Il competente Dipartimento del Ministero dell’Istruzione con nota 6617 del 23/3/2020, indirizzata agli Uffici scolastici Regionali, esprime il suo parere in ordine all’ambito applicativo della delibera della Corte dei Conti n. SCCLEG/4/2019/SUCC, con riferimento alla ricostruzione di carriera dei Direttori SGA transitati al ruolo direttivo dalla qualifica di Responsabile amministrativo in data 1/9/2000.
L’intervento ministeriale è diretta conseguenza di molteplici richieste pervenute ai competenti uffici del dicastero di Viale Trastevere, in ragione dell’ennesima iniziativa promossa dall’Anquap dopo la citata delibera della Corte dei Conti.
L’iniziativa sindacale è stata accolta e seguita da tantissimi Direttori SGA coinvolti nell’annosa diatriba dell’inquadramento retributivo tra ricostruzione e temporizzazione.
Nello sviluppare le sue brevi argomentazioni - giungendo alla conclusione che la ricostruzione di carriera non può applicarsi ai Direttori SGA provenienti dalla qualifica di Responsabili Amministrativi - il Ministero mette a confronto la delibera della Corte dei Conti del 2019 con quella precedente del 2015, riguardante specificamente l’inquadramento retributivo dei Direttori SGA.
Il ragionamento e le conclusioni ministeriali non ci convincono, perché il principio di diritto al riconoscimento integrale del servizio prestato fino al conseguimento del passaggio di ruolo (tale è quello da Responsabile Amministrativo a Direttore SGA, avvenuto senza automatismo alcuno) non può vedere esclusi e discriminati solo i Direttori SGA provenienti dal ruolo di Responsabili Amministrativi.
Peraltro, vi è un altro principio che non può essere dimenticato (o eluso) ed è quello che negli inquadramenti retributivi al dipendente va assicurato il trattamento di miglior favore.
Sono vent’anni che si perpetua nei confronti dei Direttori SGA una inaccettabile ingiustizia e un danno retributivo enorme che ha effetti negativi (molto negativi) anche sul versante previdenziale (pensione, TFS e TFR).
Ci domandiamo (e domandiamo) di quale grave colpa si sono macchiati i Direttori SGA per ricevere un siffatto e ingiustificato (mal) trattamento.
Noi, però, non demordiamo e continueremo a praticare ogni azione possibile per veder riconosciuto il nostro diritto ad un corretto inquadramento retributivo.
Li 16.04.2020
IL PRESIDENTE
Giorgio Germani