Monitoraggio legislativo 18-22 luglio 2016

Camera dei Deputati

 

Assemblea

 

Lunedì 18 luglio

 

Interrogazioni a risposta scritta:

 

n. 4-13834 Milanato e Secco — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

 

Premesso che: nel periodo 2009-2016, in sede di ripartizione del contingente di organico di diritto spettante alle scuole statali, in seguito alla necessità di adottare misure di contenimento della spesa pubblica, il Veneto ha visto diminuire in misura consistente il numero del personale docente destinato alle scuole della regione;

 

Si chiede di sapere se il Ministro intenda assicurare la funzionalità e la qualità del servizio scolastico della regione Veneto accogliendo la richiesta avanzata dall’ufficio scolastico regionale di potenziamento dell’organico di docenti con un incremento dei posti assegnati, anche nel rispetto dei parametri dettati dalla normativa vigente in materia di dimensionamento delle classi.

 

n. 4-13835 Scotto — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

 

Premesso che: con l’accordo sulla legge n. 107 del 2015 si sancisce, di fatto, il passaggio dalla chiamata diretta del dirigente scolastico alla chiamata per competenze; nonostante il cambiamento puramente nominale, tuttavia, non pare vi sia un aumento delle garanzie nell’individuazione dei docenti da assegnare alle sedi; in tal modo, secondo l’interrogante, si rischia di alimentare logiche clientelari che rischiano di smantellare definitivamente l’impianto democratico della scuola

 

Si chiede di sapere se non ritenga doveroso assumere iniziative normative per sopprimere i commi 79, 80, 81 e 82 dell’articolo 1 della legge n. 107 del 2015 e ripristinare il reclutamento per graduatorie, che fornisce maggiore garanzia di trasparenza e legalità.

 

  

Martedì 19 luglio

 

Interrogazione a risposta immediata n. 3-02404 GALGANO – Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

 

Premesso che: la legge n. 107 del 2015 (« buona scuola ») fa esplicito riferimento al « piano nazionale per la scuola digitale »

 

Si chiede di sapere quali iniziative il Governo intenda assumere per far fronte alle richieste di potenziamento per l’insegnamento dell’informatica presentate dalle singole scuole e quali misure intenda mettere in campo per garantire la puntuale applicazione delle previsioni della legge sulla « buona scuola » in relazione in particolare al piano nazionale per la scuola digitale, facendo in modo che l’insegnamento dell’informatica venga garantito in tutte le scuole.

 

Interrogazione a risposta in Commissione n. 5-09194 Santerini e Dellai — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

 

Premesso che: con l’approvazione della legge 10 marzo 2000, n. 62 le scuole paritarie sono riconosciute parte integrante del sistema nazionale di istruzione; l’erogazione dei fondi è da tempo caratterizzata da frequenze irregolari e ritardi nella liquidazione dei contributi, nonostante si tratti di somme dovute e già stanziate, e ciò comporta enormi difficoltà di programmazione per le scuole, talora costrette ad esposizioni bancarie per consentire un regolare pagamento degli stipendi;

 

Si chiede di sapere se ritenga opportuno intervenire, secondo quanto espresso in premessa, per assicurare tempi rapidi e certi nell’erogazione dei contributi statali a favore delle scuole paritarie primarie, superando ogni ulteriore rallentamento burocratico, in modo da garantire il pagamento degli stipendi dei docenti prima della fine del mese di luglio 2016 e salvaguardare così, anche per il futuro, l’importante funzione pedagogica e culturale che le scuole paritarie primarie svolgono per la qualità e il bene della scuola tutta.

