Assemblea
Lunedì 20 novembre
Interrogazione
(5-12746) Ginefra. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
A decorrere dall’anno 2011 i compensi del personale della scuola vengono erogati tramite cedolino unico; tali compensi vengono liquidati attualmente attraverso il portale NoiPA (sistema informativo realizzato dal dipartimento dell’amministrazione generale, del personale e dei servizi del Ministero dell’economia e delle finanze, per il trattamento economico del personale centrale e periferico della pubblica amministrazione), che ha fra le sue funzioni la fruizione dei servizi stipendiali; ai sensi del comma 38 dell’articolo 7 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, anche il pagamento delle supplenze brevi e saltuarie è curato, a decorrere dal 1° gennaio 2013, dal service NoiPA (già SPT, Service personale Tesoro) del Ministero dell’economia e delle finanze; ritardi amministrativi hanno ormai raggiunto una frequenza notevole, tale da causare conseguenze pesanti sul personale interessato; ad oggi risultano ancora non erogati gli stipendi di settembre e ottobre 2017 di tantissimi docenti precari titolari di contratto a tempo determinato; sul sito ufficiale del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, il 1° novembre 2017, è stato pubblicato un aggiornamento sull’emissione dello stipendio del mese di novembre nel quale viene riportato che il cedolino di novembre dovrebbe includere anche l’accredito mancato del mese di ottobre; non ricevere gli stipendi per i mesi di lavoro effettuati determina una situazione di estrema difficoltà economica, in contrasto con la legge e in violazione dei diritti del lavoratore.
Si chiede di sapere se la Ministra interrogata non intenda monitorare la corretta erogazione degli arretrati di settembre e ottobre 2017 di cui in premessa se non intenda, altresì, intervenire al fine di evitare il ripetersi dei ritardi nell’erogazione degli stipendi.
Martedì 22 novembre
Interrogazione
(3-03377) Centemero. – Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
La legge n. 107 del 2015 ha previsto un piano straordinario di assunzioni del personale docente, per tutti gli ordini e gradi, ad eccezione della scuola dell’infanzia, su posti comuni e di sostegno, vacanti e disponibili e per creare il nuovo organico dell’autonomia per dotare ogni scuola di maggiori risorse professionali per proporre un’offerta formativa più ricca e flessibile ai propri studenti; all’inizio dell’anno scolastico 2017/ 2018, la situazione appare confusa e approssimativa; si registrano cattedre non assegnate, graduatorie vuote con impossibilità di immissioni in ruolo su alcune classi di concorso, ricorso alle supplenze per oltre 80 mila posti; si rende necessario conoscere, in modo chiaro e trasparente, quale sia lo stato di attuazione della legge n. 107 del 2018 mediante l’assunzione di dati, con particolare attenzione agli anni scolastici 2015/2016, 2016/2017, 2017/2018, in merito a: a) quanti docenti sono ancora inseriti nelle graduatorie di merito del 2012 e quanti nelle graduatorie ad esaurimento, per regione, per classi di concorso e diversi ordini e gradi di scuola; b) quante assegnazioni provvisorie e utilizzi e, di conseguenza, quante supplenze sono state assegnate su posti lasciati scoperti, da utilizzi e assegnazioni e mancata presa di servizio per ogni ordine e grado di scuole e per ogni regione; c) quanti posti di sostegno sono stati attribuiti in supplenza a personale non avente titolo per ogni ordine e grado di scuole e per ogni regione; d) la ripartizione degli organici, su posti comuni e di sostegno, per ogni ordine e grado di scuole e per ogni regione e i criteri di detta ripartizione.
Si chiede di sapere quali siano i dati relativi a quanto indicato in premessa.
(5-12759) Chimienti, Di Benedetto, Luigi Gallo, Marzana, Vacca, Simone Valente, Brescia e D’Uva. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
Tra le situazioni di emergenza del settore scolastico, quella del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (Ata) risulta essere davvero preoccupante soprattutto per la mancata previsione di adeguate dotazioni organiche e per la corresponsione stipendiale che, in base a quanto riportato dalla « Tabella A » del Contratto collettivo nazionale del lavoro del 4 agosto 2011, risulta il più basso nell’ambito scolastico; con una media annua di 29.468 euro la busta paga del personale Ata si attesta come la retribuzione più bassa di tutta la pubblica amministrazione e ben distante, come più volte dichiarato anche dalla stessa Ministra interrogata, dai colleghi dell’Unione europea; è ben noto come il personale Ata, nonostante continui ogni giorno a garantire il funzionamento delle scuole, sia stato da anni completamente ignorato dai vari Governi. Un personale che è subissato da pesanti carichi di lavoro, dovuti alle carenze di organico, ai tagli e alle mancate sostituzioni seguite all’applicazione della legge di stabilità 2015; la situazione si è aggravata sia in seguito all’approvazione dei decreti attuativi delle deleghe di cui alla legge n. 107 del 2015, che hanno previsto ulteriori incombenze per il personale in questione, sia a seguito della previsione della cancellazione, nel disegno di legge di bilancio 2018, delle 6 mila nuove assunzioni del personale Ata della scuola; gli istituti scolastici sono al collasso a causa del decennale sottodimensionamento di collaboratori scolastici e con gli assistenti amministrativi ridotti allo sfinimento nelle segreterie a causa dell’aumento esponenziale dei carichi di lavoro; continuare a negare le assunzioni del personale Ata sconfessa innanzitutto la legge n. 128 dell’8 novembre 2013, promossa dall’allora Ministra Maria Chiara Carrozza, che, all’articolo 15, ha « (...) definito un piano triennale per l’assunzione a tempo indeterminato di personale docente, educativo e ATA, per gli anni 2014-2016, tenuto conto dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno, delle relative cessazioni del predetto personale (...) »; appare evidente che i diritti del personale Ata hanno dunque raggiunto livelli minimi di riconoscimento: blocco totale per le nuove assunzioni, contratti a termine ridotti di due mesi (luglio e agosto), blocco delle sostituzioni fino a 7 giorni e blocco del turn-over.
Si chiede di sapere se la Ministra interrogata non ritenga, nell’ambito delle politiche assunzionali di competenza, di dover assumere iniziative per intraprendere, con più determinazioni il percorso di contrasto alla precarietà nella scuola attraverso la stabilizzazione delle figure di cui in premessa, assicurandone al contempo un trattamento economico e giuridico uniforme a tutti i lavoratori della pubblica amministrazione.
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