Monitoraggio legislativo 26-30 settembre 2016

Camera dei Deputati

 

Assemblea

 

Martedì 27 settembre

 

Interrogazione

 

n. 4-14307 Rampelli — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

Premesso che: la legge di stabilità per l’anno 2016, legge 28 dicembre 2015, n. 208, all’articolo 1, commi da 207 a 211, disciplina le modalità per il « reclutamento straordinario di docenti universitari per chiamata diretta »; a tal fine, la legge istituisce un apposito fondo denominato « fondo per le cattedre universitarie del merito Giulio Natta », al quale sono destinati trentotto milioni di euro per l’anno 2016 e settantacinque milioni di euro a decorrere dall’anno 2017; in particolare, il comma 210 prevedeva che entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge fosse emanato un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per individuare i criteri per la valutazione delle professionalità da acquisire e per determinare le modalità per accedere alle risorse finanziarie stanziate da parte degli atenei; le citate disposizioni sono ormai in vigore da duecentosettanta giorni, ma dell’emanando decreto del Presidente del Consiglio dei ministri non si ha alcuna notizia, e mancano anche i decreti attuativi per l’istituzione delle cattedre; con le disposizioni sul reclutamento straordinario si tentava di far arrivare nelle università studiosi di alto profilo senza gravare sui bilanci degli atenei, e lasciando ai professori la libertà di scelta se rimanere o lasciare quella sede universitaria al termine della ricerca

 

Chiede di sapere perché non siano stati ancora adottati i decreti attuativi e in quali tempi sia prevista la loro adozione; se i fondi risparmiati per questo ritardo siano stati reinvestiti in altro modo e, se del caso, in che modo.

 

 

Mercoledì 28 settembre

 

Interpellanza

 

n. 2-01480 Centemero Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, per sapere

 

Premesso che: la legge n. 107 del 2015 – cosiddetta della « Buona scuola – attribuisce al Governo ampie deleghe in 9 ambiti che riguardano l’istruzione da attuarsi entro i 18 mesi successivi all’entrata in vigore della legge; la legge n. 107 del 2015 è stata promulgata il 13 luglio 2015, e sono dunque passati più di 14 mesi ma non è stato ancora emanato nessun decreto legislativo.

 

Chiede di spere a che punto sia la predisposizione degli schemi di decreti legislativi attuativi delle deleghe contenute nella legge n. 107 del 2015, considerato che gli stessi vanno sottoposti alle competenti commissioni parlamentari, e che il tempo a disposizione per un attento e approfondito esame di così ampie e importanti materie è ormai molto contenuto e che il regolare avvio dell’anno scolastico con norme definite e certe deve costituire un obiettivo prioritario per l’azione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

 

Giovedì 29 settembre

 

Interrogazioni

 

n. 5-09642 Pannarale, Giancarlo Giordano, Placido, Fratoianni, Paglia e Scotto. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

Premesso che: il nuovo anno scolastico 2016/2017 per varie ragioni ha preso l’avvio in un clima di grande caos e di conflittualità; con la legge n. 107 del 2015, meglio nota come riforma della «Buona Scuola», il Governo, nell’intento di sanare l’atavico problema del precariato storico, ha promesso l’assunzione di circa 100.000 insegnanti ed il completo assorbimento in tre anni dei docenti che permangono ancora nelle graduatorie ad esaurimento; il piano assunzionale previsto per le fasi B e C, avviato dal Governo con la riforma delle « Buona Scuola », si basava sull’accettazione su base volontaria dell’incarico da svolgersi su scala nazionale in uno qualunque dei cento ambiti scolastici provinciali del Paese e senza preventivamente conoscere quali posti si sarebbero resi disponibili sul territorio, la quantità per le svariate classi di concorso e senza conoscere le modalità con cui sarebbero stati definitivamente collocati in ruolo; tali circostanze sembrerebbero aver determinato, secondo gli interroganti, i 45.000 docenti delle graduatorie ad esaurimento, a non partecipare, per motivi familiari o personali, alla suddetta fase assunzionale, nonostante avessero il diritto ad essere collocati in ruolo, e ad aspettare pazientemente la conclusione del procedimento di assegnazioni, confidando in quanto previsto per loro dalle vigenti modalità di reclutamento e dalla richiamata legge n. 107 del 2015, come l’assunzione a partire dal corrente anno scolastico 2016/ 2017 del 50 per cento del personale da concorso e del rimanente personale dalle Graduatorie ad esaurimento.

 

Chiede di sapere alla luce di quanto esposto

 

 

-       se il Ministro interrogato non ritenga di dover assumere iniziative per procedere con urgenza all’assunzione a tempo indeterminato dei docenti inclusi nelle graduatorie ad esaurimento di cui la scuola ha immediato bisogno viste le migliaia di cattedre vacanti e disponibili annoverate indebitamente nell’organico di fatto;

-        se non ritenga di dover escludere che in futuro possano concedersi ulteriori deroghe alla normativa in materia di mobilità scolastica che prevede la permanenza per almeno tre anni nella provincia di immissione in ruolo e l’assegnazione provvisoria o il trasferimento concessi sul 50 per cento delle disponibilità organiche;

-        quanti siano i pensionamenti previsti per i prossimi anni nel comparto scuola, al fine di avere una previsione di massima di quanti posti di ruolo potranno essere assegnati a quel 50 per cento di docenti inclusi nelle graduatorie ad esaurimento che dovranno essere assunti entro il 2018.

