Monitoraggio legislativo 18 aprile - 22 aprile 2017

 

Camera

Assemblea

 

Martedì 18 aprile

 

Interrogazione

 

(3-02970) Marcon, Pannarale, Giancarlo Giordano, Paglia, Pellegrino, Fratoianni, Gregori e Placido. – Al Ministro dell’economia e delle finanze.

 

La Corte di cassazione, con ordinanza n. 8945 del 6 aprile 2017, ha ribadito che: « nel settore scolastico la clausola 4 dell’accordo quadro sul rapporto a tempo determinato recepito dalla direttiva n. 1999/70/CE, di diretta applicazione, impone di riconoscere l’anzianità di servizio maturata dal personale del comparto scuola assunto con contratti a termine, ai fini dell’attribuzione della medesima progressione stipendiale prevista per i dipendenti a tempo indeterminato dai contratti collettivi nazionali di lavori succedutisi nel tempo »; in tal modo, la Corte di cassazione, in forza della suddetta direttiva, ha inteso valorizzare i principi affermati dalla Corte di giustizia dell’Unione europea, per i quali si fa obbligo agli Stati membri di assicurare ai lavoratori precari le medesime condizioni di impiego riservate ai lavoratori assunti a tempo indeterminato, e ciò a prescindere dalla legittimità del termine apposto al contratto; tale pronunciamento rischia di entrare a gamba tesa e di complicare la partita attualmente aperta tra il Ministro interrogato ed il Ministero dell’istruzione, in merito all’intenzione da parte di quest’ultimo di voler utilizzare tutte le risorse stanziate dalla legge di bilancio per il 2017 per l’incremento dell’organico dell’autonomia, al fine di consolidare in diritto circa 20.000 posti comuni dell’organico di fatto ai quali aggiungere 5.000 posti di sostegno in deroga; il 12 aprile 2017 il Ministro dell’istruzione, ha testualmente dichiarato che: « Dal punto di vista degli oneri per ciascun posto consolidato occorrerà pagare la differenza tra lo stipendio di un docente di ruolo e un supplente: si tratta di due mensilità in più, quelle di luglio e agosto, oltre alla progressione di carriera. Per questo motivo il costo dell’operazione è inferiore a quanto occorrerebbe per istituire nuovi posti e i 400 milioni di euro disponibili a regime sono sufficienti per consolidare circa 25.000 posti »; invero la Ragioneria generale dello Stato contesta le stime del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, sostenendo che per la sola ricostruzione di carriera occorrerebbe almeno il doppio delle risorse stanziate per l’operazione, e cioè circa 800 milioni di euro all’anno, con ciò facendo intendere di essere disposta a finanziare non più di 8.000 stabilizzazioni.

 

Chiede di sapere quali siano, anche alla luce di quanto statuito il 6 aprile 2017 dalla Corte di cassazione, le stime ufficiali del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

 

Mercoledì 19 aprile

 

Interrogazione

 

(4-16334) Brignone, Civati, Andrea Maestri e Pastorino. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

 

Il sindacato FLC-CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS, delle Marche, comunicava mediante stampa regionale, di aver abbandonano, il giorno 7 aprile 2017, il tavolo di confronto tra sindacati comparto scuola e ufficio scolastico regionale, a fronte dell’impossibilità di intrattenere corrette e costruttive relazioni sindacali che in passato avevano contraddistinto la regione, poiché, a loro dire, nella regione mancherebbero, oltre a docenti e personale ata, anche i dati reali relativi alla scuola pubblica; sempre secondo i sindacati, nelle Marche servirebbe un’integrazione dell’organico dell’autonomia di almeno 1.200 posti; sembrerebbe che l’ufficio scolastico regionale, sia privo d’informazioni su nuove iscrizioni di studenti, e di dati sull’organico dei docenti e del personale ata; inoltre, per quanto attiene alle procedure concorsuali in atto, l’ufficio scolastico – sempre secondo i sindacati –, convocherebbe le parti interessate solo dopo l’avvenuta pubblicazione sul sito istituzionale, in mancata ottemperanza della normativa vigente; a seguito della situazione venutasi a creare, i sindacati hanno scritto al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca denunciando tale situazione, perché fortemente preoccupati per l’imminente fase di distribuzione degli organici e per l’inappropriata gestione della scuola nelle zone colpite dal sisma da parte del direttore scolastico regionale; ciò è stato rilevato dalla stessa regione Marche, nella persona dell’assessore alla pubblica istruzione, che, con lettera del sette aprile 2017, segnalava al Ministro dell’istruzione, al Presidente del Consiglio, alle Commissioni competenti di Camera e Senato, informando dell’assoluta necessità dell’integrazione dell’organico di autonomia al fine di garantire la copertura dell’organico ordinamentale in relazione ai fabbisogni essenziali; la regione Marche, inoltre, si è trovata nella condizione di dover richiedere al Ministro dell’istruzione un rapporto diretto con gli uffici ministeriali o la nomina di un responsabile nazionale con cui affrontare le problematiche esposte, data la resistenza dell’attuale ufficio scolastico regionale a collaborare con gli enti preposti al fine di trovare soluzioni alle necessarie scelte per l’efficienza della scuola delle Marche; si segnala che il direttore scolastico regionale Marche è stato già oggetto di alcune interrogazioni presentate dalla prima firmataria del presente atto alla quale non è mai stata fornita alcuna risposta.

