Siamo qui per rappresentare e proporre: rappresentare lo stato di realtà e le nostre ragioni, proporre delle possibili e concrete soluzioni.
Lo facciamo rivolgendoci ai rami alti delle istituzioni e della politica (Governo, Parlamento e Ministeri) ed anche alle Amministrazioni centrali dello Stato (e non solo).
Interveniamo su un tema: l'amministrazione delle istituzioni scolastiche ed educative, poco conosciuto, spesso dimenticato e/o maltrattato. Ne è testimonianza l’esclusione dell’argomento dalla recente riforma che va sotto il nome della “Buona Scuola”.
Siamo consapevoli che amministrare le funzioni attribuite alle scuole su alunni, personale, risorse finanziarie e strumentali (e tanto altro ancora) non è la loro ragion d'essere, ma ad un tempo sappiamo che l'amministrazione rappresenta un ambito indispensabile di governance e di gestione. Senza un'amministrazione “all’altezza” il fine istituzionale entra in sofferenza e non si realizza compiutamente.
Non vi è attività curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa - i quattro ambiti del piano triennale dell'offerta formativa - che non richieda molteplici e complesse azioni amministrative di tipo procedurale e provvedimentale. Peraltro, i provvedimenti assunti dalle scuole hanno il carattere della definitività e degli stessi si risponde in sede giudiziale.
Non c'è periodo dell'anno scolastico e dell'anno solare - le due complicate dimensioni temporali - che consenta momenti di minore intensità del lavoro che si svolge nelle segreterie scolastiche.
Mentre i periodi di sospensione delle attività didattiche (quelli natalizi, pasquali ed estivi) concedono ampi spazi di tregua al lavoro dei docenti - ben oltre i riposi settimanali e le ferie - altrettanto non può dirsi per chi svolge le attività amministrative.
Infatti, Natale coincide con la chiusura dell'anno solare e finanziario al quale sono legati gli adempimenti di chiusura e apertura delle gestioni finanziarie, mentre nei mesi di luglio ed agosto bisogna provvedere agli atti di chiusura dell'anno scolastico in scadenza ed a quelli di apertura di quello in arrivo.
Per i servizi amministrativi delle scuole - che vengono svolti dal Direttore SGA e dagli Assistenti Amministrativi, sulla base di direttive dirigenziali - l'espressione termine delle attività didattiche, che stabilisce la chiusura temporale dei rapporti di lavoro per docenti e ATA sui posti disponibili in organico di fatto o per assenza del titolare , è assolutamente priva di senso.
Si lavora tutto l'anno con un gravame lavorativo aumentato in quantità e qualità dalla recente legge di riforma della così detta “buona scuola”. Purtroppo, però, le risorse umane destinate a queste incombenze sono state inopinatamente diminuite (meno 46.520 unità: a partire dal 1° settembre 2009 ai giorni nostri), mentre i processi di digitalizzazione sono stati attuati solo in parte. Infatti, il SIDI (Sistema Informatico dell’Istruzione) funziona parzialmente e l’intero processo su protocollo informatico, flussi documentali e conservazione sostitutiva è stato organizzato e gestito in proprio dalle scuole, con esborso diretto di risorse finanziarie e non facile individuazione di idonee società nel settore.
Ad un tempo le complicazioni normative e burocratiche sono in aumento esponenziale. Basta rivolgere lo sguardo a quanto sta avvenendo in questi giorni in tema di gestione delle domande dei docenti, per l’inserimento nelle graduatorie d’istituto, e solo immaginare quel che avverrà nei prossimi mesi per gestire quelle degli ATA. Per dare un ordine di grandezza (e di complessità) è bene sapere che stiamo parlando di centinaia di migliaia di istanze presentate con modalità cartacee.
I posti vacanti e disponibili per Dirigenti e Direttori aumentano a dismisura, mentre le procedure di reclutamento sono lente e inadeguate. Anzi per i Direttori SGA i concorsi non si sono mai fatti, con l'eccezione della mobilità verticale selettiva svoltasi nel 2010 che ha costituito solo una parziale risposta.
Nonostante i corposi (e da noi condivisi) interventi di razionalizzazione della rete scolastica, il legislatore ha introdotto l'assurda disciplina delle scuole sottodimensionate, alle quali dall'a.s. 2012/2013 non possono essere applicati in via esclusiva un Dirigente e un Direttore: per i Dirigenti si provvede con reggenza di titolare di altra scuola, per i Direttori con assegnazione di titolare di altra scuola.
Nel prossimo anno scolastico, per effetto delle decisioni assunte dagli Enti territoriali, il numero delle scuole sottodimensionate è destinato addirittura ad aumentare di 21 unità (passeremo dalle attuali 334 alle prossime 355). Paradossale la circostanza che quando le decisioni dello Stato coinvolgono le Regioni bisogna con le stesse raggiungere intese. Lo stesso non avviene nel percorso inverso: le decisioni delle Regioni che coinvolgono lo Stato.
