Assemblea
Martedì 27 settembre
Interrogazione
n. 4-14307 Rampelli — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
Premesso che: la legge di stabilità per l’anno 2016, legge 28 dicembre 2015, n. 208, all’articolo 1, commi da 207 a 211, disciplina le modalità per il « reclutamento straordinario di docenti universitari per chiamata diretta »; a tal fine, la legge istituisce un apposito fondo denominato « fondo per le cattedre universitarie del merito Giulio Natta », al quale sono destinati trentotto milioni di euro per l’anno 2016 e settantacinque milioni di euro a decorrere dall’anno 2017; in particolare, il comma 210 prevedeva che entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge fosse emanato un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per individuare i criteri per la valutazione delle professionalità da acquisire e per determinare le modalità per accedere alle risorse finanziarie stanziate da parte degli atenei; le citate disposizioni sono ormai in vigore da duecentosettanta giorni, ma dell’emanando decreto del Presidente del Consiglio dei ministri non si ha alcuna notizia, e mancano anche i decreti attuativi per l’istituzione delle cattedre; con le disposizioni sul reclutamento straordinario si tentava di far arrivare nelle università studiosi di alto profilo senza gravare sui bilanci degli atenei, e lasciando ai professori la libertà di scelta se rimanere o lasciare quella sede universitaria al termine della ricerca
Chiede di sapere perché non siano stati ancora adottati i decreti attuativi e in quali tempi sia prevista la loro adozione; se i fondi risparmiati per questo ritardo siano stati reinvestiti in altro modo e, se del caso, in che modo.
Mercoledì 28 settembre
Interpellanza
n. 2-01480 Centemero Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, per sapere
Premesso che: la legge n. 107 del 2015 – cosiddetta della « Buona scuola – attribuisce al Governo ampie deleghe in 9 ambiti che riguardano l’istruzione da attuarsi entro i 18 mesi successivi all’entrata in vigore della legge; la legge n. 107 del 2015 è stata promulgata il 13 luglio 2015, e sono dunque passati più di 14 mesi ma non è stato ancora emanato nessun decreto legislativo.
Chiede di spere a che punto sia la predisposizione degli schemi di decreti legislativi attuativi delle deleghe contenute nella legge n. 107 del 2015, considerato che gli stessi vanno sottoposti alle competenti commissioni parlamentari, e che il tempo a disposizione per un attento e approfondito esame di così ampie e importanti materie è ormai molto contenuto e che il regolare avvio dell’anno scolastico con norme definite e certe deve costituire un obiettivo prioritario per l’azione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
Giovedì 29 settembre
Interrogazioni
n. 5-09642 Pannarale, Giancarlo Giordano, Placido, Fratoianni, Paglia e Scotto. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
Premesso che: il nuovo anno scolastico 2016/2017 per varie ragioni ha preso l’avvio in un clima di grande caos e di conflittualità; con la legge n. 107 del 2015, meglio nota come riforma della «Buona Scuola», il Governo, nell’intento di sanare l’atavico problema del precariato storico, ha promesso l’assunzione di circa 100.000 insegnanti ed il completo assorbimento in tre anni dei docenti che permangono ancora nelle graduatorie ad esaurimento; il piano assunzionale previsto per le fasi B e C, avviato dal Governo con la riforma delle « Buona Scuola », si basava sull’accettazione su base volontaria dell’incarico da svolgersi su scala nazionale in uno qualunque dei cento ambiti scolastici provinciali del Paese e senza preventivamente conoscere quali posti si sarebbero resi disponibili sul territorio, la quantità per le svariate classi di concorso e senza conoscere le modalità con cui sarebbero stati definitivamente collocati in ruolo; tali circostanze sembrerebbero aver determinato, secondo gli interroganti, i 45.000 docenti delle graduatorie ad esaurimento, a non partecipare, per motivi familiari o personali, alla suddetta fase assunzionale, nonostante avessero il diritto ad essere collocati in ruolo, e ad aspettare pazientemente la conclusione del procedimento di assegnazioni, confidando in quanto previsto per loro dalle vigenti modalità di reclutamento e dalla richiamata legge n. 107 del 2015, come l’assunzione a partire dal corrente anno scolastico 2016/ 2017 del 50 per cento del personale da concorso e del rimanente personale dalle Graduatorie ad esaurimento.