 

Si chiede di sapere se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti narrati in premessa; se non ritenga di dover assumere urgenti iniziative al fine di verificare quanto denunciato dai sindacati del comparto scuola delle Marche; quali siano le iniziative che intende assumere affinché sia incrementato il corpo docenti e il personale ata, come richiesto dalla regione Marche e dai sindacati, necessario a garantire una buona gestione della scuola e il diritto allo studio; quali siano le azioni che intende mettere in campo per garantire dall’anno scolastico 2017-2018 scuole adeguate e sicure per gli studenti e i docenti presenti nei territori colpiti duramente dal sisma di agosto 2016 e gennaio 2017; se non ritenga di dover convocare tutte le parti interessate, affinché sia fatta chiarezza sulle modalità di gestione dell’ufficio scolastico regionale Marche, in particolare da parte del direttore scolastico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

V Commissioni Bilancio

 

Mercoledì 19 e Giovedì 20 aprile

 

Sede referente

 

Documento di economia e finanza 2017. Doc. LVII, n. 5 e Allegati.

 

La Commissione delibera di conferire all'onorevole Rubinato (PD) il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sul Documento di economia e finanza 2017.

 

 

VII Commissione Cultura

 

Mercoledì 19 e Giovedì 20 aprile

 

Sede consultiva

 

Documento di economia e finanza 2017. Doc. LVII, n. 5 e Allegati. (Parere alla V Commissione).

 

La Commissione approva la proposta di parere formulata dalla relatrice Ascani (PD) con le seguenti condizioni:

 

1) potenziare gli interventi di orientamento formativo, a tutti i livelli di istruzione;

2) favorire l'incremento del numero di laureati, al fine di evitare che l'Italia continui ad occupare una posizione di coda negli obiettivi ufficiali del 2020;

3) favorire l'internazionalizzazione del sistema di ricerca e formazione terziaria;

4) persistere nell'impegno di ridurre la percentuale di abbandono scolastico, con particolare riguardo alle persone nate fuori dall'Unione europea, e ad adottare misure di contrasto della dispersione e dell'insuccesso universitario;

5) accrescere le competenze degli adulti, anche in relazione alla precedente finalità di innalzare la quota dei giovani italiani che conseguono un titolo di istruzione terziaria;

6) incrementare le risorse destinate agli investimenti in ricerca e sviluppo, comprendendovi quelle destinate alla spesa per l'istruzione terziaria, che – in percentuale al PIL – è la più bassa d'Europa, e potenziare e dare stabilità agli interventi per contrastare la sensibile diminuzione di professori e ricercatori nelle università e negli enti pubblici di ricerca;

7) verificare le possibilità di rendere strutturale l'istituto della Card dei consumi culturali dei neo diciottenni;

8) collegare alla manovra di finanza pubblica l'atto Camera 1504 e abbinata, sulla promozione della lettura, in via di approvazione dalla Camera.

