Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
e p.c. Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca
Al Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
Al Presidente dell’ARAN
Ai competenti Uffici dei Ministeri in indirizzo
LORO SEDI
Oggetto: nuova proclamazione stato di agitazione dei Direttori SGA e degli Assistenti Amministrativi delle Istituzioni Scolastiche ed Educative. Richiesta procedura di raffreddamento e conciliazione.
L’Associazione sindacale scrivente - perdurando diverse situazioni di criticità riguardanti il funzionamento dei servizi amministrativi delle Istituzioni Scolastiche ed Educative, che coinvolgono negativamente le condizioni lavorative dei Direttori SGA, dei Direttori SGA facenti funzione e degli Assistenti Amministrativi – proclama lo stato di agitazione delle categorie sopra indicate (Direttori SGA, Direttori SGA facenti funzione e Assistenti Amministrativi) e chiede l’avvio della preventiva procedura di raffreddamento e conciliazione, come previsto dall’art. 1 comma 4 della Legge 83/2000, di modifica dell’art. 2 comma 2 della Legge 146/1990 in materia di diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali.
La rinnovata proclamazione dello stato di agitazione di cui al presente documento fa seguito a precedente iniziativa già assunta il 12/7/2019, che si è conclusa con esito negativo, dando luogo allo sciopero del 2/9/2019.
Gli argomenti a fondamento dello stato di agitazione e della procedura di raffreddamento e conciliazione sono i seguenti:
- lo stanziamento di apposite risorse finanziarie per il corretto riconoscimento economico delle funzioni effettivamente svolte dai Direttori SGA e dagli Assistenti Amministrativi. Si può agire sul trattamento economico fondamentale, ma anche su quello accessorio o attraverso dei bonus formativi e premiali (come già avvenuto per i docenti). Il recente CCNL del 19/4/2018 non ha determinato adeguati riconoscimenti economici per nessun profilo professionale del personale ATA, definendo per i Direttori SGA un aumento della quota base dell’indennità di direzione (€ 6,50 mensili) assolutamente mortificante e addirittura inferiore a quanto riconosciuto con il compenso individuale accessori a profili professionali di aree inferiori (€ 9,20 per gli Assistenti Amministrativi e Tecnici ed € 8,40 per i collaboratori scolastici). La recente costituzione del Comparto Istruzione e Ricerca - che vede insieme i settori della Scuola, di Accademie e Conservatori, di Università e degli Enti Pubblici di Ricerca - ha reso evidente le disparità di trattamento economico fra categorie che svolgono sostanzialmente un identico lavoro (vedi, ad esempio, il rapporto tra Direttori SGA delle scuole e Direttori Amministrativi di Accademie e Conservatori). La perequazione retributiva sarebbe un atto di elementare giustizia. Peraltro, la sottoscrizione definitiva del CCNL dell’Area Istruzione e Ricerca (avvenuta l’8/7/2019) aumenta il divario tra il trattamento economico dei Dirigenti e quello dei Direttori SGA: non è troppo quello dei Dirigenti ma troppo poco quello dei Direttori (è troppo poco anche quello degli Assistenti Amministrativi, chiamati ogni giorno a svolgere funzioni sempre più complesse che non corrispondono alla declaratoria del vigente profilo professionale). Nell’ambito dello stanziamento di apposite risorse finanziarie sarebbe anche doveroso prevedere un fondo specifico da destinare ai Direttori SGA del 1° settembre 2000 che hanno ricevuto il torto (penalizzante e dannoso) di un inquadramento retributivo con il criterio della temporizzazione in luogo di quello della ricostruzione. Una recente delibera della Corte dei Conti (adunanza generale del 15/7/2019) ha sancito un principio di massima che riconosce integralmente il servizio in altro ruolo con conseguenti effetti retributivi. L’applicazione di questo principio è doverosa anche per i DSGA della prima ora (1° settembre 2000).
- l’urgenza di provvedere alla copertura, dal 1° settembre 2020 di oltre 3.000 posti di Direttore SGA vacanti e disponibili. È indispensabile portare a compimento il concorso ordinario in fase di svolgimento, inserendo nelle graduatorie di merito ad esaurimento tutti coloro che supereranno le prove d’esame e risulteranno in possesso dei titoli richiesti. È, altresì, necessario che le assunzioni a tempo indeterminato avvengano su tutti i posti vacanti e disponibili e non solo sul turn over. È, inoltre, doveroso consentire la partecipazione al concorso riservato, previsto nell’art. 2 comma 6 del D.L. 126/2019, anche agli Assistenti Amministrativi facenti funzione di Direttori SGA (da tre anni) sprovvisti della laurea specifica, come già avvenuto per l’ammissione al concorso ordinario (vedi legge di bilancio 2018).
