(E lo chiamano cambiamento ......... in peggio)
Il primo agosto 2018 il Miur e le Organizzazioni sindacali hanno siglato la contrattazione integrativa nazionale per ripartire alle istituzioni scolastiche ed educative la somma complessiva di 818,738 milioni di euro per l’a.s. 2018/2019, finalizzata a remunerare l’indennità di direzione dei Direttori sga e le prestazioni aggiuntive del personale docente e Ata.
Per espressa disposizione dell’art. 6 del Ccnl 29/11/2007 (tutt’ora vigente) vi è l’obbligo di erogare i compensi maturati agli aventi titolo entro il 31 agosto (termine dell’anno scolastico).
Per adempiere all’incombenza le scuole devono ricevere dal Miur gli appositi finanziamenti in tempo utile per la conseguente “lavorazione” propedeutica ai pagamenti.
Purtroppo ed inspiegabilmente - a tutt’oggi - il Miur non ha provveduto all’erogazione, le scuole non possono pagare, i DSGA i docenti e il personale ata non riceveranno i compensi dovuti entro il 31/8/2019, anche con danno sull’economia nazionale dei consumi (la domanda interna), considerando la rilevanza della posta finanziaria in gioco (oltre 818 milioni di euro).
Una situazione come quella descritta non ha precedenti nella “storia” dei fondi contrattuali destinati a circa un milione di dipendenti e manifesta una evidente incompetenza politica e gestionale dei vertici di Viale Trastevere, che abbiamo il dovere di denunciare, senza remore, a tutela del funzionamento (sempre più precario) delle scuole e dei diritti retributivi di chi ha lavorato e deve percepire il dovuto.
Se nella filiera della “catena di comando” del Miur qualcuno ha sbagliato si provveda di conseguenza e si operi con la massima urgenza possibile per consentire alle scuole di effettuare gli atti di propria competenza.
Arrivare a settembre, per tutta una serie di concatenazioni ben note al Miur (pensionamenti, trasferimenti, nuove assunzioni e nuovi incarichi, dimensionamenti delle scuole), genererebbe il caos più assoluto con effetti deleteri sull’intero sistema.
Li 06/08/2019
Il Presidente
Giorgio Germani