Camera

 

Assemblea

 

Lunedì 6 novembre

 

Interrogazione

 

(4-18337) Ribaudo. — Al Presidente del Consiglio dei ministri.

 

Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca con decreto ministeriale n. 104 del 10 novembre 20111 istituiva le nuove graduatorie di circolo e di istituto di terza fascia per il personale amministrativo, tecnico ausiliario; ai fini dell’inserimento in graduatoria veniva riconosciuto valido il servizio prestato in scuole statali di ogni ordine e grado, scuole non statali paritarie, in scuole dell’infanzia non statali autorizzate, in scuole parificate, convenzionate, sussidiarie o sussidiate, in scuole di istruzione secondaria o artistica non statali pareggiate, legalmente riconosciute; con decreto ministeriale n. 374 del 2017 del 1° giugno 2017 il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca ha riaperto le graduatorie d’istituto del personale docente ed educativo per l’aggiornamento della seconda e della terza fascia considerando valido, tra gli altri, il servizio svolto presso i centri di formazione professionale limitatamente ai corsi accreditati dalle regioni per garantire l’assolvimento dell’obbligo formativo; la legge 28 marzo 2003, n. 53 (delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale), ha introdotto un sistema di istruzione e formazione articolato « nella scuola dell’infanzia, in un primo ciclo che comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, e in un secondo ciclo che comprende il sistema dei licei ed il sistema dell’istruzione e della formazione professionale » (articolo 2, comma 1, lettera d)); i due sistemi che compongono il secondo ciclo di istruzione (quello liceale e quello della formazione professionale) sono distinti, ma funzionalmente integrati, dal momento che: a) entrambi concorrono all’adempimento dell’obbligo di istruzione; b) è possibile transitare dall’uno all’altro; c) da ambedue, con diverse modalità (fissate con legge statale), è consentito l’accesso all’esame di Stato; i percorsi IeFP sono realizzati, oltre che dalle strutture formative accreditate dalle regioni, secondo criteri condivisi a livello nazionale, anche dagli istituti professionali (articolo 64, comma 4, del decretolegge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87), in regime di sussidiarietà, se previsto dalla programmazione regionale, ai sensi dell’intesa in Conferenza unificata del 16 dicembre 2010 con lo scopo comune di favorire i passaggi tra i sistemi di istruzione e formazione attraverso l’acquisizione di crediti scolastici e formativi riconosciuti da entrambi i sistemi; sfugge all’interrogante come sia possibile che per il personale docente venga riconosciuto ai fini del punteggio il servizio prestato presso i centri di formazione professionale, mentre al personale amministrativo, tecnico ausiliario venga negato, considerato che anche quest’ultimi svolgono un servizio parificato a quello svolto nelle scuole statali di ogni ordine e grado, in scuole non statali paritarie, in scuole dell’infanzia non statali autorizzate, in scuole parificate, convenzionate, sussidiarie o sussidiate, in scuole di istruzione secondaria o artistica non statali pareggiate e legalmente riconosciute.

 

Si chiede di sapere se e quali iniziative di competenza il Governo intenda urgentemente adottare in merito a quanto esposto in premessa, per porre fine a questa palese discriminazione.

 

(3-03334) Terzoni, Vacca, Agostinelli, Cecconi, Massimiliano Bernini e Castelli. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, al Ministro dell’economia e delle finanze.

 

In un articolo del Corriere Adriatico del 24 ottobre 2017, sulla pagina di Ascoli Piceno, si legge la grave situazione della scuole comprese nel cratere sismico; si evidenzia, infatti, che, a causa di un ritardo nella registrazione del decreto legge n. 189 del 2016 convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229 che, all’articolo 18-bis ha messo a disposizione delle scuole 10 milioni di euro (in tranche mensili di poco più di 340 mila euro), la prima rata di settembre sarebbe andata persa; tali fondi sono stati stanziati dal predetto decreto-legge n. 89 del 2016 per implementare il personale docente e amministrativo tecnico e ausiliario nelle scuole all’interno del cratere, ma si stanno verificando casi in cui degli istituti scolastici compresi nell’area del cratere non hanno ricevuto fondi, mentre altri, al di fuori, hanno ricevuto un nuovo professore o implementato il personale; inoltre, sono stati ritirati senza preavviso molti posti già assegnati ad inizio 2017, lasciando così delle scuole con posizioni scoperte; inoltre, nel citato decreto, non è garantito che il personale verrà riconfermato negli anni a venire, per cui, se una scuola dovesse aumentare le classi ma poi nei prossimi anni si trovasse senza docenti, dovrebbe accorpare due classi, arrivando ad un numero di alunni anche superiore a 30, così come previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81.

 

Si chiede di sapere se quanto sopra riportato corrisponda al vero e, in caso affermativo quali iniziative i Ministri interrogati intendano assumere per garantire l’erogazione dei fondi stanziati per il personale scolastico nei comuni del cratere; se il Governo intenda comunicare le risultanze del monitoraggio delle spese per il personale docente e amministrativo tecnico e ausiliario ai sensi dell’articolo 18-bis, comma 3; quali iniziative intendano assumere affinché, anche negli anni successivi al 2018, sia confermato o comunque garantito il personale docente o amministrativo tecnico e ausiliario negli istituti ricadenti nel cratere sismico.