- la necessità di una corretta definizione dell’organico dei Direttori SGA, superando la vigente regola sulle scuole sottodimensionate (quelle sotto i 600 alunni o sino a 400 in particolari situazioni) ove non è possibile applicare in via esclusiva un Direttore SGA (ed anche un Dirigente scolastico). Tutte le istituzioni scolastiche sono dotate di personalità giuridica e autonomia funzionale e tutte, indistintamente, esercitano le funzioni attribuite dall’art. 14 DPR 275/99. Ne consegue che il gravame lavorativo è sostanzialmente identico e non è certo il numero degli alunni a determinarne la differenza. In ogni modo non si possono obbligare i DSGA a tenere due scuole;
- la mancata corresponsione dell’indennità mensile ai Direttori SGA che lavorano in due scuole. Il CCNL del 10/11/2014, che ha stabilito l’indennità mensile per gli aa.ss. 2012/2013, 2013/2014 e 2014/2015, è stato prorogato dall’art. 39 del CCNL 19/4/2018, ma a tutt’oggi l’indennità in questione non è stata corrisposta agli aventi titolo (diverse centinaia, forse migliaia, di persone) relativamente agli aa.ss. 2015/2016, 2016/2017, 2017/2018, 2018/2019 ed anche a quello corrente (2019/2020). In alcuni casi le RTS (dipendenti dal MEF) si sono rifiutate di corrispondere anche l’indennità relativa all’a.s. 2014/2015 ancorché coperto dal CCNL del novembre 2014. Su questo aspetto l’Associazione scrivente ha depositato tre ricorsi presso i Tribunali di Milano, Roma e Napoli con fissazione delle udienze per i primi mesi del 2020;
- l’esigenza di rivedere l’organico complessivo del personale ATA sulla base dei fabbisogni effettivi, con recupero (anche parziale) delle riduzioni operate dal 2009 e dal 2015: 44.500 unità ridotte nel triennio 2009/2011 (D.L. 112/2008) ed altre 2.020 unità ridotte dal 1° settembre 2015 (Legge di stabilità 2015), per un totale di 46.520 unità. Nel contesto della revisione vale quanto già esposto al punto 3 e vanno prese in considerazione le ipotesi di: introdurre il profilo professionale dei Coordinatori Amministrativi e aumentare il numero degli Assistenti Amministrativi, nonché quella di inserire il profilo professionale degli Assistenti Tecnici anche nelle scuole del primo ciclo (la didattica laboratoriale si svolge in ogni ordine e grado di scuole e la presenza di profili tecnici è diventata indispensabile in ogni istituzione scolastica);
- l’urgenza di rivedere l’intera procedura di reclutamento a tempo indeterminato e determinato di tutto il personale ATA, poiché la vigente disciplina presenta vuoti preoccupanti ed è sostanzialmente ancora quella “arcaica” del DPR 420/74. Addirittura emergenziale si sta rilevando la vicenda della sostituzione dei Direttori SGA, a causa di un incomprensibile vuoto legislativo e regolamentare, nonché di una inadeguata normazione contrattuale;
- la necessità urgente di portare a compimento la reinternalizzazione dei servizi di pulizia e sorveglianza, prevista dalla Legge di Bilancio 2019, con decorrenza 1° gennaio 2020. La lentezza di attuazione delle procedure per il passaggio dei dipendenti delle cooperative dei Consorzi e delle diverse aziende rischia di non rispettare il termine indicato e di non consentire l’assunzione di oltre 11.000 unità di Collaboratori Scolastici;
- la rivisitazione del sistema di classificazione e di tutti i profili professionali del personale ATA, con particolare riferimento a quelli del Direttore SGA, degli Assistenti Amministrativi e Tecnici. Una rivisitazione resa inevitabile dai nuovi e più complessi compiti e dai maggiori carichi di lavoro anche derivanti dalla L. 107/2015. Nel rivisitare il sistema di classificazione e i profili professionali sarebbe doveroso istituire la categoria dei quadri o introdurre quella (già presente in alcuni settori) delle alte/elevate professionalità (vedi Università, Accademie e Conservatori);
Gli argomenti sopra esposti sono stati più volte posti all’attenzione dei competenti organi governativi, parlamentari, ministeriali e dei soggetti che svolgono la contrattazione collettiva, ottenendo riscontri solo parziali e limitati (vedi concorso DSGA e reinternalizzazione dei servizi di sorveglianza e pulizia). La risoluzione delle tematiche affrontate nel presente documento (tematiche sostanzialmente identiche al precedente del 12/7/2019) corrisponde all’interesse complessivo del buon andamento delle scuole e non solo alle legittime aspettative degli interessati.
In attesa di convocazione, da parte dei competenti uffici del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si porgono distinti saluti.
Lì, 08.11.2019
IL PRESIDENTE
Giorgio Germani
DIRETTORI E AMMINISTRATIVI DELLE SCUOLE.
RINNOVATO LO STATO DI AGITAZIONE: BASTA MALTRATTAMENTI E ANGHERIE
COMUNICATO
In data odierna, con apposito e argomentato documento inviato ai soggetti competenti, l’Anquap ha rinnovato l’iniziativa dello stato di agitazione - già promosso in estate - in favore e tutela dei Direttori SGA e del personale amministrativo.
Gli otto punti del documento esplicitano in senso compiuto le ragioni della protesta su aspetti retributivi, giuridici e di corretto funzionamento delle scuole che da troppi anni e con diversi Governi, Ministri e maggioranze parlamentari restano irrisolti.
Il lavoro negli uffici di segreteria è al limite dell’impossibile ed il personale coinvolto (Direttori e Assistenti) è stanco di subire maltrattamenti economici e angherie burocratiche.
Lì, 08.11.2019
IL PRESIDENTE
Giorgio Germani