 

Mercoledì 20 luglio

 

Interrogazione a risposta in Commissione

 

n. 5-09212 Rocchi, Ghizzoni e Carocci. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

 

Premesso che: il 23 febbraio 2016 entra in vigore il nuovo regolamento recante disposizioni per la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso a cattedre e a posti di insegnamento, ai sensi dell’articolo 64, comma 4, lettera a), del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133; tale regolamento modifica molti aspetti della previgente disciplina operando una significativa riduzione delle classi concorsuali, introducendone altre in linea con gli insegnamenti previsti dai quadri orari dei decreti del Presidente della Repubblica nn. 87, 88 e 89 del 15 marzo 2010; esso opera altresì una importante revisione dei titoli di accesso ai diversi insegnamenti (lauree di vecchio ordinamento, lauree magistrali e lauree specialistiche) e dei crediti formativi universitari richiesti quale eventuale integrazione ai titoli accademici; il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla sezione consultiva per gli atti normativi nell’adunanza del 22 ottobre 2015, nonché quelli delle commissioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica competenti per materia, hanno segnalato l’esigenza di richiamare esplicitamente nel regolamento la salvaguardia dei diritti acquisiti da docenti abilitati nelle vecchie classi di concorso e, per estensione, dei laureati e laureandi nei corsi di laurea o di diploma che davano accesso alle precedenti classi di concorso.

 

Si chiede di sapere quali iniziative siano state adottate per chiarire che la disciplina transitoria prevista al citato articolo 5, comma 1, non riguarda coloro i quali hanno conseguito la laurea magistrale e i titoli aggiuntivi richiesti prima dell’emanazione del nuovo « regolamento recante disposizioni per la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso a cattedre e a posti di insegnamento » e, ove non sia a ciò provveduto, se il Ministro interrogato non intenda assumere iniziative in questo senso.

 

n. 5-09216 Civati, Brignone, Andrea Maestri, Matarrelli e Pastorino. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

 

Premesso che: il comma 114 dell’articolo 1 della legge n. 107 del 2015 ha previsto « entro il 1 dicembre 2015, un concorso per titoli ed esami per l’assunzione a tempo indeterminato di personale docente per le istituzioni scolastiche ed educative statali ai sensi dell’articolo 400 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come modificato dal comma 113 del presente articolo, per la copertura, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, di tutti i posti vacanti e disponibili nell’organico dell’autonomia, nonché per i posti che si rendano tali nel triennio »; di fatto, tale termine non è stato rispettato, poiché il concorso è stato bandito con il D.D.G. n. 106 del 23 febbraio 2016 e pubblicato successivamente in Gazzetta Ufficiale serie speciale — concorsi ed esami n. 16 del 26 febbraio 2016; il Consiglio superiore della pubblica istruzione – per ciò che concerne le prove d’esame e i programmi –, nell’adunanza del 27 gennaio 2016, esprimeva tale parere: « emerge un prevalente aspetto nozionistico delle prove, anche scritte, che andrebbero riequilibrate a favore di competenze didattiche, metodologiche, relazionali richieste a un docente »; molte commissioni per diverse classi di concorso continuano a subire modifiche a seguito di rinunce da parte dei commissari; le griglie di valutazione delle prove scritte sono state pubblicate dopo lo svolgimento delle stesse, impedendo così ai candidati di conoscere dettagliatamente indicatori e descrittori in base ai quali sarebbero stati valutati; la partecipazione al concorso di cui al comma 114 dell’articolo 1 della legge n. 107 del 2015 è consentita soltanto a docenti abilitati; ad oggi risultano moltissimi candidati in diverse classi di concorso non ammessi a sostenere le prove orali e che la percentuale dei non ammessi supera abbondantemente il 50 per cento dei partecipanti con punte molto maggiori per alcune classi di concorso – pur trattandosi di docenti abilitati e quindi « formati » presso corsi abilitanti riconosciuti dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca; per diverse classi di concorso le prove sono risultate palesemente sbilanciate rispetto al tempo a disposizione (circa 150 minuti), con imprecisioni nella formulazione di alcune domande orientate talvolta molto più sull’aspetto nozionistico che non su quello didattico-metodologico, impedendo così ai candidati di rispondere in modo adeguato, non considerando il parere espresso dal CSPI di cui sopra; al momento, il numero dei docenti ammessi a sostenere la prova orale – per molte classi di concorso – è inferiore ai posti disponibili nel prossimo triennio e a decorrere dal 1o settembre 2016, i contratti di lavoro a tempo determinato stipulati con il personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario presso le istituzioni scolastiche educative e statali, per la copertura di posti vacanti e disponibili, non possono superare la durata complessiva di trentasei mesi, anche non continuativi, come prevede il comma 131 dell’articolo 1 della legge n. 107 del 2015

