Il PagoPA è un sistema per rendere più semplici, sicuri e trasparenti tutti i pagamenti elettronici effettuati dai cittadini, imprese professionisti, verso la Pubblica Amministrazione: si fa riferimento alla possibilità di pagare qualsiasi somma dovuta o spontanea, tra cui tributi, tasse, utenze, rette, quote associative, bolli ecc...
Il PagoPA è previsto in attuazione dell’art. 5 del D. lgs. n. 82/2005 CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale) e dal D.L. 179/2012.
PagoPA nasce per specifici motivi:
- incrementare l’uso di modalità elettroniche di pagamento a livello di sistema Paese in considerazione del fatto che, i pagamenti verso gli Enti Creditori, sono rilevanti per numero di transazioni e volumi;
- rendere il cittadino libero di scegliere come pagare, dando evidenza dei costi di commissione;
- ridurre i costi di gestione degli incassi per gli Enti Creditori;
- standardizzare a livello nazionale le modalità elettroniche di pagamento verso gli Enti Creditori.
Dal 1° giugno 2013 le Pubbliche Amministrazione, attraverso la piattaforma del Nodo dei pagamenti-SPC, devono consentire agli utenti di eseguire, con mezzi elettronici, il pagamento di quanto dovuto, a qualsiasi titolo, alla Pubblica Amministrazione.
Il Nodo dei Pagamenti-SPC è un’infrastruttura tecnologica che garantisce l’interoperabilità tra gli Enti Creditori aderenti e i Prestatori di servizi di pagamento per l’effettuazione dei pagamenti in modalità semplificata e uniforme.
Tale infrastruttura è meglio conosciuta come Piattaforma pagoPA o Sistema pagoPA.
Le pubbliche amministrazioni, sono obbligate per legge ad aderire al sistema e a programmare le attività di implementazione dei servizi entro il 31 dicembre 2015 (come da documento “Linee Guida per l’effettuazione dei pagamenti elettronici a favore delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi" GU N. 31 del 7 febbraio 2014).
In conformità alla normativa nazionale il MIUR con la nota prot. 4653 del 1° dicembre 2015 ha dato indicazioni a tutte le Istituzioni Scolastiche in merito all’adesione al Nodo dei pagamenti-SPC evidenziando che:
“Al fine di favorire la partecipazione al sistema da parte di tutte le istituzioni scolastiche, il MIUR (programma ICT 2015 - progetto P2015_5.6), nell’ambito del proprio sistema informativo e nel ruolo di intermediario tecnologico tra le istituzioni e il nodo dei pagamenti, ha già provveduto ad effettuare un’adesione indiretta delle scuole e realizzato una specifica piattaforma applicativa denominata “PagoinRete”; tale piattaforma colloquia con pagoPA e consente alle scuole di assolvere a quanto previsto dalla normativa, senza che queste abbiano necessità di interfacciarsi autonomamente con il nodo dei pagamenti.”
“………………Per quanto sopra esposto si precisa che le istituzioni scolastiche non devono aderire singolarmente al nodo dei pagamenti della PA, e non devono inviare alcuna comunicazione ad AgID, in quanto l’obbligo previsto dalla normativa verrà assolto attraverso l’utilizzo del sistema “PagoinRete” ed ogni formalità di natura amministrativa sarà curata direttamente dalla scrivente direzione. La presente nota è pubblicata sulla intranet dell’Amministrazione e negli avvisi del portale SIDI.”
Il termine contenuto nel Milleproroghe, quindi, si riferisce al fatto che dal 30 giugno 2020 i PSP (Prestatori di servizi di Pagamento: le banche, le poste, gli istituti di moneta elettronica, gli istituti di pagamento e ogni altro soggetto abilitato ad eseguire servizi di pagamento) non potranno più eseguire pagamenti a favore di PA che non transitino sul nodo nazionale dei pagamenti.
Infatti il MINISTERO PER L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA E LA DIGITALIZZAZIONE ha inviato in data 16/04/2020 la nota relativa all’adesione alla Piattaforma pagoPA che contiene la seguente disposizione:
“ …………. ai sensi dell’art. 65, comma 2, del D.Lgs n. 217/2017 come da ultimo modificato dal D.L. n. 162/2019 (Decreto Milleproroghe), dal 30 giugno p.v. i PSP sono chiamati ad utilizzare unicamente la piattaforma pagoPA per erogare servizi di pagamento verso le Pubbliche Amministrazioni.