 

Mercoledì 19 aprile

 

Sede consultiva

 

Schema di decreto legislativo recante modifiche al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, in attuazione dell'articolo 17, comma 1, lettera r), della legge 7 agosto 2015, n. 124 (n. 391) (Osservazioni alla 1a Commissione)

 

La relatrice Puglisi (PD) ha elaborato uno schema di osservazioni favorevoli con i seguenti rilievi:

 

1. all'articolo 10, si suggerisce di esplicitare che l’ANVUR esercita funzioni di "indirizzo e coordinamento" del sistema di valutazione delle attività amministrative degli enti indicati, come previsto dall’articolo 2, commi 138-142, del decreto-legge n. 262 del 2006;

2. all'articolo 11, si propone di specificare che i componenti degli organismi indipendenti di valutazione (OIV), chiamati a valutare atenei e enti di ricerca, abbiano adeguate competenze e conoscenze della mission e della complessa organizzazione di tali soggetti, proprio in considerazione della peculiarità delle attività amministrative delle università e degli enti di ricerca, onde evitare una discrasia tra la professionalità dei valutatori e le performance specifiche oggetto di valutazione.

 

Esame e rinvio

 

Giovedì 20 aprile

 

Interrogazioni

 

5-09144 D'Uva: Sull'assegnazione della carta elettronica ai docenti delle istituzioni scolastiche secondo le disposizioni di cui alla legge n. 107 del 2015. Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

 

L'articolo 1, comma 121, 122 e 123, della legge 13 luglio 2015, n. 107, istituisce la carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado; secondo le stesse previsioni normative tale strumento veniva istituito al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali; attraverso l'introduzione della Carta verrebbe consentita la spesa di 500 euro per ciascun anno scolastico, da utilizzare «per l'acquisto di libri e di testi, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all'aggiornamento professionale, per l'acquisto di hardware e software, per l'iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il MIUR, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale, per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l'ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo, nonché per iniziative coerenti con le attività individuate nell'ambito del piano triennale dell'offerta formativa»; con decreto del Presidente del consiglio dei ministri del 23 settembre 2015 recante «Modalità di assegnazione e di utilizzo della Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado», ne veniva disciplinata la corretta attuazione ed erano stabilite le modalità di distribuzione e di funzionamento; a norma dell'articolo 5 dello stesso decreto la carta è assegnata a ciascun docente a mezzo di apposita card personale elettronica. Secondo quanto appreso dagli interroganti l'assegnazione delle risorse ai docenti è avvenuta, nell'anno in corso, attraverso l'erogazione diretta in busta paga del «bonus» previsto, rendendo di fatto l'utilizzo dello stesso certamente meno trasparente, ovvero in presenza di disagi non trascurabili in termini di rendicontazione per i beneficiari; per tali motivi, ad avviso degli interroganti, si ritiene necessaria e urgente la corretta applicazione delle modalità e delle assegnazioni previste dalle citate disposizioni normative, al fine di assicurare un uso corretto dello strumento e, allo stesso tempo, garantirne la corretta attuazione.

 

Chiede di sapere se sia a conoscenza di quanto esposto in premessa; quali urgenti iniziative intenda assumere al fine di assicurare la corretta attuazione alle disposizioni normative previste dall'articolo 1, commi 121, 122 e 123, della legge 13 luglio 2015, n. 107, nonché la corretta applicazione delle misure contenute nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 settembre 2015, garantendo una fruizione trasparente e semplificata della carta elettronica prevista per la formazione continua e la valorizzazione delle competenze professionali dei docenti di ruolo.

 

Risposta del sottosegretario Vito De Filippo:

 

