Cambiano i Governi, i Ministri e le maggioranze parlamentari ma in tema di organici del personale ATA rimangono i tagli già operati dal Governo Berlusconi (meno 44.500 unità nel triennio 2009/2011) e dal Governo Renzi (meno 2.020 unità a partire dal 1° settembre 2015). In totale meno 46.520 unità.
Nel definire l’organico del personale in parola per l’a.s. 2018/2019 si confermano tutte le disposizioni vigenti con le parziali eccezioni riguardanti la stabilizzazione dei CO.CO.CO. (come Assistenti Amministrativi e Tecnici) e quella di 305 Collaboratori Scolastici (ex LSU) in provincia di Palermo: “pannicelli caldi” definiti con alcune disposizioni contenute nella legge di bilancio 2018.
Restano, purtroppo, le esternalizzazioni dei servizi di pulizia e sorveglianza (con accantonamento di 11.552 unità) ed anche le regole (penalizzanti per il funzionamento delle scuole) sulla non assegnazione in via esclusiva di un Direttore SGA (anche di un Dirigente scolastico) nelle scuole sottodimensionate (quelle sotto i 600 alunni o fino a 400 in particolari situazioni).
Addirittura il numero delle scuole sottodimensionate aumenta rispetto all’a.s. 2017/2018 e l’organico di diritto dei Direttori SGA si riduce di 58 unità.
Peraltro, in termini assolutamente incomprensibili, l’art. 5 comma 10 del D.I. richiama la specifica disciplina dell’indennità mensile da riconoscere ai Direttori SGA che lavorano su due scuole. Nel farlo il decreto dimentica che il recente CCNL del 19/4/2018 del Comparto Istruzione e Ricerca (art. 39) ha già provveduto in materia, anche se a tutt’oggi il MEF si rifiuta di applicare la clausola contrattuale e non corrisponde l’indennità in parola alle centinaia di Direttori SGA che dall’a.s. 2014/2015 hanno lavorato (e lavorano) in due scuole. Non solo lo Stato (pessimo datore di lavoro) ti obbliga a lavorare il doppio ma nemmeno ti paga (un lavoro “in nero” legalizzato che costituisce un pessimo esempio).
Il 4 giugno u.s. abbiamo presentato in argomento un documento di analisi e proposte di cui non si è tenuto conto alcuno. Rimandiamo l’intero contenuto del documento (allegato) all’attenzione del Governo, del Ministro e del Parlamento per la stesura della prossima legge di bilancio 2019, augurandoci che vi sia lo spazio per interventi correttivi di carattere sostanziale.
Quelle avanzate non sono proposte corporative ma interventi necessari per il buon funzionamento delle scuole. Se quello in carica è il Governo del cambiamento non potrà ignorarle.
Lì, 28.06.2018
IL PRESIDENTE
Giorgio Germani
Si allegano: