Nel pubblicare il comunicato stampa di ieri della Ministra Fedeli, ci permettiamo di ricordare che la Legge 107/2015 non si occupò del personale ATA. Occorre dare risposte concrete anche al precariato del citato personale e procedere alle necessarie immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili a partire dal primo settembre 2017. Ricordiamo , altresì, che occorre "modernizzare" le procedure di reclutamento del personale ATA (risalenti ai decreti delegati del 1974) e procedere ad emanare il concorso per DSGA (con doverosa attenzione per gli Assistenti Amministrativi facenti funzione) su gli oltre 1200 posti già "vuoti" di titolare nel corrente anno scolastico.
Roma, 28 febbraio 2017
Scuola, Fedeli: “Bene ampia convergenza in Senato su precariato.
Ora lavorare tutti insieme per soluzioni condivise”
La Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli esprime “piena soddisfazione” per la larga convergenza emersa in Senato sull’ordine del giorno di maggioranza sul personale della scuola che ha recepito le riformulazioni chieste dal Governo. “Questa convergenza - sottolinea Fedeli - risponde alla necessità di fare della scuola non un terreno di scontro politico, ma un tema su cui dibattere, partendo magari anche da posizioni distanti, con l’obiettivo comune di trovare soluzioni condivise ai problemi”.
“Con la legge 107, la Buona Scuola, sono stati fatti passi molto importanti sul tema del precariato - aggiunge Fedeli -. Attraverso il piano assunzionale straordinario del 2015 e il successivo concorso sono state date risposte attese per molti anni. Si è trattato di un’importante opera di stabilizzazione che ora proseguirà, come previsto dalla legge 107, attraverso il decreto attuativo che punta a rivedere il sistema di ingresso nella scuola, con una necessaria fase transitoria. Su questo testo lavoreremo insieme alle commissioni parlamentari, forti anche della convergenza che si è vista oggi in Senato, per continuare a dare risposte a chi le sta aspettando da anni e intanto disegnare un accesso alla professione docente che eviti, in futuro, di replicare errori che hanno lasciato per troppo tempo le docenti e i docenti nell’incertezza e le nostre ragazze e i nostri ragazzi senza la dovuta continuità didattica”.