L'On.le interrogante sollecita affinché le dette modalità siano pienamente conformi alla disposizione normativa citata. Si rappresenta, al riguardo, che in data 1 dicembre 2016 è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 novembre 2016 che ha sostituito il precedente D.P.C.M. del 23 settembre 2015 con il quale, in via transitoria, si sono disciplinate le modalità di assegnazione e di utilizzo della Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado per il precedente anno scolastico 2015/2016. Difatti, per assicurare l'immediata corresponsione dell'importo nominale di 500 euro per l'anno scolastico 2015/2016 il suddetto importo è stato assegnato ai docenti di ruolo mediante ordini collettivi di pagamento ai sensi dell'articolo 2, comma 197, della legge finanziaria per il 2010, ossia mediante il così detto Cedolino Unico. L'utilizzo del cedolino unico è stata comunque una misura transitoria, come ribadito dalla stessa Ragioneria generale dello Stato la quale ha precisato che la soluzione adottata per l'anno 2015 è da considerarsi «provvisoria e straordinaria» e che non vi è disponibilità a proseguire con la gestione di NOI PA per l'anno 2016/2017. Per il corrente anno 2016/2017, invece, è possibile, a partire dal 30 novembre 2016 attraverso l'applicazione web «Carta del Docente» – disponibile all'indirizzo cartadeldocente.istruzione.it – effettuare acquisti presso gli esercenti ed enti accreditati a vendere i beni ed i servizi che rientrano nelle categorie previste dalla norma. Ogni docente, mediante l'applicazione, può generare direttamente «buoni elettronici di spesa» con codice identificativo associati ad un acquisto di beni o servizi consentiti dall'articolo 1, comma 121, della legge n. 107 del 2015 dietro esibizione del precitato buono. Le istruzioni per la rendicontazione delle spese sono state rese con nota del Capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali prot. 3563 del 29 novembre 2016. L'articolo 12, comma 3, del D.P.C.M. 28 novembre 2016 prevede che le stesse sono registrate dal docente in piattaforma (così da consentire la relativa decurtazione dal borsellino elettronico della corrispondente somma) e, tramite l'applicazione medesima, comunicate al MIUR che provvederà, previa rendicontazione delle istituzioni scolastiche, a fornire apposito finanziamento alle istituzioni scolastiche di servizio dei docenti le quali provvedono a loro volta all'erogazione ai diretti interessati. Una volta validate le autodichiarazioni e definite le cifre ammissibili, il MIUR, tramite la società CONSAP, provvederà ad erogare gli importi relativi alle spese validate alle istituzioni scolastiche.

 

 

5-07911 Fiorio: Sulla formazione degli insegnanti nelle discipline riguardanti la storia greca e romana. Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

 

Con decreto ministeriale n. 509 del 3 novembre 1999 è stato emanato il regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei, con riferimento specifico alla introduzione del sistema dei crediti formativi universitari (CFU), le classi di corso di studio, la distinzione fra laurea di primo livello triennale e laurea di secondo livello specialistica; con decreto ministeriale n. 270 del 22 ottobre 2004 sono state dettate disposizioni concernenti i criteri generali per l'ordinamento degli studi universitari con riferimento alla articolazione dei corsi di studio in laurea di primo livello, laurea di secondo livello e lauree a ciclo unico; con decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2009 è stato rivisto l'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione, mentre con decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2010 è stato rivisto l'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei; con successivi regolamenti, sono stati riordinati gli istituti tecnici e gli istituti professionali; l'insieme delle norme sopra richiamate produce un effetto negativo sul livello di competenza dei docenti e sui « curricula» degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado per quanto riguarda la storia antica, greca e romana, in quanto ne deriva una marginalizzazione della storia antica, con pesanti conseguenze nel processo di maturazione culturale e civica degli allievi nelle scuole italiane e con un oggettivo impoverimento di abilità e competenze atte a concorrere ad un adeguato processo formativo; i «curricula» previsti dall'ordinamento vigente stabiliscono che la storia antica venga presentata ai ragazzi della V classe elementare, che essa non sia più insegnata nella scuola secondaria di primo grado e sia invece insegnata nelle scuole secondarie di secondo grado, ivi compresi i licei, per un numero di ore spesso ulteriormente ridotto per la combinazione dell'insegnamento della storia antica con quello della geografia.

 

Chiede di sapere se, per la scuola primaria, si intendano assumere iniziative per prevedere un maggior spazio temporale per l'insegnamento della storia antica, greca e romana, attraverso l'anticipazione alla quarta classe della sua trattazione e una più adeguata discussione sulla materia nei libri di testo; se, per la scuola primaria, si ritenga opportuno assumere iniziative per prevedere il vincolo di almeno 6 crediti formativi nei settori scientifico disciplinari L-ANT/02 (storia greca) e L-ANT/03 (storia romana) sui 16 previsti per la storia nella formazione degli insegnanti; se, per la scuola secondaria di primo grado (classe A-22 ex 43), si intendano assumere iniziative per prevedere il reinserimento dell'insegnamento della storia antica, greca e romana, nei programmi, in ragione del fatto che da essa provengono il lessico istituzionale, gli esempi di democrazia, di pratiche di buon governo e di attaccamento ai valori fondanti dell'Europa moderna; se non si ritenga di assumere iniziative per prevedere, per quanto concerne la formazione degli insegnanti di scuola secondaria di primo grado, il vincolo di almeno 12 crediti formativi da conseguire negli specifici settori scientifico-disciplinari L-ANT/02, storia greca, e L-ANT/03, storia romana.