È evidente che l'esercizio raddoppiato di complesse e delicate funzioni dirigenziali e direttive mette in difficoltà il funzionamento delle scuole coinvolte, oltre che complicare - e di molto - la vita professionale (e non solo) degli interessati. Inoltre, per i Direttori dall'a.s. 2015/2016 lo Stato (MIUR e MEF, con qualche responsabilità anche del Dipartimento della Funzione Pubblica) contravviene al pagamento dell'indennità mensile dovuta per legge: un pessimo esempio di esercizio dei doveri datoriali.
Il reclutamento degli Assistenti Amministrativi (ed anche di quelli Tecnici) continua ad avvenire attraverso graduatorie provinciali e d'istituto per soli titoli, sulla base di una normativa che risale ai Decreti Delegati del 1974: nessun concorso per esame, nessun accertamento di conoscenze e competenze informatiche e di una lingua straniera. Inoltre, l'organico degli Assistenti Tecnici resta “confinato” alle sole scuole del secondo ciclo, mentre l’espansione di attività didattiche laboratoriali - con l’uso di strumenti informatici - ne richiederebbe la presenza anche nel primo ciclo.
Nei servizi di pulizia e sorveglianza si mantiene una costosa ed inefficace condizione di esternalizzazione (con accantonamento di circa 12.000 unità di Collaboratori Scolastici), mentre in alcuni uffici di segreteria permangono inadeguati contratti di collaborazione coordinata e continuativa (circa 1.000).
Questa è, in estrema e parziale sintesi, la rappresentazione (“zeppa” di criticità) che occorre urgentemente modificare per il buon andamento delle scuole.
In questi anni - prima, durante e dopo, la legge sulla “Buona Scuola” - abbiamo incessantemente incalzato Governo, Parlamento e Ministero/Ministeri affinché ponessero attenzione alle questioni innanzi descritte senza ottenere né attenzione né soluzioni.
Dall’inizio del corrente anno solare abbiamo intensificato l’azione di “denunce e proposte” per arrivare, dopo la proclamazione di uno stato di agitazione, alla presentazione di una proposta di Decreto Legge concernente “Misure urgenti in materia di servizi amministrativi, tecnici ed ausiliari delle Istituzioni Scolastiche ed Educative per assicurare il corretto avvio dell’anno scolastico 2017/2018”.
A nostro avviso il Decreto Legge, per il quale riteniamo sussistenti tutte le condizioni di necessità ed urgenza, dovrebbe avere i seguenti contenuti:
- incrementare l'organico di diritto del personale ATA di 5.000 unità, con priorità per i profili professionali dei Direttori SGA, degli Assistenti Amministrativi e Tecnici;
- prevedere l'assunzione straordinaria di personale ATA su tutti i posti vacanti e disponibili;
- procedere alla reinternalizzazione dei servizi di pulizia e sorveglianza ed al superamento dei rapporti di CO.CO.CO.. Al personale che svolge il lavoro alle dipendenze delle ditte appaltatrici ed a quello con rapporti di collaborazione deve essere offerta la possibilità di assunzione alle dipendenze dello Stato nelle istituzioni scolastiche;
- autorizzare il concorso per l'assunzione dei Direttori SGA su tutti i posti vacanti e disponibili a partire dall’a.s. 2017/2018 e con proiezione nei due successivi. Al concorso debbono essere ammessi anche gli Assistenti Amministrativi che hanno svolto le funzioni direttive in questi anni. Il tentativo in corso di un emendamento da inserire nel Decreto Legge sulla prevenzione vaccinale (per sbloccare il concorso dei Direttori SGA) rappresenta un passo avanti non del tutto soddisfacente, ma comunque apprezzabile;
- stabilire la presenza in ogni istituzione scolastica del Dirigente e del Direttore, a prescindere dal numero degli alunni;
- rivedere la disciplina delle supplenze del personale ATA, ripristinando quella presente nel regolamento del 2000 con la sola modifica di supplenze annuali anche con riferimento ai contratti a tempo determinato sui posti disponibili degli Assistenti Amministrativi;
- riscrivere le regole per la sostituzione del Direttore SGA e fissare l'indennità di funzioni superiori nel differenziale tra lo stipendio tabellare iniziale del Direttore SGA e quello dell’Assistente Amministrativo.
Tutte le proposte che precedono non sono rivendicazioni sindacali, pur legittime, ma misure che se adottate sarebbero oltremodo salutari per il buon andamento delle scuole. Se si creeranno le condizioni per un concreto esame delle proposte avanzate siamo disponibili per ogni utile confronto e approfondimento, anche sul versante della quantificazione dei costi e della loro possibile copertura.
Se non con Decreto Legge si potrebbe provvedere, almeno in parte, con la Legge di Bilancio 2018.