SCUOLE E CORONAVIRUS, TROPPA CONFUSIONE E MISURE INADEGUATE SU “CHIUSURA E SOSPENSIONE” VIAGGI D’ISTRUZIONE (ETC… ETC…) E DIDATTICA A DISTANZA
DOCUMENTO
Le misure di contrasto e contenimento dell’emergenza sanitaria derivata dal virus COVID-19 sono assolutamente indispensabili, per la tutela e salvaguardia del bene primario della salute.
Bene hanno fatto il Governo, il Presidente del Consiglio dei Ministri, i singoli Ministri e gli organi burocratici competenti ad adottare provvedimenti urgenti (D.L. – DPCM – ordinanze – Direttive e Circolari), che hanno un impatto rilevante sulla vita dei cittadini, e delle loro prestazioni lavorative, sui pubblici servizi e sulle attività economiche.
In una situazione di emergenza inedita per vastità e complessità occorre fare ogni sforzo possibile per evitare confusione, disorientamento e decisioni che si rincorrono con un qualche eccesso di incoerenza.
Era inevitabile che le scuole venissero coinvolte in alcune specifiche realtà e su tutto il territorio nazionale, come avvenuto ieri in tarda serata con il DPCM del 4/3/2020 (GU n. 55 del 4/3/2020).
Rispetto al contenuto del nuovo DPCM, che rende inefficaci alcune disposizioni di quello precedente dell’1/3/2020, osserviamo quanto segue:
- si dispone la sospensione delle attività didattiche dal 5 al 15 marzo 2020, ma non la chiusura delle scuole. A nostro avviso era meglio disporre la chiusura a salvaguardia della salute di tutto il personale scolastico. Se le scuole sono aperte il personale è tenuto alla prestazione lavorativa. Suggeriamo a quanti sono in condizioni di oggettiva difficoltà personale, logistica e familiare di chiedere lo svolgimento del lavoro agile come previsto dal DPCM e dalle specifiche disposizioni del Ministro per la Pubblica Amministrazione (vedi da ultimo la circolare del 4/3/2020);
- si procede alla sospensione dei viaggi di istruzione, visite guidate, gemellaggi, etc. fino al 3 Aprile 2020 (in precedenza il termine era il 15/3/2020);
- si prescrive l'attivazione da parte dei Dirigenti Scolastici di modalità di didattica a distanza (non più una possibilità come nel precedente DPCM, inoltre è stato tolto "sentito il Collegio dei docenti");
- si ritiene necessario esporre negli ambienti aperti al pubblico le informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie di cui all'allegato 1 dello stesso DPCM;
- si provvede alla messa a disposizione di addetti, utenti e visitatori soluzioni disinfettanti per l'igiene delle mani;
- si invita all’attivazione di modalità di lavoro agile per la durata dello stato di emergenza (vedi suggerimento di cui al punto 1).
Tutti gli operatori scolastici sono impegnati in prima linea per assicurare la predisposizione degli atti amministrativi indifferibili (anche attraverso il lavoro agile) e per garantire i servizi improcrastinabili.
Le scuole hanno diligentemente attuato pulizie straordinarie; in taluni casi, con l’ausilio di personale dell’Ente Locale, anche di sanificazione e disinfezione. Inoltre si sono attivate per adempiere alle disposizioni del DPCM contenente misure di contrasto alla diffusione del Coronavirus (esposizione delle informazioni sulle misure di prevenzione, messa a disposizione dell’utenza di soluzioni disinfettanti, etc.)
Lo sforzo maggiore in questo momento, oltre ad assicurare quanto riportato sopra, deve essere quello di garantire che la didattica prosegua in ogni modo possibile.
Dirigenti Scolastici, docenti ma anche il personale amministrativo e tecnico – quest’ultimo purtroppo presente solo nelle scuole secondarie di secondo grado – devono dedicarsi, in primis, ad organizzare e supportare la didattica a distanza.
Occorre investire con urgenza, se non è già stato fatto prima, negli strumenti e nelle piattaforme idonee per l’innovazione didattica.
E’ evidente che “il fai da te” non può funzionare e chi non è partito per tempo ora si troverà in difficoltà. Serve una strategia di tutta la scuola che deve organizzare piattaforme, formare il personale docente, sviluppare i contenuti e la fruizione degli stessi attraverso, possibilmente, credenziali uniche.