 

Risposta del sottosegretario Vito De Filippo:

 

Le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione, emanate con decreto ministeriale n. 254 del 2012, sono il risultato di un lungo lavoro di studio e di condivisione, sotto il profilo pedagogico e culturale, che ha coinvolto la scuola, le associazioni professionali e disciplinari dei docenti e il mondo accademico. I docenti del primo ciclo – si ricorda che parteciparono alla consultazione oltre 5.000 istituzioni scolastiche – si sono orientati per la conferma del percorso di insegnamento a ciclo unico, ritenuta una scelta condivisibile perché consente di distendere i contenuti e di concentrarsi sulla qualità delle metodologie e degli apprendimenti. I traguardi di sviluppo delle competenze previsti per il termine della scuola secondaria di primo grado prevedono che gli alunni conoscano «aspetti e processi fondamentali della storia europea medievale, moderna e contemporanea, anche con possibilità di aperture e confronti con il mondo antico». Si rappresenta che, al momento, non è in previsione una modifica nei piani di studio della scuola primaria e secondaria di primo grado, né per quanto attiene all'insegnamento della storia e dei fatti storici, né delle altre discipline curricolari. In merito alla maggiore presenza dei contenuti storici riferiti al mondo antico nei libri di testo per la scuola primaria è da precisare che l'intervento ministeriale in materia di libri di testo è attualmente circoscritto a sole azioni di supporto alle istituzioni scolastiche, attraverso appositi atti di indirizzo, nel rispetto delle diverse componenti didattiche e di autonomia.

  

XI Commissione Lavoro

 

Mercoledì 19 e Giovedì 20 aprile

 

Sede consultiva

 

Documento di economia e finanza 2017. Doc. LVII, n. 5 e Allegati. (Parere alla V Commissione).

 

La Commissione approva la proposta di parere formulata dalla relatrice Gnecchi (PD) con le seguenti osservazioni:

 

Con riferimento agli interventi concernenti la riduzione del cuneo fiscale e l'alleggerimento del costo del lavoro indicati nell'ambito del Programma nazionale di riforma, si rappresenti l'esigenza di introdurre una diminuzione strutturale del carico contributivo, senza incidere sull'adeguatezza delle future prestazioni pensionistiche, eventualmente attraverso sgravi di carattere selettivo per i nuovi contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato, volti a promuovere la creazione di nuovi posti di lavoro stabili e di qualità, specialmente per i giovani e le donne; si richiami l'esigenza di promuovere interventi volti a rafforzare la presenza femminile nel mondo del lavoro, proseguendo nell'introduzione di misure volte a favorire la condivisione dei carichi familiari e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, nonché ampliando e rafforzando l'offerta di servizi di assistenza all'infanzia e alla famiglia; al fine di completare l'architettura delle riforme realizzate in attuazione della delega di cui alla legge n. 183 del 2014, assicurando un effettivo rafforzamento delle tutele nell'ambito del mercato del lavoro, che agevoli l'inserimento o il reinserimento lavorativo, si raccomandi l'esigenza, in linea con le indicazioni di carattere programmatico contenute nella terza sezione del Documento, di perseguire un rafforzamento delle politiche attive del lavoro, portando a compimento l'attuazione del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150, con interventi volti:

a) ad adottare misure tese ad accelerare il pieno funzionamento dell'ANPAL per garantire il diritto alla riqualificazione e all'avviamento a un percorso finalizzato alla ricollocazione lavorativa, anche attraverso interventi specificamente dedicati alle ristrutturazioni delle imprese e ai piani di reindustrializzazione;

b) a promuovere, anche in relazione allo sviluppo del Piano Industria 4.0, iniziative volte a sostenere specifici percorsi formativi tesi a rafforzare e diffondere le competenze richieste dall'evoluzione tecnologica dei sistemi produttivi e a favorire la riqualificazione dei lavoratori addetti ad attività esposte al rischio di sostituzione od obsolescenza a causa delle innovazioni tecnologiche;

c) a rafforzare, in raccordo con le regioni, il coordinamento tra le politiche attive svolte sul territorio attraverso i centri per l'impiego e le politiche di sostegno del reddito dei disoccupati e delle persone in difficoltà economica, al fine di realizzare il principio di condizionalità, che è alla base dell'efficacia e dell'efficienza degli interventi nel campo del welfare indirizzato al mondo del lavoro;

