Roma, 29 maggio 2018. “Facciamo nostro il richiamo al senso di responsabilità lanciato dal Governatore della Banca d’Italia, mettendo la nostra competenza e professionalità al servizio del Paese per accrescerne reddito e benessere”: lo ha detto Giorgio Ambrogioni, presidente di Cida, la confederazione dei dirigenti ed alte professionalità pubbliche e private commentando le ‘considerazioni finali’ di Ignazio Visco. “Mai come in questo momento il ruolo dei ‘corpi intermedi’ ha una valenza non solo economica, ma sociale e politica. Lungi dall’essere superati da una visione fin troppo schematica ed elementare della dialettica democratica – ha aggiunto Ambrogioni – i corpi intermedi, rappresentativi di diritti, interessi e portatori di capacità, intelligenze e spirito innovativo, possono rappresentare la ‘marcia in più’ per sollevare il Paese dal senso di confusione e smarrimento in cui sembra caduto.
“I nostri manager si confrontano quotidianamente sui mercati internazionali e il messaggio che recano è quello di un Paese ambizioso, che vuole essere più competitivo e che ha le capacità intellettuali e morali per affermarsi. Lo dimostriamo, ogni giorno, in Europa con i nostri partner, senza soggezioni né timori reverenziali ma con il riconoscimento del nostro lavoro e del nostro impegno. Questa ‘visione’ l’abbiamo nel nostro Dna e stiamo faticosamente portandola nelle aziende, nelle scuole, nella sanità, nella pubblica amministrazione. E’ una strada in salita, visto che continuiamo a rimanere in fondo alle classifiche internazionali che misurano il ‘merito’ nelle università e nel mercato del lavoro, privato e pubblico. Ma è anche una diretta testimonianza della scelta a ‘non mollare’ sulla strada delle riforme, nel rispetto delle regole del gioco, a non cedere alla tentazione di scorciatoie inesistenti o al velleitarismo di risposte facili rispetto a domande complesse.
“In un momento in cui gli indicatori economici e finanziari sono scossi dall’emotività e dall’incertezza del quadro politico e non già dai fondamentali dell’economia, i manager garantiscono il lavoro di squadra, lo sforzo continuo di migliorarsi e la capacità di redistribuire il sapere e le competenze. Questo senso di appartenenza è un prezioso collante di fronte alle forze centrifughe che stanno minando le nostre stesse istituzioni. Senza volerci sostituire ai partiti, ma consapevoli che stiamo vivendo un passaggio delicato della nostra storia, i corpi intermedi, tutti, devono far sentire la loro voce e mostrarsi uniti nella difesa dei valori costituzionali e repubblicani”. ha concluso Ambrogioni.
CIDA è la Confederazione sindacale che rappresenta unitariamente a livello istituzionale dirigenti, quadri e alte professionalità del pubblico e del privato. Le Federazioni aderenti a CIDA sono: Federmanager (industria), Manageritalia (commercio e terziario), FP-CIDA (funzione pubblica), CIMO (sindacato dei medici), Sindirettivo (dirigenza Banca d’Italia), FENDA (agricoltura e ambiente), FNSA (sceneggiatori e autori), Federazione 3° Settore CIDA, FIDIA (assicurazioni), SAUR (Università e ricerca), Sindirettivo Consob (dirigenza Consob), Sumai-Assoprof (Sindacato Medici ambulatoriali)
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