 

(4-18356) Giancarlo Giordano. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

 

E’ stato pubblicato il decreto del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca che indice la procedura per aggiornare gli elenchi relativi alle graduatorie di circolo e di istituto di III fascia del personale amministrativo-tecnico e ausiliario con i modelli per le domande (D1, D2 e D4), che dovevano essere presentate entro il 30 ottobre 2017; il bando « Ata 2017 » fa riferimento al rinnovo delle graduatorie di terza fascia del personale amministrativo tecnico e ausiliario per il triennio scolastico 2017-2020 ed è rivolto agli aspiranti che desiderino conseguire contratti a tempo determinato nelle scuole italiane svolgendo ruoli ausiliari, tecnici e amministrativi (personale non docente); la nota trasmissione televisiva « Striscia la notizia » del 30 ottobre 2017 ha trasmesso un servizio informativo, curato da Luca Abete, relativo a una vera e propria vendita di titoli di accesso e culturali per consentire agli aspiranti privi di titolo l’accesso alle graduatorie nonché l’incremento del punteggio in maniera illegale; l’azione illecita, documentata dal vivo attraverso delle riprese video, era organizzata da un sindacalista che prometteva ai potenziali concorrenti di ottenere diplomi di qualifica triennale, attestati « Eipass » e similari, dietro corrispettivo di un vero e proprio tariffario, senza alcuna frequentazione didattica e senza svolgimento di esami in merito, verosimilmente con la complicità di istituti e centri di formazione professionale; il riprovevole fatto di cronaca, rispetto al quale è giusto attendere gli eventuali sviluppi, non è da circoscrivere a una episodicità e getta un’ombra inquietante sulla modalità di acquisizione di alcuni titoli per l’accesso alle graduatorie e l’incremento del punteggio, per l’estrema facilità con cui si procurano false attestazioni e abilitazioni, inficiando la correttezza nella costituzione delle graduatorie; per verificare questo convincimento è sufficiente effettuare una ricerca di stampa oppure più semplicemente scorrere una schermata web e leggere del reiterarsi e della diffusione di questo fenomeno illegale in tutto il Paese che evidenzia una vera e propria filiera corruttiva, meravigliando per la sconcertante facilità con cui si acquisiscono titoli abilitativi scolastici e titoli formativi illegittimi.

 

Si chiede di sapere quali iniziative urgenti intenda attivare per garantire la correttezza e la trasparenza della procedura di accesso alle graduatorie dell’anno 2017/20 inerenti alla III fascia del personale Ata, al fine di evitare le sperequazioni di fatto già prodottesi, se dovesse essere confermato dall’inchiesta giudiziaria che determinati centri di formazione professionale abbiano rilasciato titoli di accesso in cambio di un corrispettivo di denaro; quali iniziative intenda attivare al fine di contrastare il riprodursi di simili iniziative illegali e garantire una selezione corrispondente ai canoni della correttezza, della trasparenza e della legittimità; se intenda assumere una puntuale iniziative normativa, per eliminare la diffusa pratica delle certificazioni e dei titoli illegittimi, che sono peraltro richiesti e regolamentati da decreti ministeriali relativi alle procedure di accesso alle graduatorie, introducendo severi meccanismi di controllo sugli istituti e sui centri professionali abilitati; come si intenda procedere per verificare l’effettiva conformità alle norme dei corsi che rilasciano tali certificazioni, avvalendosi di verifiche incrociate più puntuali e metodiche e mettendo in campo una sinergia di azioni da parte del Ministero, in collaborazione con le regioni, che hanno la potestà legislativa esclusiva in materia di formazione professionale, l’Agenzia delle entrate e l’Istituto nazionale di previdenza sociale, al fine di verificare il concreto adempimento delle obbligazioni fiscali e previdenziali.

 

Martedì 7 novembre

 

Interrogazione

 

(4-18400) Sibilia. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.

 

In data 30 ottobre 2017 su Canale 5 la trasmissione « Striscia La Notizia » ha mandato in onda un servizio intitolato « Soldi veri per certificati falsi » riguardante la richiesta di denaro da parte di un sindacalista della Cisl di Avellino ad un aspirante « Ata » per ottenere un diploma ad hoc; nelle immagini riprese e diffuse il sindacalista chiedeva ad una giovane senza requisiti per l’inserimento in graduatoria di III fascia del personale « Ata » della scuola, di sborsare 2.000 euro per ottenere un falso titolo di studio e un’attestazione informatica e partecipare così al bando; a parere dell’interrogante sarebbe molto alto il rischio di trovarsi di fronte ad un vero e proprio sistema che potrebbe aver coinvolto anche altri soggetti, oltre i sindacati, come ad esempio scuole private e/o esponenti politici o di partiti.

 

Si chiede di sapere se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative, per quanto di competenza, intendano valutare di porre in essere al fine di verificare quanti nominativi presenti nelle graduatorie siano in possesso di titoli conseguiti in virtù di questo sistema di corruttela ed assicurare la corretta regolarità della procedura di inserimento nella graduatoria di III fascia del personale Ata della scuola soltanto per gli aspiranti in possesso di requisiti a norma di legge.