Di conseguenza:
· le PA devono adottare e utilizzare in via esclusiva la piattaforma pagoPA;
· i servizi di pagamento alternativi a pagoPA risulteranno illegittimi……………”
PERTANTO:
L’articolo 1, comma 8, del decreto legge 162/2019 (Disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica (milleproroghe)
STABILISCE
«L’obbligo per i prestatori di servizi di pagamento abilitati di utilizzare esclusivamente la piattaforma di cui all’articolo 5, comma 2, del decreto legislativo n. 82 del 2005 per i pagamenti verso le pubbliche amministrazioni a decorre dal 30 giugno 2020.
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1.
Anche al fine di consentire i pagamenti digitali da parte dei cittadini, i soggetti di cui all’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, sono tenuti, entro il 30 giugno 2020, a integrare i loro sistemi di incasso con la piattaforma di cui all’articolo 5, comma 2, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, ovvero ad avvalersi, a tal fine, di servizi forniti da altri soggetti di cui allo stesso articolo 2, comma 2, o da fornitori di servizi di incasso già abilitati ad operare sulla piattaforma.
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2.
Il mancato adempimento dell’obbligo di cui al precedente periodo rileva ai fini della misurazione e della valutazione della performance individuale dei dirigenti responsabili e comporta responsabilità dirigenziale e disciplinare ai sensi degli articoli 21 e 55 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”.
Pertanto, dopo il 30 giugno 2020, i PSP autorizzati ad operare in Italia dalla Banca d’Italia non potranno in alcun modo eseguire servizi di pagamento che non transitino per il Sistema pagoPA, ove abbiano come beneficiario una pubblica amministrazione.
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3.
INFINE:
Divieto di pubblicazione dell’IBAN
Per l’attuazione dell’obbligo di utilizzo del sistema pagoPA, al paragrafo 5 delle Linee Guida è precisato che “per evitare che gli utenti possano eseguire dei bonifici non integrati con il Sistema pagoPA, è fatto divieto ai soggetti tenuti per legge all’adesione a pagoPA di pubblicare in qualsiasi modo l’IBAN di accredito”. Tale divieto, che non prevede eccezioni, decorre dalla data di pubblicazione delle Linee Guida (Gazzetta Ufficiale n. 152 del 3.7.2018) ed il relativo rispetto è ancora più cogente in quanto interessa sia le PA che i PSP in considerazione del divieto per i PSP dal 31 dicembre 2019 di eseguire operazioni extra Nodo. Il divieto di pubblicazione dell’IBAN, non è in contrasto con quanto stabilito in materia di trasparenza amministrativa, e precisamente con l’articolo 36 del D. lgs 14 marzo 2013, n. 33 ai sensi del quale “Le pubbliche amministrazioni pubblicano e specificano nelle richieste di pagamento i dati e le informazioni di cui all’articolo 5 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82”. Infatti, l’attuale articolo 5 del CAD, così come modificato dal D. Lgs. n. 179/2016 e successivamente corretto dal D. Lgs n. 217/2017 non stabilisce più l’obbligo di pubblicazione dell’IBAN da parte delle amministrazioni, ma si limita a stabilire l’utilizzo della piattaforma di cui al sistema pagoPA. Pertanto, l’articolo 36 già indicato, già dalla data di entrata in vigore del D. Lgs. n. 179/2016, non deve essere più attuato con la pubblicazione dell’IBAN ma, al contrario, deve essere opportunamente coordinato con il vigente testo dell’articolo 5 del CAD. Proprio per tale ragione di coordinamento e per evitare il mancato utilizzo da parte dei cittadini pagatori del sistema pagoPA, l’AGID, al paragrafo 5 delle Linee Guida, ha puntualizzato il divieto già richiamato in merito alla pubblicazione dell’IBAN.
Lì, 06.05.2020
IL DIRIGENTE NAZIONALE ANQUAP
Lucia Manoli