 

4-14347 Franco Bordo. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

 

Premesso che: nel 2015 è diventata legge dello Stato il disegno di legge « Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti », definito dal Governo come il provvedimento per «La Buona Scuola»; la Ministra Stefania Giannini nel giugno 2016 affermava che la «supplentite» sta progressivamente diminuendo e che molto è stato fatto grazie alla legge cosiddetta della «Buona Scuola»; in realtà, nell’anno scolastico 2015/ 2016 ci sono state quasi 116 mila supplenze. La Ministra Stefania Giannini ha però asserito che nei prossimi tre anni verranno eliminate le supplenze che – permarranno solo per periodi brevi; le numerose sentenze per le quali il Ministero dell’istruzione, dell’università e delle ricerca è stato sanzionato e che riguardano la precarietà non risolta dalla legge cosiddetta della « Buona Scuola » hanno portato anche ad ingenti risarcimenti; il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, ha pagato un risarcimento complessivo per 1 milione di euro (suddivisi per un gruppo di docenti); l’immissione in ruolo di docenti precari da anni sarebbe una soluzione che porterebbe alla risoluzione di due problemi: le numerose sentenze che hanno condannato il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca a risarcimenti nei confronti di diversi docenti non avrebbero più motivo di esistere e la disoccupazione, quindi « la supplentite » e il precariato, non sarebbero più un male tristemente noto e diffuso nel comparto scuola; quasi una cattedra su dieci, ad oggi, pare non aver ricevuto il proprio insegnante titolare

 

Chiede di sapere quali iniziative intenda assumere il Ministro interrogato, per porre rimedio alla gravissima situazione esposta in premessa; come intenda intervenire per porre a risoluzione il problema del numero eccessivo di supplenti nelle scuole che appare evidentemente non risolto.

 

n. 4-14352 Occhiuto. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

Premesso che: anche per i docenti cosentini, così come per molti altri docenti del Meridione, l’applicazione dell’algoritmo utilizzato dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per le operazioni della mobilità straordinaria, ha determinato numerosi errori ai quali i docenti hanno risposto avviando le previste procedure di conciliazione; risulta all’interrogante che a Cosenza, l’assegnazione di alcuni posti in un determinato ambito sia stata prevista a favore di docenti richiedenti che avevano ricevuto punteggi inferiori rispetto a colleghi che sono stati mandati fuori provincia; secondo le risposte che il CSA avrebbe fornito ai docenti coinvolti nelle errate assegnazioni, i docenti sarebbero stati mandati fuori provincia in seguito alla mancanza di posti assegnabili nello specifico territorio provinciale; risulterebbe invece all’interrogante che nel corso delle procedure di conciliazione, viceversa, alcuni docenti sarebbero giunti ad una conciliazione proprio sulla provincia di Cosenza, superando colleghi con posizioni più favorevoli; dalle dichiarazioni riportate sulla stampa di un dirigente sindacale della UIL-scuola risulterebbe che sarebbero stati costruiti alcuni posti fittizi nella provincia di Cosenza; in seguito alle vicende su indicate un gruppo di docenti denuncia irregolarità nelle assegnazioni dei posti sull’ambito provinciale di Cosenza

Chiede di sapere quali iniziative intenda assumere il Ministro interrogato al fine di verificare se e quali irregolarità si siano riscontrate nelle procedure di mobilità e nelle assegnazioni provvisorie dei docenti da parte dell’ufficio scolastico provinciale di Cosenza, perché sia garantita a tutti i soggetti interessati la massima trasparenza dell’azione amministrativa e affinché siano corrette, se riscontrate, eventuali irregolarità.

 

 

 

 

Commissioni Cultura

 

Mercoledì 28 settembre

 

5-08115 Carocci: Sulla responsabilità dei docenti in occasione di viaggi di istruzione e visite guidate.

 

Il sottosegretario Gabriele Toccafondi risponde all’interrogazione sottolineando che il MIUR ha dedicato e dedica la massima attenzione, a questa questione. Occorre ricordare che è stato stipulato in data 5 gennaio 2015 il Protocollo d’intesa tra il MIUR e il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’interno, il quale, tra le varie attività, prevede la condivisione di iniziative finalizzate a rendere quanto più sicuro possibile il trasporto scolastico.

Il MIUR ha pertanto diramato le descritte indicazioni alle scuole con la summenzionata circolare alla quale è stato allegato un Vademecum. In tal modo l’Amministrazione non ha inteso affatto attribuire nuovi e più onerosi compiti ai dirigenti scolastici e ai docenti accompagnatori, così aggravando le loro responsabilità ma ha voluto facilitare l’attività delle scuole; il citato Vademecum non riveste difatti alcun carattere prescrittivo.