 

VII Commissione Cultura

 

Giovedì 9 novembre

 

Interrogazione

 

5-11727 Carocci: Sulla scarsa funzionalità del portale SIDI del MIUR per la gestione dei processi amministrativi da parte del personale scolastico

 

Risposta del sottosegretario Vito De Filippo:

In relazione a quanto rappresentato dall'On.le interrogante si evidenzia che il sistema informativo del MIUR (cosiddetto SIDI) è caratterizzato da un assetto frutto di un processo evolutivo in atto ormai da diversi anni, sia dal punto di vista tecnologico che dei servizi offerti. Nato inizialmente con lo scopo di informatizzare i principali procedimenti amministrativi connessi all'avvio e alla gestione dell'anno scolastico, il sistema oggi garantisce un'ampia gamma di servizi non solo alle istituzioni scolastiche ed agli uffici dell'Amministrazione, ma anche a nuove comunità di utenti come ad esempio il personale docente, quello ATA e le famiglie. Si ricordano, a titolo di esempio, tra i servizi: le iscrizioni on-line, l'aggiornamento delle posizioni nelle varie graduatorie, la fruizione della carta del docente. Ciò ha, di fatto, ampliato enormemente la platea dei fruitori delle applicazioni SIDI, coinvolgendo un numero straordinariamente grande di soggetti. Inoltre, negli ultimi due anni il sistema ha garantito importantissimi risultati ed adempimenti, molti dei quali previsti dalla legge n. 107 del 2015, come ad esempio il piano assunzionale di decine di migliaia di docenti, il nuovo concorso per il reclutamento degli stessi, la mobilità straordinaria per l'anno scolastico 2015/16 e quella ordinaria del 2016/17, nonché l'aggiornamento triennale delle graduatorie del personale docente ed ATA. Si tratta di una mole di attività senza precedenti che, fra l'altro, sarebbe stata impossibile da finalizzare senza il supporto efficace del sistema informativo, oltre che la dedizione ed il prezioso lavoro del personale delle scuole e degli uffici MIUR. Certamente si sono verificati talvolta incidenti di percorso e difficoltà operative, come può accadere in situazioni di lavoro così difficili e nell'ambito di procedimenti amministrativi particolarmente complessi. Sicuramente il sistema può e deve essere migliorato, per far fronte ad esigenze sempre più impellenti e a tempistiche dei procedimenti amministrativi sempre più stringenti e che determinano un affollamento di adempimenti nei mesi che precedono l'avvio dell'anno scolastico. A tal proposito l'Amministrazione sta programmando un piano di interventi di ulteriore adeguamento tecnologico e di evoluzione delle funzionalità, che consentano di aggredire quelle parti del sistema informativo più vecchie e che spesso, proprio in virtù della loro obsolescenza, vanno in sofferenza in particolari situazioni di carico. Si tratta di un percorso obbligato per il quale i competenti Uffici centrali stanno assumendo tutte le iniziative del caso, in accordo con le linee guida contenute nel piano triennale per l'informatica nella Pubblica amministrazione, ed anche in funzione della prossima gara per il rinnovo della gestione e sviluppo del sistema informativo. Nel frattempo viene garantito il continuo impegno di tutti gli attori coinvolti, non solo per assicurare il successo di tutti i procedimenti in corso, ma per continuare ad arricchire il portafoglio dei servizi disponibili, inglobando nel sistema nuove aree di intervento come, ad esempio, la formazione del personale docente o l'alternanza scuola lavoro. Per quanto riguarda l'utilizzo di software a pagamento da parte delle scuole, si sottolinea il fatto che esso non è certo dovuto ai presunti malfunzionamenti del SIDI, in quanto per tutti i procedimenti fondamentali le scuole sono tenute ad utilizzare il sistema del Ministero, ma piuttosto alla necessità di coprire ulteriori aree di informatizzazione dei processi di lavoro della scuola che oggi, per svariati motivi, il sistema informativo non riesce a supportare direttamente, oppure per le quali si è ritenuto opportuno lasciare libera scelta alle istituzioni scolastiche. Fra queste aree vi è sicuramente quella del registro elettronico che, tuttavia, per quanto importante, assume una valenza prettamente particolare. Il Ministero ritiene, infatti, che il suo intervento, nel fornire strumenti automatizzati alle scuole, possa rivelarsi più utile laddove si parli di procedimenti complessi e che richiedono piattaforme unificate per raggiungere la massima efficacia ed economicità, pienamente inserite nelle infrastrutture immateriali già previste nell'ambito dell'agenda digitale del Governo. Si pensi, ad esempio, ai temi della fatturazione elettronica e dei pagamenti telematici, in cui il sistema informativo del Ministero mette a disposizione delle istituzioni scolastiche applicazioni apprezzate da tutti e premiate al forum della Pubblica amministrazione. In definitiva, il SIDI si presenta oggi come un sistema non solo integrato, ma in grado di dialogare anche con i software locali acquisiti autonomamente dalle scuole, attraverso una serie di interfacce applicative che permettono la condivisione bidirezionale di flussi dati relativi, ad esempio, agli alunni, al bilancio, ai pagamenti, agli esiti degli esami ed altro. Nei prossimi anni la sfida da affrontare è quella di definire una modernizzazione complessiva che consenta di fruire anche dei nuovi paradigmi di computing e delle nuove tecnologie che si stanno velocemente affermando. Per quanto attiene al portale unico di cui al comma 136 e seguenti della legge n. 107 del 2015, si informa che lo stesso è già stato rilasciato nel mese di marzo scorso – ed è consultabile all'indirizzo http://dati.istruzione.it/opendata/ – in una prima versione già abbastanza completa e fruibile per quanto riguarda i dataset disponibili in download e le funzionalità di interrogazione. Nei prossimi mesi è prevista anche l'implementazione relativa alla sezione documentale. Si precisa, infine, che il Sicoge non è un'applicazione curata dal MIUR, bensì una piattaforma per la gestione della contabilità finanziaria ed economica messa a disposizione di tutte le amministrazioni dal Ministero dell'economia e delle finanze.