d) a promuovere, nel rispetto delle compatibilità finanziarie, un incremento delle risorse destinate al fondo per le politiche attive del lavoro, con l'obiettivo di incrementare l'offerta di tali politiche e di renderla coerente con la platea potenziale dei beneficiari;

e) ad adottare opportune iniziative per potenziare i servizi offerti dai centri per l'impiego, anche mediante l'utilizzo, ove possibile, dei fondi strutturali europei e la valorizzazione della professionalità maturata dal personale attualmente in servizio presso i medesimi centri;

si segnali l'opportunità di procedere celermente, in linea con le indicazioni contenute nel Documento, all'adozione dei provvedimenti attuativi della delega di cui alla legge 15 marzo 2017, n. 33, in materia di contrasto della povertà, di riordino delle prestazioni e del sistema degli interventi e dei servizi sociali, valutando, in questo contesto, la possibilità di definire un percorso per il progressivo adeguamento delle risorse destinate nei prossimi anni alla misura nazionale di contrasto della povertà, al fine di realizzare gli obiettivi del graduale incremento del beneficio e della graduale estensione dei beneficiari, indicati dall'articolo 1, comma 2, lettera d), della richiamata legge n. 33 del 2017; si richiami l'esigenza di proseguire nel monitoraggio degli effetti delle riforme in materia di mercato del lavoro e di ammortizzatori sociali realizzate in attuazione delle deleghe di cui alla legge n. 183 del 2014, in linea con quanto previsto dall'articolo 1, comma 13, della medesima legge, anche al fine di valutare integrazioni della disciplina vigente in materia di ammortizzatori sociali che, a seguito del superamento dell'indennità di mobilità e del progressivo esaurimento degli ammortizzatori sociali in deroga, consentano di assicurare una più ampia tutela dei lavoratori coinvolti in specifiche situazioni di crisi aziendale;

con riferimento alla materia previdenziale, si segnali l'esigenza di:

a) completare rapidamente l'adozione della normativa necessaria a dare attuazione alle disposizioni introdotte con la legge di bilancio 2017 e assicurare il monitoraggio dei loro effetti, anche al fine di dare conto dei risultati delle misure di carattere sperimentale, in linea con quanto previsto dall'articolo 1, comma 193, della medesima legge di bilancio, e di valutare le conseguenti iniziative in ordine alla loro eventuale prosecuzione;

b) proseguire il confronto con le parti sociali al fine di definire ulteriori misure volte a rendere più equa e flessibile la disciplina vigente in materia pensionistica con interventi che, nell'ambito del sistema di calcolo contributivo e nel rispetto della sostenibilità finanziaria della spesa previdenziale, siano tesi, in particolare, a garantire l'adeguatezza dei trattamenti pensionistici dei giovani lavoratori con redditi bassi e discontinui, a riconoscere e valorizzare, a fini pensionistici, il lavoro di cura e ad introdurre elementi di flessibilità nell'accesso alle prestazioni pensionistiche, anche tenendo conto degli esiti del confronto su queste tematiche, sintetizzati nel verbale siglato il 28 settembre 2016 da Governo, CGIL, CISL e UIL;

c) promuovere la diffusione della previdenza complementare, rafforzando il secondo pilastro del sistema pensionistico, anche attraverso interventi sulla relativa disciplina fiscale;

con riferimento alla materia del pubblico impiego, si rappresenti l'esigenza di:

a) procedere nella direzione di un progressivo superamento delle limitazioni al turnover, che tenga conto degli effettivi fabbisogni organici delle diverse amministrazioni pubbliche, nonché di una razionalizzazione dei vincoli previsti per la spesa di personale anche per quanto riguarda gli enti territoriali,

b) dare seguito agli impegni assunti nell'accordo raggiunto da Governo e organizzazioni sindacali il 30 novembre 2016, con particolare riferimento all'individuazione delle risorse necessarie a definire gli incrementi retributivi previsti nel medesimo accordo, richiamato nel Documento in esame nell'ambito dell'indicazione delle previsioni di spesa a politiche invariate.

 

Giovedì 20 aprile

 

Atto del governo

 

Schema di decreto legislativo recante modifiche ed integrazioni al testo unico del pubblico impiego, di cui al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Atto n. 393.

