Il personale Amministrativo Tecnico ed Ausiliario delle Istituzioni Scolastiche ed Educative, già dimenticato e discriminato dalla legge di riforma della Buona Scuola (Legge 107/2015), viene ora escluso anche dal Decreto Legislativo di riforma del lavoro pubblico (D. Lgs. 75/2017).
Infatti, le norme su organizzazione degli uffici e fabbisogni di personale (art. 4 D. Lgs.) e quelle sul superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni (art. 20 D. Lgs) non potranno applicarsi al personale docente educativo, amministrativo tecnico ed ausiliario delle Istituzioni Scolastiche ed Educative.
Mentre si comprende l’esclusione del personale docente - sul quale è intervenuta la Legge di riforma sopra citata e in parte i conseguenti decreti legislativi - è assolutamente incomprensibile l’esclusione del personale ATA.
In questo modo restano in vigore le ormai obsolete e inadeguate procedure contenute nel T.U. sull’istruzione del 1994 (D. Lgs. 297/94).
La riforma del lavoro pubblico poteva costituire anche l’occasione per disciplinare il reclutamento e le sostituzioni dei Direttori SGA, consentendo l’accesso al ruolo direttivo anche dei tanti Assistenti Amministrativi che in questi anni hanno svolto le funzioni doppiamente superiori (dall’area B all’area D).
Governo e Parlamento hanno perso l’ennesima occasione di prestare doverosa attenzione a categorie che nelle Istituzioni Scolastiche ed Educative svolgono delicati complessi e impegnativi compiti di natura amministrativa, contabile, tecnica ed ausiliaria.
Auspichiamo che venga il giorno nel quale le Istituzioni della Repubblica (anche il Ministero competente) si ricordino di oltre 200.000 unità di personale che lavora con impegno e professionalità al servizio della “buona scuola” italiana.
Lì, 13.06.2017
IL PRESIDENTE
Giorgio Germani