 

XIª Commissione Lavoro

 

Martedì 7 novembre

 

Comitato ristretto

 

Modifiche alla legge 20 maggio 1970, n. 300, e altre disposizioni concernenti la tutela dei lavoratori dipendenti in caso di licenziamento illegittimo (seguito esame C. 4388 Laforgia e C. 4610 Airaudo - Rel. Di Salvo)

 

Esame e rinvio

 

Commissioni riunite VIIª Cultura e XIª Lavoro

 

Mercoledì 8 novembre 2017

 

Comitato ristretto

 

Modifica all'articolo 18 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, concernente la responsabilità dei dirigenti in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro. C. 3830 Pellegrino e C. 3963 Carocci.

 

Esame e rinvio

 

Senato

 

5° Commissione Bilancio

 

Martedì 7 e mercoledì 8 novembre

 

Sede referente

 

(2960) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020

 

La relatrice Zanoni (PD) illustra il disegno di legge in titolo, segnalando, per quanto di competenza, che esso rappresenta il passaggio conclusivo del ciclo di bilancio per l'anno in corso e l'ultima manovra della legislatura in corso. Il provvedimento consente, pertanto, non soltanto di discutere delle importanti misure in esso contenute ma soprattutto di fare un bilancio complessivo sulle politiche economiche e di finanza pubblica degli ultimi cinque anni e sull'eredità, a suo giudizio positiva, che viene lasciata al futuro Governo.

 

Per quanto riguarda il quadro generale della manovra, osserva che il disegno di legge è impostato, coerentemente al dettato normativo di cui all'articolo 21 della legge di contabilità e finanza pubblica come modificato dalla legge n. 163 del 2016, secondo la struttura contabile per missioni e programmi. Ricorda come a decorrere dalla scorsa legge di bilancio (legge 11 dicembre 2016, n. 232) i contenuti delle previgenti leggi di bilancio e di stabilità sono stati ricompresi in un unico provvedimento, costituito dalla nuova legge di bilancio, riferita a un periodo triennale ed articolata in due sezioni. La prima sezione svolge essenzialmente le funzioni dell’ex disegno di legge di stabilità; la seconda sezione assolve, nella sostanza, quelle del disegno di legge di bilancio. L’integrazione in un unico documento dei contenuti degli ex disegni di legge di bilancio e di stabilità persegue la finalità di incentrare la decisione di bilancio sull’insieme delle entrate e delle spese pubbliche, anziché sulla loro variazione al margine come avveniva finora, portando al centro del dibattito parlamentare le priorità dell’intervento pubblico, considerato nella sua interezza. La prima sezione contiene le disposizioni in materia di entrata e di spesa aventi ad oggetto misure quantitative destinate a realizzare gli obiettivi programmatici, con effetti finanziari aventi decorrenza nel triennio considerato dal bilancio. La seconda sezione, nel riportare il contenuto del bilancio di previsione dello Stato - vale a dire gli stati di previsione dei Ministeri ed il quadro generale riassuntivo -, viene ad assumere un contenuto sostanziale, potendo incidere direttamente (a differenza dell’ex legge di bilancio), attraverso rimodulazioni ovvero rifinanziamenti, definanziamenti o riprogrammazioni, sugli stanziamenti sia di parte corrente che di conto capitale previsti a legislazione vigente, ed integrando nelle sue poste contabili gli effetti delle disposizioni della prima sezione.

 

Guardando agli effetti del complesso delle misure contenute nel disegno di legge di bilancio e nel decreto legge n. 148 del 2017 si evidenzia che complessivamente gli interventi (impieghi) proposti ammontano a circa 34,4 miliardi nel 2018, 27,2 miliardi nel 2019 e 19 miliardi nel 2020, mentre le risorse che la manovra si propone di reperire sono pari a circa 19,5 miliardi nel 2018, 11 miliardi nel 2019 e 11,4 miliardi nel 2020.

