Il Consiglio dei Ministri nella riunione di ieri ha approvato un decreto legge che prevede la proroga fino al 31 dicembre 2017 del termine di pensionamento per gli uffici di vertice della Cassazione, del Consiglio di Stato, della Corte dei Conti e dell’Avvocatura dello Stato.
La norma è finalizzata, giustamente, ad evitare che la cessazione dal servizio per raggiunti limiti di età determini vuoti di organico in posizioni e funzioni particolarmente delicate.
Questa situazione non riguarda solo gli Alti Magistrati ma anche altre categorie e non si comprende perché per gli uni si provvede e per gli altri no.
Nelle istituzioni scolastiche, ad esempio, vi sono migliaia di posti vacanti di Dirigenti e Direttori (posizioni apicali) per la sostituzione dei quali si deve ricorrere a reggenti o nomine di facenti funzioni da altre categorie collocate in aree inferiori (nel caso dei direttori Dsga, area D, i posti vacanti e disponibili vengono coperti da assistenti amministrativi, area B).
A dirigenti e direttori interessati è stata impedita la proroga del pensionamento.
Quanto deciso dal Governo non rispetta il principio di uguaglianza presente nella Costituzione Repubblicana.
Lì, 31 agosto 2016
Il Presidente
Giorgio Germani