Positivo risultato economico per i Dirigenti scolastici, aumenta il divario retributivo con i DSGA
COMUNICATO
Ieri pomeriggio all’ARAN è stato firmato in via definitiva il CCNL dell’Area Istruzione e Ricerca: il primo delle quattro arre dirigenziali.
Per effetto degli appositi stanziamenti previsti dalla Legge di Bilancio 2018, i Dirigenti scolastici ottengono l’equiparazione della retribuzione di posizione con le altre dirigenze del pubblico impiego contrattualizzato.
La retribuzione annua di un DS si attesta, a partire dal 31/12/2018 ad oltre 70.000,00 euro lordo dipendente (€ 45.260,00 lo stipendio tabellare, € 12.565,00 la retribuzione di posizione parte fissa e – minimo - € 12.565,00 la retribuzione posizione parte variabile).
Il divario retributivo con il DSGA si fa rilevante. Infatti un DSGA all’inizio della carriera percepisce poco più di 30.000,00 euro (€ 24.773,00 di retribuzione tabellare e 5.500,00 euro medi di indennità di direzione), un DSGA a metà carriera percepisce poco più di 35.000,00 euro (€ 30.283,00 di retribuzione tabellare e 5.500,00 euro medi di indennità di direzione), un DSGA al massimo della carriera arriva sopra i 44.000,00 euro (€ 38.672,00 di retribuzione tabellare e 5.500,00 euro medi di indennità di direzione).
Nel primo caso il trattamento di un DSGA corrisponde al 42,85 % di quello del DS, nel secondo caso al 50% e nel terzo al 62,86%. Ovviamente non sono i Dirigenti scolastici a “guadagnare troppo” ma i Direttori SGA a prendere troppo poco.
Mentre i Dirigenti scolastici hanno potuto beneficiare del forte sostegno sindacale di una organizzazione che li rappresenta prioritariamente con forte connotazione categoriale (l’ANP sostenuta adeguatamente da FP CIDA), i Direttori SGA sono stati nel tempo progressivamente maltrattati (vedi vicenda ricostruzione di carriera e indennità di direzione aumentata di appena 6,50 euro mensili dall’ultimo CCNL del 19/4/2018) dal solito sindacalismo degli appiattimenti e delle quantità.
Lì, 09.07.2019
IL PRESIDENTE
Giorgio Germani