 

Esame e rinvio

 

Senato

 

5a Commissione Bilancio

 

Giovedì 20 aprile

 

Affare assegnato

 

Documento di economia e finanza 2017. Doc. LVII, n. 5 e Allegati. (Parere alla V Commissione).

 

La Commissione conferisce al relatore Guerrieri Paleotti (PD) il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sul Documento di economia e finanza per il 2017, autorizzandolo, altresì, a chiedere di poter svolgere la relazione oralmente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

7a Commissione Istruzione pubblica

 

Mercoledì 19 e Giovedì 20 aprile

 

Sede consultiva

 

(Doc. LVII, n. 5) Documento di economia e finanza 2017 e connessi allegati (Parere alla 5a Commissione)

 

La Commissione approva lo schema di parere favorevole proposto dal relatore Conte (AP-CpE)

 

con la seguente condizione:

a. si reputa indispensabile proseguire l'iter dei disegni di legge n. 322 e abbinati (statizzazione degli ex istituti musicali pareggiati), per i quali la 7a Commissione ha adottato un testo unificato, i cui contenuti andranno ora valutati anche alla luce del testo definitivo del decreto legislativo attuativo della legge n. 107 del 2015 in materia di cultura umanistica. In proposito, si sollecita nuovamente la previsione di un idoneo stanziamento che consenta la statizzazione dei predetti istituti, cui abbinare il riordino previsto nei suddetti disegni di legge;

 

e con le seguenti osservazioni:

1. si sollecita l'attuazione, in tempi rapidi, delle misure in favore delle aree colpite dal terremoto, soprattutto per quanto concerne il ripristino della funzionalità delle scuole e la salvaguardia del patrimonio culturale;

2. si reputa opportuno garantire tempi certi per l'impiego delle risorse destinate all'edilizia scolastica, nella prospettiva di riqualificare il patrimonio edilizio sotto il profilo della sicurezza e dell'agibilità;

3. si ritiene necessario assicurare un adeguato sostegno al disegno di legge n. 2287-bis sullo spettacolo dal vivo, già collegato alla manovra di finanza pubblica 2016 derivante dallo stralcio dell'articolo 34 del disegno di legge n. 2287. In merito, la 7a Commissione intende realizzare una riforma complessiva dei settori dello spettacolo dal vivo, in virtù del lungo approfondimento svolto in fase istruttoria e, con particolare riferimento alla musica, della specifica risoluzione approvata (Doc. XXIV, n. 47).

 

Schema di decreto legislativo recante modifiche al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, in attuazione dell'articolo 17, comma 1, lettera r), della legge 7 agosto 2015, n. 124 (n. 391) (Osservazioni alla 1a Commissione)

 

La Commissione approva lo schema di osservazioni favorevoli della relatrice Puglisi (PD) con i seguenti rilievi:

 

1. all'articolo 10, si suggerisce di esplicitare che l’ANVUR esercita funzioni di "indirizzo e coordinamento" del sistema di valutazione delle attività amministrative degli enti indicati, come previsto dall’articolo 2, commi 138-142, del decreto-legge n. 262 del 2006;

2. all'articolo 11, si propone di specificare che i componenti degli organismi indipendenti di valutazione (OIV), chiamati a valutare atenei e enti di ricerca, abbiano adeguate competenze e conoscenze della mission e della complessa organizzazione di tali soggetti, proprio in considerazione della peculiarità delle attività amministrative delle università e degli enti di ricerca, onde evitare una discrasia tra la professionalità dei valutatori e le performance specifiche oggetto di valutazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

8° Commissione Lavoro

 

Giovedì 20 aprile

 

Sede consultiva

 

(Doc. LVII, n. 5) Documento di economia e finanza 2017 e connessi allegati (Parere alla 5a Commissione)

 

La Commissione conferisce infine al relatore Filippi (PD) il mandato a redigere un parere favorevole tenendo conto delle osservazioni emerse nel corso del dibattito.

 

 


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Categoria: Lavori parlamentari Data di creazione: 21/04/2017
Sottocategoria: Monitoraggio legislativo Ultima modifica: 21/04/2017
Permalink: Monitoraggio legislativo 18 aprile - 22 aprile 2017 Tag: Monitoraggio legislativo 18 aprile - 22 aprile 2017
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