VII Commissione Cultura
Giovedì 18 maggio
Interrogazione
(5-11378) Pannarale, Giancarlo Giordano, Marcon, Paglia e Placido. Sulla stabilizzazione del personale ATA e del personale educativo nelle scuole. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
Nei giorni scorsi, con un comunicato dai toni, a parere degli interroganti, marcatamente ed ingiustificatamente trionfalistici, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha annunciato un aumento dell'organico dell'autonomia, precisando che dal prossimo primo settembre 2017 a salire definitivamente in cattedra, dopo anni di precariato, saranno circa 52.000 docenti; la tabella di ripartizione delle dotazioni organiche del personale docente per l'anno scolastico 2017/2018 illustrata ai sindacati dal direttore del personale del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, restituisce una realtà tutt'altro che lusinghiera. Infatti, rispetto al suddetto annuncio fatto nei giorni scorsi dal Ministro interrogato, si è chiarito che il grosso di queste nuove assunzioni è dato dalla sostituzione dei pensionamenti (circa 21.000) e dalla copertura dei posti già esistenti e disponibili in organico di diritto dell'anno in corso e su cui non sono state fatte le assunzioni lo scorso anno (circa 16.000), per cui, per quanto riguarda l'assunzione di questi circa 37.000 docenti, è evidente che la ripartizione territoriale è già determinata, da un lato, dai pensionamenti, e dall'altro, dai posti residui dell'anno scolastico 2016/2017; il dato incrementale nuovo riguarderebbe, pertanto, solo una parte, pari a circa 15.100 assunzioni delle 52.000 annunciate, delle quali, 11.500 saranno stabilizzazioni su posti comuni/classi di concorso (licei musicali compresi) e 3.600 per il sostegno; tale dotazione aggiuntiva rappresenta solo una parte, pari a meno della metà, rispetto ai 30.262 posti «comuni» già esistenti in organico di fatto (e da stabilizzare ricorrendo ai 400 milioni di euro stanziati all'uopo dalla legge di bilancio 2017), con l'esclusione dei posti di sostegno attivati in deroga (e pari ad altri 37.000 posti). Pertanto, a seguito di questa operazione, l'organico di fatto del prossimo anno scolastico scende da 30.262 a 18.762, lasciando però il dato dell'organico complessivo, diritto più fatto, invariato; rispetto a quanto premesso, gli interroganti denunciano una totale disattenzione verso il personale educativo e quello Ata, che manifesta una grave ed inaccettabile sottovalutazione dell'importanza che rivestono le funzioni svolte da questo personale riguardo all'integrazione degli alunni con disabilità, all'assistenza, alla didattica ed alla gestione sempre più complessa in campo amministrativo.
Si chiede di sapere se il Ministro interrogato non ritenga, nell'ambito delle politiche assunzionali di sua competenza, di dover assumere iniziative per cambiare rotta intraprendendo con più determinazione il percorso di contrasto alla precarietà nella scuola attraverso la stabilizzazione di tutte le figure interessate.
Risposta del sottosegretario Gabriele Toccafondi:
Il MIUR ha già da tempo intrapreso con determinazione un percorso di contrasto al precariato. Per quanto riguarda i docenti, le ricordo che già con la legge n. 107 del 2015 sono state poste significative condizioni per ridurre il precariato della scuola a numeri fisiologici. È oggi previsto un accesso programmato alla funzione docente coerente con la scuola dell'autonomia e rispettoso della dignità della funzione docente. La 107 ha stabilito che, a regime, l'unico canale di reclutamento a tempo indeterminato del personale docente ed educativo sarà il concorso pubblico nazionale, su base regionale, per titoli ed esami. In via transitoria continuerà ad applicarsi l'articolo 399, comma 1, del testo unico sull'istruzione (d.lgs. n. 297/1994), ossia il cosiddetto doppio canale (50 per cento GAE e 50 per cento concorsi), fino a totale scorrimento delle GAE. Inoltre, grazie al piano straordinario di assunzioni previsto sempre dalla legge 107, rammento che la consistenza delle GAE si è ridotta di circa due terzi. Ritengo importante, altresì, evidenziare che il Governo si è fatto carico di dare risposte a tutto il «precariato» nella scuola con il recentissimo decreto legislativo n. 59, pubblicato appena l'altro ieri in Gazzetta Ufficiale, in materia di reclutamento e formazione iniziale, inserendo una previsione transitoria volta appunto a consentire l'immissione in ruolo, attraverso percorsi semplificati, dei precari di tutte le graduatorie di istituto, e non solo delle GAE. Nella stessa direzione va la norma introdotta dalla legge di bilancio per l'anno 2017, a seguito della quale una quota di posti dell'organico di fatto viene stabilizzata in organico di diritto. Consolidare nell'organico di diritto i posti già in organico di fatto comporta, come è noto, la possibilità di assumere docenti a tempo indeterminato in luogo di supplenti cosiddetti «sino al 30 giugno». Con questa misura, per la prima volta, l'organico di diritto diventa effettivamente rappresentativo del fabbisogno quasi integrale di tutte le istituzioni scolastiche e efficace strumento di programmazione per il soddisfacimento dei loro bisogni, in quanto le scuole potranno contare su un organico più stabile e coperto da docenti di ruolo. Se ne avvantaggeranno anche le studentesse e gli studenti in termini di continuità didattica. Per quanto riguarda, poi, sia il personale ATA che educativo la legislazione vigente permette di procedere alle assunzioni in misura pari al turnover, così da coprire tutti i posti che si rendono disponibili a seguito delle cessazioni. Il Miur, quindi, provvederà, in tal senso, il prossimo settembre scorrendo le vigenti graduatorie relative al personale in questione per oltre 6mila unità per quanto riguarda gli ATA e oltre 60 unità per il personale educativo. Ribadisco, sin d'ora, l'impegno di questo Ministero a reperire nella prossima Legge di bilancio risorse a favore di questo personale, segno della consapevolezza che il Miur ha circa l'importanza delle funzioni che questo svolge nell'ambito del nostro sistema scolastico.
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