 

Per quanto concerne le misure, il provvedimento, come accennato, focalizza gli interventi prioritari su alcune direttrici prioritarie: in primo luogo le misure volte a sterilizzare le clausole di salvaguardia su IVA e accise, gli interventi per la crescita, la promozione dell’occupazione e il sostegno sociale alle fasce più deboli della popolazione; a queste si aggiungono le misure settoriali, per lo sviluppo del Mezzogiorno e per gli enti territoriali; infine le misure per il contenimento della spesa e per il contrasto all'evasione e all'elusione fiscale.

 

In tema di istruzione, si affronta il problema dei dirigenti scolastici. E' istituita una sezione del fondo per l'attuazione dei contratti del personale statale, con l'obiettivo di armonizzare le retribuzioni dei dirigenti scolastici, per la parte fissa, a quelle previste per gli altri dirigenti della pubblica amministrazione. Sono state previste modifiche agli scatti stipendiali dei professori universitari. In particolare, è previsto che, con effetto economico dal 2020, il regime di progressione stipendiale per classi su base premiale dei professori universitari è trasformato in biennale; è disposto un incremento del Fondo per il finanziamento ordinario dal 2020. Infine, è disposto un incremento del fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca di 2 milioni di euro per il 2018 e 76,5 milioni per il 2019, per l'assunzione di nuovi ricercatori.

 

Il Titolo IV reca le misure relative alle politiche invariate. In particolare, si approntano le misure finanziarie per rendere operativo uno 'sblocco' della contrattazione e retributivo per il pubblico impiego con oneri a carico delle amministrazioni pubbliche. Fra le altre misure si segnalano la proroga, nelle regioni ove sia stata risolta la convenzione-quadro Consip, il termine ultimo per la prosecuzione dell’acquisto, da parte delle istituzioni scolastiche ed educative, dei servizi di pulizia e degli altri servizi ausiliari, nonché degli interventi di mantenimento del decoro e della funzionalità degli immobili, dai soggetti già destinatari degli atti contrattuali e degli ordinativi di fornitura.

 

Esame e rinvio

 

7° Commissione Istruzione

 

Martedì 7 e mercoledì 8 novembre

 

Sede consultiva

 

(2960) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020

 

La Commissione, esaminati lo stato di previsione della spesa del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2018, e per il triennio 2018-2020, nonchè le corrispondenti parti della sezione I del medesimo disegno di legge; valutate le norme di competenza contenute nella sezione I del disegno di legge di bilancio in materia di scuola, tra le quali: · l'articolo 9, che incrementa la dotazione del Fondo per l'istruzione e formazione tecnica superiore per consentire agli Istituti tecnici superiori (ITS) di aumentare l'offerta formativa e conseguentemente i soggetti in possesso di competenze abilitanti all'utilizzo degli strumenti avanzati di innovazione tecnologica correlati al processo Industria 4.0; · l'articolo 16, che stabilisce l'esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali per i datori di lavoro che assumono, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a tute le crescenti, entro sei mesi dall'acquisizione del titolo di studio: studenti che hanno svolto presso il medesimo datore di lavoro l'alternanza scuola-lavoro pari ad almeno il 30 per cento delle ore di alternanza previste dalla legge n. 107 del 2015, o pari ad almeno il 30 per cento del monte ore previsto dai percorsi di istruzione e formazione professionale, o pari almeno al 30 per cento del monte ore previsto dai percorsi degli Istituti tecnici superiori, o pari ad almeno il 30 per cento del monte ore previsto nei percorsi universitari; studenti che hanno svolto presso il medesimo datore di lavoro periodi di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale il diploma di istruzione secondaria superiore, il certificato di specializzazione tecnica superiore e periodi di apprendistato in alta formazione; · l'articolo 27, che incrementa di 2 milioni di euro a decorrere dal 2018 il Fondo sociale per occupazione e formazione per la promozione e il coordinamento delle politiche di formazione e delle azioni rivolte ai sistemi della formazione, della scuola e del lavoro, nonchè per il cofinanziamento del programma Erasmus+ per l'ambito dell'istruzione e formazione professionale; · l'articolo 53, che stanzia 37 milioni di euro per il 2018, 41 milioni di euro per il 2019 e 96 milioni di euro a decorrere dal 2020 da destinare alla contrattazione collettiva nazionale in aggiunta a quelle del Fondo unico nazionale per la retribuzione della posizione, fissa e variabile, e della retribuzione di risultato dei dirigenti scolastici, con lo scopo di eliminare progressivamente in sede contrattuale le differenze esistenti tra la retribuzione di posizione di parte fissa dei suddetti dirigenti e quella dei restanti dirigenti di seconda fascia del comparto Istruzione e ricerca; · l'articolo 54, che ripristina la possibilità di conferire le supplenze brevi e saltuarie per la sostituzione degli assistenti amministrativi e tecnici assenti, dopo il trentesimo giorno di assenza in deroga all'articolo 1, comma 332, della legge n. 190 del 2014, prevede entro il 2018 un concorso pubblico per l'assunzione di direttori dei servizi generali e amministrativi (DSGA) e dispone la proroga all'anno scolastico 2020-2021 del termine entro il quale il personale fuori ruolo per i compiti connessi con l'attuazione dell'autonomia scolastica deve rientrare nei ruoli; · l'articolo 58, che al comma 6 proroga le disposizioni sui servizi di pulizia e sugli altri servizi ausiliari, nonche' sugli interventi di mantenimento del decoro e della funzionalità degli immobili adibiti a sede di istituzioni scolastiche ed educative statali, al fine di garantire il regolare svolgimento delle attività fino all'anno scolastico 2018-2019; · l'articolo 71, che al comma 10, stanzia un contributo complessivo pari a 10 milioni di euro annui a decorrere dal 2018 per i comuni o fusioni di comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti per finanziare interventi diretti, fra l'altro, alla messa in sicurezza degli istituti scolastici; · l'articolo 72, comma 1, che assegna agli enti locali spazi finanziari nell'ambito dei patti di solidarietà nazionali per effettuare investimenti anche per interventi di edilizia scolastica; esaminate le norme di competenza contenute nella sezione I del disegno di legge di bilancio in materia di università e ricerca, tra le quali: · l'articolo 51, in base al quale viene costituito un Comitato di indirizzo per la meteorologia e la climatologia, del quale fanno parte anche un rappresentante del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e uno del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, nonchè l'Agenzia nazionale per la meteorologia e la climatologia "ItaliaMeteo", con sede a Bologna; · l'articolo 55, che sostituisce il sistema della progressione stipendiale triennale dei professori universitari, previsto dalla legge n. 240 del 2010, con un sistema di progressione biennale, a partire dal 2018, con effetti economici a decorrere dal 2020, incrementando il Fondo per il finanziamento ordinario (FFO) di 80 milioni di euro per il 2020, 120 milioni di euro per il 2021 e 150 milioni di euro a decorrere dall'anno 2022; · l'articolo 56, relativo all'assunzione di circa 1.600 nuovi ricercatori nell'università e nella ricerca, per le quali si incrementa il FFO di 12 milioni di euro per il 2018 e 76,5 milioni di euro a decorrere dal 2019, e il Fondo ordinario per il finanziamento degli enti e delle istituzioni di ricerca (FOE) di 2 milioni di euro per il 2018 e 13,5 milioni di euro a decorrere dal 2019; · l'articolo 57, che aumenta il Fondo integrativo statale (FIS) per la concessione di borse di studio di 10 milioni di euro a decorrere dal 2018, con lo scopo di integrare i fondi regionali destinati alla erogazione, in favore degli studenti capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, dei benefici in materia di diritto allo studio. La norma prevede poi un ulteriore incremento del FFO pari a 15 milioni di euro dal 2018 per adeguare l'importo delle borse concesse per la frequenza ai corsi di dottorato di ricerca; · l'articolo 101, che autorizza la spesa di 5 milioni di euro annui a decorrere dal 2018 in favore dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV); esaminate, con riferimento alla seconda sezione, le autorizzazioni di spesa relative alle missioni di competenza del Ministero; rilevato che nella Tabella 7 sono elencati anzitutto i principali indirizzi che il Ministero è chiamato a realizzare nel triennio 2018-2020 e le 10 priorità politiche per il 2018, definite nell'atto di indirizzo del 4 agosto 2017;

