Istituzioni scolastiche regione Emilia Romagna - mancata o parziale applicazione DPCM 11 marzo 2020 e art. 87 del D.L. 17/3/2020 n. 18 in materia di lavoro agile nelle amministrazioni pubbliche (scuole comprese)

In questo momento di crisi epidemiologica che sta attanagliando l’intero Paese, ci segnalano che numerosi (troppi) Dirigenti Scolastici della Regione Emilia Romagna non hanno dato piena attuazione a quanto previsto dalle più recenti norme in materia di lavoro agile.

Già con DPCM 11 marzo 2020 è stato stabilito che, dal 12/03/202 fino al 25/03/2020, le Pubbliche Amministrazioni dovevano assicurare lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative del proprio personale in forma agile (art. 1 c. 1 punto 6 del DPCM 11 marzo 2020 e Direttiva del Ministro della Pubblica Amministrazione n.2/2020 del12/3/2020) e dovevano individuare le attività indifferibili da rendere in presenza.

Tutto questo anche in deroga di quanto previsto dagli artt. da 18 a 23 della Legge 18 maggio 2017 n. 81”.

Le deroghe, previste dal Governo per accelerare l’attivazione del lavoro agile, si riferivano al venir meno dei seguenti obblighi e/o procedure:

1.    Senza Istanza e/o dichiarazione da parte del dipendente.

2.    Senza accordi individuali.

3.    Senza obblighi informativi sulla sicurezza e sugli infortuni.

4.    Senza comunicazioni dei nominativi dei lavoratori agili al portale “Clic Lavoro”.

In pratica, serviva solo un provvedimento dirigenziale per disporre e assicurare che la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa dei dipendenti con mansioni amministrative della scuola avvenisse in modalità agile.

Il Dirigente Scolastico poteva, poi, individuare le eventuali attività indifferibili da rendere in presenza che, per le Istituzioni Scolastiche, sono rarissime.

Il Ministro Lucia Azzolina, nella diretta facebook del 16/03/2020, per non lasciar spazio alle interpretazioni, ha fatto anche due esempi di attività indifferibili (al minuto 5 e 10” circa della diretta):

1.    Garantire la sopravvivenza degli animali nelle Aziende agrarie;

2.    eventualmente e solo su appuntamento, aprire la scuola per far recuperare un libro o altro materiale agli studenti, nel rispetto delle indicazioni del Ministero della Salute.

Per il resto la prestazione lavorativa ordinaria doveva e deve essere resa in lavoro agile.

Con il Decreto “Cura Italia” e con la Direttiva n. 2 del Ministro della Pubblica Amministrazione sono state confermate le disposizioni già previste con il DPCM 11/03/2020.

L’art. 87 del D.L. 17/3/2020 n. 18 dispone in materia di lavoro agile nelle amministrazioni pubbliche (scuole comprese).

Il Comma 1 dell’art. 87 prevede che: “fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-2019il lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa.

Conseguentemente, le Pubbliche Amministrazioni (scuole comprese), così come previsto nei successivi punti e commi dell’art. 87:

a) limitano la presenza del personale negli uffici per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro, anche in ragione della gestione dell’emergenza;

b) prescindono dagli accordi individuali e dagli obblighi informativi previsti dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81.

Ne consegue che i Dirigenti Scolastici, coadiuvati dai Direttori sga, avevano l’obbligo di disporre il lavoro agile generalizzato, già dal 12 marzo 2020 e fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19.

Ad adiuvandum, anche la nota Prot. 392 del 18/03/2020, a firma del Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione dott. Massimo Bruschi, confermava quanto sopra ampiamente riportato.

Nella nota si specifica che le sedi scolastiche possono anche rimanere chiuse: “Si tratta in sostanza di mantenere “attive” e aperte le funzioni dell’istituzione scolastica, a prescindere dalla chiusura o apertura “fisica” di un edificio”, ribadendo che: “l’apertura deve essere limitata alle esigenze indifferibili e il cui svolgimento non può essere effettuato in forma agile”.

Quindi, se il dirigente scolastico decide di aprire l’edificio deve indicare analiticamente (e non eventualmente), quali sono le attività indifferibili e che le stesse possono essere rese solo in presenza, assumendosene tutte le conseguenti responsabilità.

Orbene, riceviamo ancora oggi, 23 marzo 2020, segnalazioni di DSGA, assistenti amministrativi e collaboratori scolastici costretti ad andare a scuola per attività ordinarie o genericamente indicate come indifferibili dai Dirigenti Scolastici, come, ad esempio:

·         consegna istanze su supporto cartaceo, attività di protocollo di documenti cartacei

·         ritiro certificati in forma cartacea

·         ritiro posta cartacea

·         ricevimento telefonico per studenti, genitori, docenti, famiglie, enti ai numeri indicati nell’avviso prot n…. e pubblicato sul sito della istituzione scolastica

·         consultazione archivi cartacei per emissione certificati , fascicoli allievi, PEI, PDP

·         comunicazioni scuola famiglia

·         attività di magazzino, ricezione materiale sanitario, didattico ,artistico, di cancelleria ecc e relativa archiviazione

·         consultazione il materiale nella biblioteca

·         supporto tecnico ai docenti attraverso lo sportello “help working”

·         la verifica periodica dell’integrità delle strutture

Tutte queste attività NON sono indifferibili e non possono essere indicate genericamente ed eventualmente. Al bisogno, così come previsto dalle norme sopra citate e come suggerito dal Ministro Azzolina, si valuterà se aprire la sede fisica dell’edificio ed in quale giorno e ora fornire il servizio richiesto.

Lo spirito delle norme emanate è quello di salvaguardare il diritto primario alla salute di tutti i cittadini - Personale ATA compreso - ed impedire che il VIRUS cammini con le loro gambe.

Per quanto sopra, onde evitare di esporre ancor di più il personale delle Istituzioni scolastiche e i loro famigliari al rischio di contagio (abbiamo già ricevuto segnalazione dei primi casi), Le chiediamo di emanare urgentemente un provvedimento di indirizzo che solleciti, visto il GRAVE e RESPONSABILE ritardo, i dirigenti a disporre che il lavoro agile diventi la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa.

I dirigenti, eventualmente e con apposito provvedimento, potranno individuare analiticamente le attività indifferibili dichiarando che le stesse possono essere rese solo in presenza.

Eventuali decisioni in senso non conforme alle citate disposizioni, oltre che incomprensibili, esporrebbero i dipendenti e i loro famigliari al grave rischio di contagio e i dirigenti scolastici al rischio delle connesse responsabilità.

In attesa di un riscontro.

Distinti saluti.

 

lì, 23 marzo 2020

Il Presidente ANQUAP Giorgio Germani 


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Categoria: Contributi professionali Data di creazione: 23/03/2020
Sottocategoria: Personale Ultima modifica: 23/03/2020
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Autore: Santini Marco Pagina letta 1181 volte



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