti di organico del precedente triennio 2009-2012 diventassero "permanenti", in quanto le dotazioni organiche del personale scolastico non devono superare (a livello nazionale) la consistenza delle dotazioni organiche determinate nell'anno scolastico 2011/2012, ai sensi dell'art. 64, comma 6, del citato decreto-legge n. 112 del 2008.

 

Si chiede di sapere:

-        Se intenda dar corso, sia pure in forma graduale, ad una revisione degli organici dei docenti, in modo da rispettare i parametri previsti dalle norme vigenti, con un riequilibrio tra le varie Regioni.

 

Ø  Interrogazione n. 3-03025 Ferrara e altri - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca (sarà svolta presso la 7a Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport)

Premesso che: a partire dall'anno scolastico 2016/2017, la dotazione organica dei docenti viene definita "organico dell'autonomia", e prevede l'assegnazione dei posti comuni dell'organico di diritto e dei posti per il potenziamento delle competenze degli alunni; in particolare, in Piemonte nell'anno scolastico 2016/2017 si è registrato un decremento nel numero degli iscritti, nella scuola primaria e secondaria di primo grado, dovuto alla contrazione nel numero delle nascite e dei flussi migratori, e questo si è riflesso sull'organico. Il calo di iscrizioni ha determinato una distribuzione dell'organico di diritto 2016/2017 a livello piemontese che penalizza soprattutto i territori di Novara, Vercelli e del Verbano-Cusio-Ossola. Accanto ai tagli del personale docente, si evidenziano i tagli per il personale ATA. Tali preoccupazioni sono state manifestate anche dagli organismi sindacali.

 

Si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga necessario adottare ogni iniziativa utile a far sì che la Regione Piemonte e le Province maggiormente penalizzate possano disporre di ulteriori risorse di docenti nella formazione dell'organico di fatto e di personale ATA, in modo tale da garantire un adeguato e omogeneo livello di offerta formativa su tutto il territorio regionale e per realizzare gli obiettivi che il Governo ha indicato con la riforma della scuola.

 


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Categoria: Lavori parlamentari Data di creazione: 15/07/2016
Sottocategoria: Monitoraggio legislativo Ultima modifica: 15/07/2016
Permalink: Monitoraggio 11-15 luglio 2016 Tag: Monitoraggio 11-15 luglio 2016
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