 

formula un rapporto favorevole con le seguenti osservazioni:

 

1. in merito all'articolo 54, comma 1, andrebbe specificato che la deroga opera solo rispetto all'articolo 1, comma 332, lettere a) e b), della legge n. 190 del 2014, in quanto dalla lettura della norma sembra permanere il divieto di conferimento di supplenze brevi al personale appartenente al profilo di collaboratore scolastico (articolo 1, comma 332, lettera c), della legge n. 190 del 2014);

2. relativamente all'articolo 55, si reputa necessario compensare, già nel 2018, la mancata corresponsione degli scatti stipendiali per il personale universitario non contrattualizzato nel quadriennio precedente;

3. quanto all'articolo 56, pur apprezzando le misure per l'assunzione dei ricercatori delle università e degli di ricerca, si reputa indispensabile superare l'ottica emergenziale introducendo una programmazione pluriennale nel reclutamento, onde restituire fiducia ai giovani ricercatori e rendere strutturale il ricambio generazionale;

4. si reputa necessario vincolare lo stanziamento di cui all'articolo 56 al cofinanziamento di pari entità da parte di università ed enti nell'ambito delle risorse e dei margini assunzionali già disponibili nei rispettivi bilanci, al fine di raddoppiare il numero di ricercatori assunti;

5. si sollecita la progressiva stabilizzazione del personale delle "sezioni primavera";

6. con riferimento alle scuole dell'infanzia, le quali non hanno beneficiato dell'organico di potenziamento, si sollecita l'introduzione della possibilità di chiamare docenti per le supplenze brevi, ovvero l'assegnazione di un organico di potenziamento;

7. si giudica essenziale prevedere una semplificazione normativa del sistema universitario, valorizzando l'autonomia degli atenei anche attraverso l'abolizione del sistema del Mercato elettronico della pubblica Amministrazione (MEPA) per gli acquisti inerenti le attività di ricerca;

