Al Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Paolo Gentiloni
Palazzo Chigi – Roma
Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Sen.ce Valeria Fedeli
Palazzo della Minerva – ROMA
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
Prof. Pier Carlo Padoan
Palazzo delle Finanze – ROMA
Al Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione
On.le Maria Anna Madia
Palazzo Vidoni – ROMA
Oggetto: ipotesi CCNL del comparto istruzione e ricerca. Richiesta interventi correttivi - per Direttori SGA e Personale ATA - e riapertura delle trattative.
Sig Presidente del Consiglio e Sigg. Ministri in indirizzo,
mi rivolgo alle SS.VV. per segnalare che per l’ennesima volta i Direttori SGA e l’intero personale ATA delle scuole vengono mortificati, danneggiati, non correttamente considerati e doverosamente valorizzati.
Sono anni che ciò avviene sul piano delle scelte politiche: si è cominciato con i tagli del Governo Berlusconi (meno 44.500 unità nel triennio 2009/2011), si è proseguito con il Governo Monti (scuole sottodimensionate nelle quali è impossibile applicare in via esclusiva un Dirigente e un Direttore e con il taglio dell’indennità di funzioni superiori agli Assistenti Amministrativi che sostituiscono il Direttore), si è continuato con il Governo Renzi (riduzione di altre 2.020 unità, eccessivo rigore sulle supplenze e totale dimenticanza nella Legge della Buona Scuola, che si è occupata solo di docenti e parzialmente dei Dirigenti).
Il suo Governo, On. Gentiloni, ha segnato una parziale inversione di tendenza con la legge di bilancio 2018 (disciplina delle supplenze meno rigida, concorso per DSGA e superamento dei CO.CO.CO nelle segreterie scolastiche), ma certo si tratta di “pannicelli più tiepidi che caldi” che non affrontano le tematiche strutturali sul funzionamento dei servizi amministrativi, tecnici ed ausiliari ed il relativo personale; temi la cui disciplina sostanziale risale ai decreti delegati del 1974 (DPR 420/74): altra epoca ed altri contesti.
Da circa vent’anni le scuole sono subissate di azioni caotiche, contraddittorie, approssimative ed incoerenti di decentramento amministrativo, con un lavoro abnorme che grava sugli uffici di segreteria e segnatamente su Direttori SGA ed Assistenti Amministrativi, che restano inopinatamente “svalorizzati” e malamente pagati: condizione che non meritano assolutamente.
Il 13 marzo 2017 ho inviato una lettera aperta alla Ministra Fedeli e ripetutamente chiesto un confronto: su lettera e richiesta non ho avuto riscontro alcuno, nonostante ponessi questioni oggettive e concrete nell’interesse del buon andamento delle scuole.
Ora arriva, dopo circa dieci anni di blocco, la ciliegina del CCNL del nuovo Comparto Istruzione e Ricerca (ipotesi siglata il 9/2/2018) ove Direttori SGA e Personale ATA continuano ad essere maltrattati, sia sul versante normativo che su quello retributivo: nessun aggiornamento del sistema di classificazione e dei profili professionali, nessuna attenzione sull’esperienza maturata dagli Assistenti Amministrativi che hanno svolto le funzioni di DSGA (nonostante l’espressa previsione contenuta nell’atto di indirizzo), nulla sulla recente innovazione del lavoro agile, mortificanti incrementi retributivi sul tabellare, sul compenso individuale accessorio, sull’indennità di direzione e sull’indennità mensile dei Direttori SGA, nessun incremento dei compensi orari per prestazioni aggiuntive oltre l’orario d’obbligo, che restano ancora quelli definiti nel lontano 2006.
Insieme ad una pessima politica, anche i sindacati (certamente quelli firmatari) ci dimenticano e discriminano quasi fossimo i nuovi “schiavi” del lavoro pubblico sempre più gravoso nelle segreterie scolastiche.
Il testo della citata ipotesi di CCNL sta per giungere all’attenzione del Governo per il prescritto parere (art. 47 D. Lgs. 165/2001) e con il presente documento sono a chiedere a Lei Sig. Presidente, nonché ai competenti Ministri, una doverosa attenzione alle questioni sopra esposte, rispetto alle quali presento alcune ragionevoli proposte che potrebbero essere accolte e determinare una riapertura delle trattative sindacali in tempi brevi. Queste le proposte:
- una quantificazione della misura dell’indennità di direzione dei DSGA nella parte fissa in euro 273,20 mensili: la stessa misura stabilita per i docenti nella fascia di anzianità più alta;
- una quantificazione della misura del compenso individuale accessorio del personale ATA (CIA) in euro 100,00 mensili per gli Assistenti Amministrativi e Tecnici ed in euro 80,00 mensili per i Collaboratori Scolastici;
- una quantificazione della misura dell’indennità di funzioni superiori per gli Assistenti Amministrativi che sostituiscono i Direttori SGA, pari al differenziale tra la posizione stipendiale iniziale del DSGA e quella dell’Assistente Amministravo;
- una quantificazione della misura dell’indennità mensile spettante ai Direttori SGA impiegati in una seconda scuola pari ad euro 500,00 mensili. Con 350 scuole sotto-dimensionate il bilancio dello Stato ha risparmiato oltre 10 mln. di euro su stipendi non corrisposti a Direttori SGA a tempo pieno, è impensabile che non si riescono a trovare meno di 3 mln. di euro per remunerare la prestazione in una seconda scuola;
- la maggiorazione di almeno il 25% delle vigenti misure tabellari per prestazioni eccedenti l’orario d’obbligo: questa misura non comporterebbe aggravio alcuno per il bilancio dello Stato poiché la copertura finanziaria di queste prestazioni sarebbe a carico del MOF, già quantificato;
- la definizione di un apposita disciplina per la valutazione dell’esperienza maturata dagli Assistenti Amministrativi che hanno svolto e svolgono le funzioni di DSGA.
Sig. Presidente e Sig.ri Ministri, in ordine alle analisi e proposte contenute nel presente documento, dichiaro la disponibilità ad ogni approfondimento e confronto. Non mi si risponda che quanto proposto comporta oneri finanziari non sostenibili, poiché i soldi per Docenti e Dirigenti si sono trovati e non si comprende perché altrettanto non possa avvenire per i Direttori e il personale ATA.
Se Voi non ci considererete, come purtroppo già più volte avvenuto, anche Noi faremo in modo di non considerarVi in tempi e modi debiti. Non è una “minaccia” ma una conseguenza logica e razionale. Siamo stanchi di porgere l’altra guancia: ormai sono entrambe tumefatte.
Con i più distinti saluti.
Lì, 12.02.2018
IL PRESIDENTE
Giorgio Germani