Monitoraggio legislativo 23 ottobre - 27 ottobre 2017

Senato

 

Assemblea

 

Martedì 31 ottobre

 

Gruppi parlamentari, variazioni nella composizione

 

A partire dalle ore 18,27 del 26 ottobre 2017, il senatore Pietro Grasso cessa di far parte del Gruppo parlamentare Partito Democratico e a partire dalle ore 18,28 della stessa data entra a far parte del Gruppo Misto.

 

Il senatore Giovanni Piccoli ha comunicato di cessare di far parte del Gruppo Misto e di aderire al Gruppo parlamentare Forza Italia - Il Popolo della Libertà XVII Legislatura.

 

Disegni di legge, annunzio di presentazione

 

Senatore Angioni Ignazio: Modifiche all'articolo 24 della legge 30 dicembre 2010, n. 240, in materia di personale tecnico amministrativo delle università (2963)

 

Disegni di legge, assegnazione

 

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020 (2960)

Ministro Economia e Finanze

 

Assegnato alla 5ª Commissione Bilancio previ pareri delle Commissioni 1° (Affari Costituzionali), 2° (Giustizia), 3° (Affari esteri, emigrazione), 4° (Difesa), 6° (Finanze e tesoro), 7° (Istruzione pubblica, beni culturali), 8° (Lavori pubblici, comunicazioni), 9° (Agricoltura e produzione agroalimentare), 10° (Industria, commercio, turismo), 11° (Lavoro, previdenza sociale), 12° (Igiene e sanita'), 13° (Territorio, ambiente, beni ambientali), 14° (Politiche dell'Unione europea), Commissione parlamentare questioni regionali.

 

Interrogazione

 

(4-08328) Arrigoni - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca

 

A quanto risulta all'interrogante: nei giorni scorsi, su alcuni quotidiani locali, è apparsa la notizia che presso il Tribunale di Lecco ha preso il via il processo a carico di B.T., un collaboratore scolastico accusato di atti persecutori aggravati (ossia stalking) nei confronti di una studentessa di minore età e di una ragazza straniera, da poco maggiorenne, che frequentava lezioni per uno stage; gli atti persecutori si sarebbero verificati rispettivamente nell'anno scolastico 2014/2015, all'istituto superiore "Fumagalli" di Casatenovo (Lecco), e successivamente nell'anno scolastico 2015/2016, all'istituto superiore "Alessandro Greppi" di Monticello Brianza (Lecco), presso i quali il signor B.T. era stato assegnato; in entrambi i casi oggetto di denuncia, l'intervento delle istituzioni scolastiche ha evitato che le continue molestie nei confronti delle ragazze da parte del signor B.T. potessero sfociare in violenza; nell'anno scolastico 2016/2017, il signor B.T. è stato assegnato come collaboratore scolastico in un altro istituto scolastico; nel corso dell'anno scolastico 2016/2017, sia singoli genitori degli alunni, sia rappresentanti degli stessi, assolutamente ignari dei precedenti del signor B.T. fino ad allora sconosciuto, indignati e seriamente preoccupati, avrebbero inoltrato diverse e reiterate segnalazioni al dirigente dell'istituto comprensivo e, in ultimo, al dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale di Lecco, denunciando come il signor B.T. avrebbe assunto in presenza degli alunni comportamenti inadeguati ed inqualificabili, ricorrendo frequentemente ad un linguaggio volgare, con minacce, insulti e parolacce, nonché, in alcuni episodi, avrebbe persino fatto ricorso a violenze e percosse nei confronti di alcuni bambini. Non sono chiare le ragioni per le quali, nonostante le gravi denunce delle due ragazze e le diverse gravi segnalazioni dei genitori, sia stata resa possibile l'assegnazione di B.T. in successive diverse sedi scolastiche.