8. tenuto conto dell'introduzione del costo standard per studente nel sistema universitario, si ritiene che esso, moltiplicato per il numero totale di studenti, possa costituire un criterio oggettivo per determinare il fabbisogno di un ateneo, a differenza di quanto accadeva prima con il criterio della spesa storica. La somma di tutti i fabbisogni consente quindi di stimare il fabbisogno dell'intero sistema universitario, che dovrebbe essere individuato proprio in occasione dei documenti di bilancio, onde essere confrontato con gli stanziamenti effettivi, come segnalato nel parere reso dalla 7a Commissione sul decreto-legge n. 91 del 2017 (A.S. n. 2860);

9. si ritiene che qualora gli atenei decidano di istituire il cosiddetto "numero chiuso" ai corsi di laurea per l'asserita mancanza di risorse, chiedano un parere al Ministero riguardo alle risorse e al rispetto dei criteri stabiliti dalla legge n. 264 del 1999;

10. si invita ad individuare tempestivamente, anche con provvedimenti di carattere normativo, nuovi criteri per la distribuzione delle risorse stanziate, che tengano conto delle esigenze di reclutamento dei singoli atenei o enti di ricerca;

11. si sollecita l'adeguamento degli stipendi degli insegnanti alla media europea, quanto meno per consentire loro di recuperare la perdita di potere d'acquisto rispetto ad altri comparti della pubblica Amministrazione; nonché con le seguenti condizioni: a) si ritiene essenziale ripristinare, anche per il 2018, il finanziamento per le scuole dell'infanzia paritarie pubbliche e private, che per il 2017 era pari a 50 milioni di euro; b) si sollecita la previsione di risorse specifiche per la statizzazione degli istituti superiori musicali non statali e delle accademie non statali di belle arti e per il contestuale riordino del settore dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), in ossequio al percorso legislativo intrapreso dalla 7a Commissione attraverso i disegni di legge nn. 322 e abbinati.

 

11° Commissione Lavoro

 

Martedì 7 e mercoledì 8 novembre

 

Sede consultiva

 

(2960) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020

 

L'11a Commissione permanente (Lavoro, previdenza sociale), esaminato il Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018, il bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020 e la tabella 4, premesso che gli interventi ivi previsti vanno nella direzione, da una parte, di agganciare i cambiamenti nel mercato del lavoro determinati dai processi tecnologici di "Industria 4.0" e, dall'altra, di assicurare la ricollocazione al lavoro per chi ne sia rimasto privo, con la previsione di un reddito di inclusione di tipo universalistico; valutato che nello specifico sono previste una serie di misure volte a prendersi cura delle competenze delle persone nei processi di cambiamento del lavoro, nei percorsi scolastici e di passaggio dalla scuola all'occupazione. In particolare si includono, accanto a interventi per incentivare acquisto di beni strumentali, già contenute nella legge di bilancio dello scorso anno, agevolazioni in termini di credito d'imposta per le imprese che svolgono attività di formazione legate al Piano Nazionale Impresa 4.0. Si rafforza inoltre il sistema degli Istituti Tecnici Superiori e, nell'ambito degli incentivi strutturali all'occupazione giovanile stabile, si stabilisce un esonero contributivo totale per aziende che assumono - entro sei mesi dall'acquisizione del titolo di studio - studenti che hanno partecipato ad attività di alternanza scuola lavoro e periodi di apprendistato; considerato che - tra le principali innovazioni "di sistema" della legge di bilancio - dal 1° luglio del 2018 il Reddito di inclusione sociale sarà rivolto non più, in via prioritaria, come prevedeva il decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 107, ad alcune categorie, ma a tutti gli aventi diritto, ciò che rappresenta una novità assoluta nel panorama normativo italiano riferito storicamente alla legislazione di contrasto alla povertà,

 

formula, per quanto di competenza, un rapporto favorevole con le seguenti osservazioni:

 