Ma i segnali sono incoraggianti. I gruppi social dove già si discuteva di innovazione didattica hanno visto un’impennata di richieste di iscrizione.
Il Ministero dell’Istruzione ha creato una pagina per supportare le scuole che vogliono attivare forme di didattica a distanza nel periodo di chiusura/sospensione legato all'emergenza coronavirus.
Nella pagina del Ministero vengono indicate queste principali possibilità:
La scuola di qualità c’è anche nel nostro Paese. Il Ministero ha comunicato che oltre 2.000 docenti hanno seguito i webinar per la didattica a distanza. Più di 35mila contatti sulla pagina dedicata. “Una partecipazione che testimonia, ancora una volta, la capacità di reazione da parte della scuola italiana…” ha commentato la Ministra Lucia Azzolina.
Affrontare questi temi non è semplice ed è ancora più difficile farlo in un momento emergenziale come questo.
Serve una leadership condivisa ed anche la “fortuna” (preferiremmo poter dire il “diritto”) di avere alle proprie dipendenze personale interessato a perseguire (anche) l’obiettivo di una didattica innovativa.
Per questi motivi, come ANQUAP, chiediamo agli organi competenti di rimandare le scadenze amministrative più prossime per consentire alle scuole di dedicarsi a tempo pieno alla gestione dell’emergenza da “Covid-19” e, soprattutto, all’organizzazione ed al supporto dell’innovazione didattica.
L'Agenzia delle Entrate ha già provveduto al rinvio di alcune scadenze.
Come Associazione Professionale segnaliamo le ulteriori scadenze che, secondo noi, possono essere rinviate:
- predisposizione Conto Consuntivo con invio ai revisori (entro il 15 marzo, anche se il termine è solo ordinatorio);
- domande part-time del personale docente ed ATA (entro il 15 marzo);
- comunicazioni di risoluzione del rapporto di lavoro per limiti di età;
- rendicontazioni Progetti Europei;
- invio alle aziende sanitarie locali territorialmente competenti, dell’elenco degli iscritti per l’anno scolastico ai fini dei controlli sugli obblighi vaccinali (10 Marzo);
- rilevazione alunni e inserimento organici a SIDI (dal 6 marzo le funzioni sono disattivate);
- sospensione dei viaggi di istruzione per tutto l’anno scolastico. Oramai sono tanti i Paesi che hanno imposto limiti e/o quarantene volontarie/obbligatorie ai viaggiatori provenienti dall’Italia. Gli studenti e/o le loro famiglie non vogliono più viaggiare. Continuare ad organizzare viaggi di istruzione e uscite didattiche esporrebbe ancora di più le scuole al rischio di contenzioso. Già ora alcune agenzie, contestualmente alla presa d’atto della sospensione o del recesso unilaterale comunicato dalla scuola, testualmente rispondono:
Basta leggere l’art. 41, c. 4 per capire che l’”appiglio” proposto dal Governo può rivelarsi debole. Nel comma 4, infatti, si fa riferimento a: “…circostanze inevitabili e straordinarie verificatesi nel luogo di destinazione o nelle sue immediate vicinanze e che hanno un'incidenza sostanziale sull'esecuzione del pacchetto o sul trasporto di passeggeri verso la destinazione, il viaggiatore ha diritto di recedere dal contratto, prima dell'inizio del pacchetto, senza corrispondere spese di recesso, ed al rimborso integrale dei pagamenti effettuati per il pacchetto …”.
È facile capire, anche senza essere esperti di diritto, che tale previsione potrebbe non trovare applicazione per la generalità dei viaggi di istruzione per i quali sono già state assunte obbligazioni giuridiche o pagate anticipazioni. È per questa ragione che abbiamo suggerito di inserire nel provvedimento di recesso la citazione degli artt. 1256 e 1463 del Codice Civile per impossibilità sopravvenuta.
Auspichiamo e speriamo che le nostre richieste vengano accolte.
Il presente documento viene inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Istruzione e agli Uffici dello stesso Ministero (Capo di Gabinetto, Capi Dipartimento, Direzione Generale del Personale Scolastico etc… etc…).
Lì, 05.03.2020
IL PRESIDENTE
Giorgio Germani