 

Si chiede di sapere se il signor B.T., collaboratore scolastico, oggi accusato, sia stato sospeso, ovvero, in attesa di giudizio, sia ancora in servizio ed in qualche scuola del lecchese; se il Ministro in indirizzo abbia intenzione di predisporre accertamenti sui motivi che hanno portato ad assegnarlo e confermarlo per l'intero anno scolastico, quale collaboratore scolastico, a diversi istituiti comprensivi, nonostante le gravi accuse; quali misure intenda adottare, affinché in futuro simili persone, che operano nel mondo della scuola e sulle quali ricadono segnalazioni e denunce gravi come quelle descritte, anche in pendenza di processo, non vengano più semplicemente spostati di sede, ma venga loro assolutamente impedito di permanere in un contesto scolastico, in cui inevitabilmente hanno contatti con bambine, bambini e adolescenti minori.

 

(4-08333) Zizza - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca

 

Dopo l'ordinanza della Corte suprema di cassazione, n. 21593/2017 della terza sezione civile, riguardante un incidente del 2002, a seguito del quale un alunno di età minore di 14 anni aveva perso la vita venendo investito da un autobus di linea all'uscita dalla scuola, nelle scuole di tutta Italia si sono susseguite varie circolari dei dirigenti scolastici sulla questione della vigilanza all'uscita di scuola; con questa sentenza della Cassazione, si stabilisce che uno studente non può essere fatto uscire da scuola se non viene consegnato al genitore o ad un maggiorenne delegato dallo stesso, si chiede di sapere: quali misure il Ministro in indirizzo intenda adottare per rimediare ad un'incertezza normativa al fine di evitare che gli istituti scolastici siano chiamati a rispondere in sede civile e penale per fatti accaduti al di fuori degli edifici qualora gli studenti minori escano autonomamente; in quale modo intenda rimodulare l'impianto normativo affinché siano forniti gli strumenti necessari alle scuole e vengano garantiti gli insegnanti e i collaboratori scolastici relativamente alla custodia dei ragazzi minori e scongiurare ogni rischio legato per l'incolumità degli studenti.

 

Si chiede di sapere quali misure intenda mettere in campo per porre fine all'impasse che si è venuta a creare e cioè: se, da una parte, alcuni istituti scolastici sono stati chiamati a rispondere per fatti accaduti al di fuori degli edifici scolastici a minori che erano usciti senza essere prelevati da familiari adulti, dall'altra, alcuni genitori hanno denunciato le scuole per il reato di sequestro di persona, in quanto non avevano consentito l'uscita autonoma dei figli minori al termine delle lezioni.

 

5° Commissione Bilancio

 

Martedì 31 ottobre

 

Sede consultiva

 

(2960) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020

 

La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminato il disegno di legge di bilancio per il 2018 e per il triennio 2018-2020, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 126, commi 3 e 4, del Regolamento, sentito il rappresentante del Governo, perviene alle seguenti conclusioni:

per quanto attiene alla verifica di cui all'articolo 126, comma 4, del Regolamento, occorre ricordare che la riforma della legge di contabilità e finanza pubblica, introdotta dalla legge 4 agosto 2016, n. 163, in attuazione dell'articolo 15 della legge 24 dicembre 2012, n. 243, ha apportato alcune innovazioni alla disciplina contabile, che hanno trovato per la prima volta attuazione nel corso della precedente sessione di bilancio. Per il disegno di legge di bilancio, peraltro, a differenza di quanto avveniva per la legge di stabilità, non si prevede alcun vincolo di copertura finanziaria, posto che il bilancio dello Stato, ai sensi dell'articolo 14 della legge n. 243 del 2012, soggiace ad una regola di equilibrio per effetto della quale il valore del saldo netto da finanziare o da impiegare si raccorda con il percorso programmatico stabilito per gli obiettivi di finanza pubblica. Di tale coerenza si deve dare conto sia nella relazione tecnica che nella nota tecnico-illustrativa, allegate al disegno di legge di bilancio, ai sensi dell'articolo 21, commi 12-bis, lettera c), e 12-quater, lettera a), della legge n. 196 del 2009. Alla luce di tali criteri, si segnala in premessa che la manovra, sia con riguardo al suo ammontare che alla composizione della stessa tra le diverse misure di entrata e di spesa, ivi comprese quelle destinate al reperimento delle risorse a copertura dell'intervento, è volta a mantenere il percorso di consolidamento fiscale, che prevede per l'Italia il conseguimento del proprio obiettivo di medio termine del pareggio strutturale di bilancio (Medium Term Objective, MTO) nel 2020. Si rammenta che nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza di settembre il livello di indebitamento netto programmatico per il 2018 è stato fissato al -1,6% rispetto al dato tendenziale del -1,0%. Il corrispondente valore in termini strutturali è stimato al -1% nel 2018, -0,6% nel 2019 e al -0,2% nel 2020, con un percorso di riduzione più graduale di quanto stabilito nel DEF, garantendo comunque un miglioramento del saldo strutturale dello 0,3% nel 2018. L'impatto netto della manovra in termini di indebitamento netto per il 2018 è negativo per poco meno di 11 miliardi (0,6 punti percentuali di Pil) coerentemente con quanto prospettato nella Nota di aggiornamento nel passaggio dal quadro tendenziale a quello programmatico. Per quanto concerne i profili finanziari programmatici, la relazione tecnica espone una tavola di raccordo tra il saldo netto da finanziare e il conto della pubblica amministrazione, che rappresenta la coerenza tra i saldi riferiti al bilancio dello Stato e l'obiettivo programmatico definito nella Nota di aggiornamento del DEF. Si tratta in sostanza del raccordo tra il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato, quale risultante dal quadro generale riassuntivo del disegno di legge di bilancio, e l'indebitamento netto programmatico dello Stato, ossia comprensivo degli effetti della manovra di finanza pubblica sul comparto dello Stato, e del raccordo tra il predetto indebitamento netto e quello programmatico delle amministrazioni pubbliche nel loro complesso. In definitiva emerge che i valori del saldo netto da finanziare risultante dal disegno di legge di bilancio sono pari a circa: 45 miliardi nel 2018, 25 miliardi nel 2019 e 13 miliardi nel 2020, quelli dell'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni ammontano invece a circa: 28 miliardi nel 2018, 16 miliardi nel 2019 e 4 miliardi nel 2020. Tali valori sono coerenti con quelli approvati con le risoluzioni parlamentari dello scorso 4 ottobre. Si propone pertanto di sottoporre all'attenzione del Presidente del Senato un parere di nulla osta in relazione ai profili di cui all'articolo 126, comma 4, del Regolamento. Per quanto concerne la verifica del contenuto proprio, va ricordato che l'articolo 21 della legge n. 196 del 2009, in attuazione dell'articolo 15, comma 2, della legge n. 243 del 2012, pone precisi limiti al contenuto della prima sezione del disegno di legge di bilancio.

 

Sede referente

 

(2942) Conversione in legge del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili

 

La senatrice Ricchiuti (Art.1-MDP) esprime l'opinione che il provvedimento in esame assolva dichiaratamente ad una duplice funzione normativa: da un lato contribuisce alla correzione dei conti del 2017, dall'altro anticipa misure economiche collegate alla manovra di bilancio 2018-2020. Nel presentare, quindi, un'articolazione che si compone di 21 disposizioni, balza subito agli occhi che si è di fronte, per l'ennesima volta, ad un decreto omnibus, più che ad un decreto fiscale.

 

Il vice ministro Morando conviene, da parte sua, che il decreto in via di conversione e la legge di bilancio vadano letti come parti di un unico contesto economico. Nello specifico cita il caso della trasmissione telematica dei dati delle fatture, inserito nel testo della legge di bilancio già trasmesso.

 

Esame e rinvio

 

 


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Categoria: Lavori parlamentari Data di creazione: 03/11/2017
Sottocategoria: Monitoraggio legislativo Ultima modifica: 03/11/2017
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