Con riferimento all'articolo 8, riguardante il credito d'imposta per le spese di formazione 4.0, sarebbe opportuno rendere il più possibile accessibili le misure agevolative in merito alla formazione. All'articolo 9, sulla promozione del sistema della formazione terziaria non universitaria, si ritiene necessario ulteriormente rafforzare le risorse a disposizione e connettere lo sviluppo degli ITS al Piano Nazionale Industria 4.0. Sarebbe doveroso sostenere altresì i corsi di "Istruzione e Formazione Professionale", elevando i finanziamenti statali; d'altro lato lo Stato dovrebbe esercitare un effettivo supporto e controllo delle Regioni, affinché attuino effettivamente il sistema IeFP di loro competenza, nel rispetto delle norme statali e dei diritti dei cittadini, delle famiglie e dei giovani. Si rileva inoltre che la formazione degli adulti dovrebbe essere sostenuta da una migliore capacità operativa dei fondi interprofessionali secondo regole definite. Si suggerisce alla Commissione di merito di portare a regime la sperimentazione del sistema duale, rendendo stabili e crescenti nel tempo i finanziamenti per sostenere tale attività, nonché di valutare l'opportunità di rendere permanenti gli incentivi per il contratto di apprendistato per la qualifica, il diploma e il certificato di specializzazione tecnica superiore e di alta formazione e ricerca, previsti dall'articolo 32 del decreto legislativo n. 150 del 2015. Per quanto riguarda l'incentivo strutturale all'occupazione giovanile stabile, di cui all'articolo 16, si ritiene opportuno un intervento che subordini l'accesso all'esonero contributivo alla condizione di "non occupazione a tempo indeterminato del lavoratore" nei sei mesi precedenti l'assunzione, come già realizzato negli anni precedenti. Inoltre si suggerisce di circoscrivere l’ambito di applicazione del comma 5 del medesimo articolo a quei datori di lavoro che non abbiano effettuato, nei sei mesi precedenti nella medesima unità produttiva, licenziamenti per giustificato motivo oggettivo ovvero licenziamenti collettivi, con riferimento a lavoratori e lavoratrici con la medesima mansione di quelli da assumere per poter usufruire dei suddetti sgravi. Quanto all'articolo 20, sarebbe opportuno che la fruizione dell’assegno di ricollocazione e delle altre misure incentivanti ivi previste venga estesa anche ai profili professionali a rischio di esubero coinvolti da riduzione di orario per contratto di solidarietà. In merito all'articolo 22,in tema di assegno pensionistico (APE), si ritiene necessaria l'istituzione, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, del "Fondo APE Sociale e precoci" finalizzato ad adeguare ed estendere gli istituti di cui all’articolo 1, commi 179 e 199, della legge 11 dicembre 2016, n. 232; al contempo, sarebbe opportuna una prosecuzione della misura sperimentale cosiddetta "opzione donna", una volta terminata la fase di monitoraggio. Con riferimento all'articolo 25,sul potenziamento della misura di contrasto alla povertà (Reddito di inclusione), considerato che quest'ultimo è una misura nazionale e di prossimità allo stesso tempo, si suggerisce alla Commissione di merito di destinare risorse aggiuntive per il rafforzamento dei servizi sociali territoriali e per l'assunzione di nuovo personale nei servizi sociali. Sull’articolo 65, che prevede disposizioni utili a definire misure tese ad agevolare la ripresa sia sociale che economica delle zone del Centro Italia colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017, si sottolinea la necessità di garantire la continuità, anche per il 2018, di tutte quelle misure di sostegno già previste nell’articolo 45 del decreto legge n. 189 del 2016, convertito dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229 (cosiddetto "decreto-legge Terremoto"). In merito poi alla sostenibilità di un sistema lavoro orientato all'attivazione e alla ricollocazione e al rendere più agevole l'incontro domanda offerta, si ritiene necessario e indispensabile il rafforzamento dell'occupazione e dell'inserimento lavorativo, andando a reperire nuove risorse per l'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive (ANPAL). E' inoltre necessario che tale ente assolva alla funzione di programmazione delle politiche attive per il lavoro secondo un più efficace coordinamento con il complesso delle azioni di governo e una disciplina certa della sua governance. É infine indispensabile aumentare il finanziamento per il funzionamento di ANPAL servizi, società in house di ANPAL, proprio in virtù dei nuovi compiti che la legge di bilancio le assegna. Si suggerisce altresì di prevedere che l'Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP) possa essere messo nelle condizioni di svolgere al meglio e in modo indipendente la sua necessaria attività di valutazione delle politiche pubbliche per il lavoro, anche attraverso la stabilizzazione con procedura di selezione dei suoi collaboratori precari. In merito al CNEL, si ritiene che debba essere messo nelle condizioni di svolgere la propria attività, in ragione della sua natura tripartita, sulle funzioni per le quali appaiono opportuni i requisiti dell'indipendenza e dell'equilibrio tra gli interessi sociali, come la certificazione del grado di rappresentatività delle organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori dipendenti, dei lavoratori autonomi e degli imprenditori. A tale fine è necessario che l'organo venga dotato delle risorse essenziali per la sua operatività. Da ultimo, in tema di politiche sociali,si segnala che i disegni di legge nn. 2048 e connessi, in tema di riconoscimento della figura dei caregivers, attualmente all'esame della Commissione lavoro del Senato, dovrebbero essere sostenuti dall'accantonamento di un fondo adeguato e finalizzato al finanziamento dei benefici ivi ipotizzati. Si ritiene altresì necessario rifinanziare per il 2018 l’assegno di natalità (anche detto "Bonus bebè"), istituito dall’articolo 1, commi 125-129, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, e rivedere la prevista riduzione sia del Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, il cosiddetto "Dopo di noi", sia quella del Fondo per la non autosufficienza, contenuta nello stato di previsione delle spese del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Si propone di disporre per il 2018 una adeguata riduzione delle contribuzioni dovute dal datore di lavoro e dal lavoratore in relazione ai contratti di apprendistato di primo e terzo livello, in modo da conservare un significativo differenziale rispetto al costo indiretto del contratto ordinario a tempo indeterminato.

 

 


» Documenti allegati:
   Documento allegato ... QUI il monitoraggio legislativo
   Documento allegato ... QUI l'audizione del Ministro Padoan


 
Categoria: Lavori parlamentari Data di creazione: 10/11/2017
Sottocategoria: Monitoraggio legislativo Ultima modifica: 10/11/2017 13:11:14
Permalink: Monitoraggio legislativo 6 novembre - 10 novembre 2017 Tag: Monitoraggio legislativo 6 novembre - 10 novembre 2017
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