Il Vademecum non attribuisce né potrebbe attribuire nuovi compiti o responsabilità al personale della scuola ma ribadisce e riepiloga gli obblighi a cui sono tenuti i conducenti degli automezzi nonché le certificazioni e le attestazioni di cui gli automezzi devono essere obbligatoriamente forniti. Dunque, ai soli conducenti vanno addebitati i comportamenti forieri di rischio dagli stessi eventualmente posti in essere, così come sono esclusivamente le società di trasporto a dover rispondere per quanto concerne la verifica alla guida dei loro dipendenti e le condizioni del veicolo.

 

 

 

Senato della Repubblica

 

 

 

Assemblea

 

Martedì 27 settembre

 

Interrogazione

 

n. 3-03159 Blundo, Montevecchi, Giarrusso, Puglia, Santangelo - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

Premesso che: nella nota n. 2852 del 5 settembre 2016, emanata dal Ministero dell'istruzione, università e ricerca, si precisa: "che non esiste distinzione contrattuale tra docenti curricolari e docenti di potenziamento, ma che in coerenza con quanto previsto dal comma 63, articolo 1, della legge 107, nell'organico dell'autonomia confluiscono posti comuni, posti per il sostegno e posti per il potenziamento dell'offerta formativa". Pertanto, si legge sempre nella stessa nota, "si aprono nuovi scenari, spazi di flessibilità che, se sapientemente e funzionalmente utilizzati, possono consentire ai docenti individuati su posti di potenziamento di svolgere attività di insegnamento integrate ad altre attività progettuali, nonché ai docenti finora utilizzati solo per l'insegnamento curriculare di occuparsi in tutto o in parte di attività di arricchimento dell'offerta formativa in coerenza con le competenze professionali possedute"; la nota ha scatenato la dura reazione di alcuni sindacati di categoria, in special modo di Unicobas, che, in un articolo pubblicato su "orizzontescuola" il 12 settembre 2016, ha denunciato la gestione "flessibile" dell'organico che si starebbe verificando in molte scuole, sulla scia di quanto esposto nella nota del Ministero.

Più precisamente i docenti di ruolo, assunti prima dell'entrata in vigore della legge n. 107 del 2015(cosiddetta Buona Scuola) e che ai sensi della citata normativa conservano la titolarità della sede, rischierebbero, a causa di questa flessibilità, la perdita della stessa qualora accettassero di spostarsi, su richiesta del Dirigente Scolastico, sui posti del potenziamento;

 

Chiede di sapere:

-        quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda assumere per rimuovere le illegittimità descritte generate dalla suddetta nota ministeriale e per fare chiarezza sulla questione esposta in premessa;

-        se esista per gli insegnanti assunti prima dell'entrata in vigore della legge n. 107 del 2015 il concreto pericolo di perdita della titolarità della sede, al di fuori delle due ipotesi previste dalla normativa vigente, ovvero la partecipazione alla mobilità volontaria o la perdita del posto.

 

Mercoledì 28 settembre

 

n. 3-03164 Angioni, Cucca, Floris, Lai, Uras - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca

Premesso che: a seguito del concorso ordinario bandito con delibera del direttore generale n. 107 del 23 febbraio 2016, sabato 10 settembre è avvenuta l'immissione in ruolo dei vincitori di alcune classi di concorso. Tra questi sono stati immessi in ruolo anche i docenti per l'insegnamento di sostegno nella scuola primaria; soltanto al momento della firma del contratto hanno appreso che, sulla base del contingente numerico, i posti disponibili erano solo nei due ambiti di Sassari ed in uno di Nuoro per circa 44 posti totali. Nessun posto, quindi, per gli ambiti di Cagliari ed Oristano. Questa situazione ha prodotto la rinuncia per 9 vincitori di concorso; chi ha firmato il contratto e scelto l'ambito, ha avuto la possibilità, entro 2 giorni, di inviare il curriculum vitae ai dirigenti delle scuole, in cui ci sono i posti assegnati per il ruolo, ed aspettare la chiamata diretta. questo ha comportato un enorme disagio in quanto i docenti hanno conosciuto la loro destinazione lavorativa soltanto il giorno prima della presa di servizio. In pochissimo tempo ci si è dovuti organizzare per una nuova vita. Da tenere in considerazione che la maggior parte degli immessi in ruolo è di sesso femminile e diverse di loro sono mamme di figli piccoli; i candidati hanno perso il diritto di fare la domanda e quindi espletare l'anno di prova vicino al luogo di residenza, perché il tempo per tali domande scadeva prima dell'immissione in ruolo;

 

si chiede di sapere:

-       se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione;

-      se ritenga opportuno riaprire i termini per le domande al fine di consentire agli insegnanti appena nominati in ruolo di continuare ancora nell'anno scolastico in corso l'insegnamento di sostegno presso le scuole di provenienza o comunque presso scuole della provincia di residenza.

 

 


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Categoria: Lavori parlamentari Data di creazione: 30/09/2016
Sottocategoria: Monitoraggio legislativo Ultima modifica: 30/09/2016 12:05:35
Permalink: Monitoraggio legislativo 26-30 settembre 2016 Tag: Monitoraggio legislativo 26-30 settembre 2016
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