Come noto, il sistema dello Split Payment IVA ai sensi dell’art. 17-ter del DPR 633/72, riferito alle cessioni di beni e prestazioni di servizi nei confronti di Pubbliche Amministrazioni e relative società controllate, nonché di altri enti e delle società quotate nell’indice FTSE MIB, è stato adottato dallo Stato Italiano in deroga alle norme generali europee sull’IVA.
La misura, dettata dalla necessità di combattere l’evasione e l’elusione fiscale, è dunque di natura straordinaria e temporanea.
Infatti il sistema ordinario in ambito europeo prevede che l’imposta sia versata allo Stato direttamente dal Debitore (prestatore o cedente) e non dalle Amm.ni Pubbliche, come invece previsto nello Split Payment.
Una prima deroga al sistema ordinario, peraltro prevista dall’art. 395 della Direttiva 2006/112/Ce, è stata riconosciuta nel 2015. Successivamente vi è stata una nuova autorizzazione ad applicare il meccanismo, in occasione dell’estensione dell’ambito soggettivo dello split payment, a decorrere dal 1° luglio 2017 (per effetto delle modifiche ex art. 1 del DL 50/2017).
Dunque, con decisione n. 784 del 25 aprile 2017, il Consiglio dell’Unione europea ha autorizzato l’Italia ad applicare le nuove norme in tema di split payment sino alla data del 30 giugno 2020.
Tale decisione venne assunta soprattutto in ragione dei benefici ottenuti in termini di sostanziale incremento del gettito IVA in favore dell’Erario nel periodo 2015 – 2017.
Quando la Commissione riceve un’istanza da uno Stato richiedente, corredata da tutti i dati necessari, trasmette la domanda a tutti gli altri Stati membri dell’Ue e informa il richiedente. Entro i tre mesi successivi viene presentata al Consiglio Ue una proposta affinché venga riconosciuta l’autorizzazione oppure una comunicazione contenente eventuali obiezioni. La procedura deve ultimarsi entro 8 mesi dal ricevimento della richiesta da parte della Commissione. Nel frattempo, nelle more della decisione da parte della Commissione, la disciplina continua ad essere applicabile. A tutt’oggi, come detto, non si hanno notizie circa una richiesta in tal senso da parte dello Stato Italiano alla Commissione UE.
Va detto che la legge di bilancio 2020 (L. 160/2019) e il decreto fiscale ad essa collegato (DL 124/2019, convertito in L. 157/2019) non contemplano la proroga dell’efficacia dello split payment.
Pertanto, in data 30 giugno 2020, cesserebbe la possibilità per lo Stato italiano di utilizzare l’istituto dello Split Payment, salvo richiesta da parte dello stesso alla Commissione Europea di ulteriore deroga, motivata dalla semplificazione della riscossione dell’imposta e dalla lotta all’evasione fiscale.
Per il 2020 lo Split Payment si applica, oltre che alle operazioni nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni ex art. 1 comma 2 della L. 196/2009, individuate nell’elenco “IPA” (www.indicepa.gov.it), anche alle cessioni e prestazioni nei confronti degli ulteriori soggetti ex art. 17-ter comma 1-bis del DPR 633/72, enumerati nel seguente elenco pubblicato dal MEF in data 17 Ottobre 2019:
società controllate di fatto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri (art. 2359, comma 1, n. 2, c.c.) - aggiornato al 17 ottobre 2019;
- enti o società controllate dalle Amministrazioni Centrali - aggiornato al 17 ottobre 2019;
- enti o società controllate dalle Amministrazioni Locali - aggiornato al 17 ottobre 2019;
- enti o società controllate dagli Enti Nazionali di Previdenza e Assistenza - aggiornato al 17 ottobre 2019;
- enti, fondazioni o società partecipate per una percentuale complessiva del capitale non inferiore al 70 per cento, dalle Amministrazioni Pubbliche - aggiornato al 17 ottobre 2019;
- società quotate inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa italiana - aggiornato al 17 ottobre 2019.
Le Scuole sono state tra le prime amministrazioni statali ad applicare con successo lo Split Payment dal 01/01/2015, ancor prima degli Enti locali e di altri Enti pubblici (01/07/2017).
Resta dunque da capire se entro il 30 giugno p.v. lo Stato Italiano presenterà istanza o se il meccanismo dello Split Payment vedrà la sua fine con l’arrivo dell’estate 2020.
Appare molto probabile che l’U.E. conceda all’Italia una ulteriore proroga dal 01/07/2020, stante anche la contingenza negativa della pandemia da Covid-19…….
….staremo a vedere!
Lì, 08/05/2020
Elaborazione a cura del Settore Contabilità Finanziaria
e Controllo Regolarità Amministrativa
DSGA Andrea Pala