 

Per sapere se il Ministro sia a conoscenza dei fatti narrati in premessa; quali iniziative intenda intraprendere per tutelare la professionalità e la dignità di quei docenti abilitati, specializzati e con anni di esperienza, non ammessi a sostenere la prova orale relativa alla propria classe di concorso dopo aver però superato già l’esame finale relativo al corso abilitante; se e come intenda sostituire, nel corso del prossimo triennio, la disponibilità dei docenti provenienti dalle iscrizioni nella terza fascia di istituto, a partire dal prossimo aggiornamento delle stesse, dal momento che la legge n. 107 del 2015 ha esplicitamente previsto la chiusura dall’anno scolastico 2016/17 della terza fascia delle suddette graduatorie; come intenda procedere per garantire la copertura totale delle cattedre, poiché ad oggi risultano moltissime classi di concorso con un numero di ammessi a sostenere la prova orale inferiore rispetto ai posti messi a bando; quali siano le cause che hanno portato alla tardiva pubblicazione delle griglie di valutazione delle singole classi di concorso.

 

 

 

Senato della Repubblica

 

 

Commissione Lavoro, previdenza sociale

 

Giovedì 21 luglio

 

Affare assegnato, Canali di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro: tirocini ed apprendistato (n. 789) Relatore: Sacconi

 

Introducendo l'esame, il presidente Sacconi, relatore, alla presenza del Ministro osserva che la necessità di approfondire il tema dell'inclusione dei giovani nel mondo del lavoro, attraverso tirocini ed apprendistato, nasce anche da quanto emerso nel corso di incontri svolti dalla Commissione sul territorio nazionale, dai quali è emersa la presenza di possibili abusi dell'istituto del tirocinio, talora non utilizzato come strumento di formazione, ma come modalità per avvalersi surrettiziamente di forza lavoro malamente remunerata. Lo stesso strumento del rimborso spese per il tirocinante rischia di essere fonte di abusi. Con riguardo al contratto di apprendistato sottolinea come sia la modalità più idonea per l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Lamenta che le iniziative delle regioni in materia di formazione professionale pongono in alcuni casi in crisi il quadro normativo generale, non offrendo certezze alle imprese.

Il ministro Poletti ammette che il riconoscimento di una cifra minima di 300 euro per il tirocinante ha finito per far confluire surrettiziamente il tirocinio verso le tradizionali forme di prestazione lavorativa. Ricorda che sono stati introdotti recentemente elementi di crescente rigidità con riguardo alla ripetibilità delle esperienze di tirocinio. Informa che negli ultimi due anni si è registrato un calo nel ricorso al contratto di apprendistato, determinato in parte da altre forme contrattuali che godono delle misure di decontribuzione. Dà conto della sperimentazione in materia di alternanza scuola-lavoro, che ha coinvolto tra i 40.000 e i 60.000 giovani e che si è rivelata un utile strumento per combattere l'abbandono scolastico. Ribadisce l'esigenza di definire una strumentazione normativa di contrasto dell'abbandono scolastico e lavorativo.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

 


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Categoria: Lavori parlamentari Data di creazione: 22/07/2016
Sottocategoria: Monitoraggio legislativo Ultima modifica: 22/07/2016
Permalink: Monitoraggio legislativo 18-22 luglio 2016 Tag: Monitoraggio legislativo 18-22 luglio 2016
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