Chiede di sapere alla luce di quanto esposto
- se il Ministro interrogato non ritenga di dover assumere iniziative per procedere con urgenza all’assunzione a tempo indeterminato dei docenti inclusi nelle graduatorie ad esaurimento di cui la scuola ha immediato bisogno viste le migliaia di cattedre vacanti e disponibili annoverate indebitamente nell’organico di fatto;
- se non ritenga di dover escludere che in futuro possano concedersi ulteriori deroghe alla normativa in materia di mobilità scolastica che prevede la permanenza per almeno tre anni nella provincia di immissione in ruolo e l’assegnazione provvisoria o il trasferimento concessi sul 50 per cento delle disponibilità organiche;
- quanti siano i pensionamenti previsti per i prossimi anni nel comparto scuola, al fine di avere una previsione di massima di quanti posti di ruolo potranno essere assegnati a quel 50 per cento di docenti inclusi nelle graduatorie ad esaurimento che dovranno essere assunti entro il 2018.
4-14347 Franco Bordo. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
Premesso che: nel 2015 è diventata legge dello Stato il disegno di legge « Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti », definito dal Governo come il provvedimento per «La Buona Scuola»; la Ministra Stefania Giannini nel giugno 2016 affermava che la «supplentite» sta progressivamente diminuendo e che molto è stato fatto grazie alla legge cosiddetta della «Buona Scuola»; in realtà, nell’anno scolastico 2015/ 2016 ci sono state quasi 116 mila supplenze. La Ministra Stefania Giannini ha però asserito che nei prossimi tre anni verranno eliminate le supplenze che – permarranno solo per periodi brevi; le numerose sentenze per le quali il Ministero dell’istruzione, dell’università e delle ricerca è stato sanzionato e che riguardano la precarietà non risolta dalla legge cosiddetta della « Buona Scuola » hanno portato anche ad ingenti risarcimenti; il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, ha pagato un risarcimento complessivo per 1 milione di euro (suddivisi per un gruppo di docenti); l’immissione in ruolo di docenti precari da anni sarebbe una soluzione che porterebbe alla risoluzione di due problemi: le numerose sentenze che hanno condannato il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca a risarcimenti nei confronti di diversi docenti non avrebbero più motivo di esistere e la disoccupazione, quindi « la supplentite » e il precariato, non sarebbero più un male tristemente noto e diffuso nel comparto scuola; quasi una cattedra su dieci, ad oggi, pare non aver ricevuto il proprio insegnante titolare
Chiede di sapere quali iniziative intenda assumere il Ministro interrogato, per porre rimedio alla gravissima situazione esposta in premessa; come intenda intervenire per porre a risoluzione il problema del numero eccessivo di supplenti nelle scuole che appare evidentemente non risolto.
n. 4-14352 Occhiuto. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
Premesso che: anche per i docenti cosentini, così come per molti altri docenti del Meridione, l’applicazione dell’algoritmo utilizzato dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per le operazioni della mobilità straordinaria, ha determinato numerosi errori ai quali i docenti hanno risposto avviando le previste procedure di conciliazione; risulta all’interrogante che a Cosenza, l’assegnazione di alcuni posti in un determinato ambito sia stata prevista a favore di docenti richiedenti che avevano ricevuto punteggi inferiori rispetto a colleghi che sono stati mandati fuori provincia; secondo le risposte che il CSA avrebbe fornito ai docenti coinvolti nelle errate assegnazioni, i docenti sarebbero stati mandati fuori provincia in seguito alla mancanza di posti assegnabili nello specifico territorio provinciale; risulterebbe invece all’interrogante che nel corso delle procedure di conciliazione, viceversa, alcuni docenti sarebbero giunti ad una conciliazione proprio sulla provincia di Cosenza, superando colleghi con posizioni più favorevoli; dalle dichiarazioni riportate sulla stampa di un dirigente sindacale della UIL-scuola risulterebbe che sarebbero stati costruiti alcuni posti fittizi nella provincia di Cosenza; in seguito alle vicende su indicate un gruppo di docenti denuncia irregolarità nelle assegnazioni dei posti sull’ambito provinciale di Cosenza
Chiede di sapere quali iniziative intenda assumere il Ministro interrogato al fine di verificare se e quali irregolarità si siano riscontrate nelle procedure di mobilità e nelle assegnazioni provvisorie dei docenti da parte dell’ufficio scolastico provinciale di Cosenza, perché sia garantita a tutti i soggetti interessati la massima trasparenza dell’azione amministrativa e affinché siano corrette, se riscontrate, eventuali irregolarità.
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