CONCORSO PER DIRETTORI SGA: L'EMBLEMA DELLA SORDITA' POLITICA E DI UNA PESSIMA BUROCRAZIA MINISTERIALE

DOCUMENTO

Il primo concorso ordinario per reclutare 2.004 Direttori SGA delle istituzioni scolastiche ed educative, nelle 18 regioni dove il sistema nazionale di istruzione dipende dallo Stato (sono escluse la Valle D’Aosta e le province autonome di Trento e Bolzano), è stato bandito nel dicembre del 2018.

 

Fatta eccezione per un tentativo di reclutamento autorizzato nel 2011 e inspiegabilmente naufragato nel nulla, il bando vede la luce dopo 18 anni dall’istituzione del profilo professionale di questo funzionario direttivo in posizione apicale che è avvenuta il primo settembre 2000, in concomitanza con l’autonomia scolastica rafforzata (non più solo amministrativa e sotto tutela dei Provveditori agli studi ma organizzativa, didattica e di ricerca, nonché dotata di personalità giuridica) e l’attribuzione ai Presidi e Direttori didattici della qualifica dirigenziale (legali rappresentanti e responsabili della gestione, con accanto il Direttore SGA coadiuvante per le funzioni organizzative, amministrative, contabili e di coordinamento del personale ATA posto alle dirette dipendenze del Direttore medesimo).

 

Dall’emanazione del bando sono trascorsi oltre 16 mesi e l’approdo alle graduatorie di merito è tutt’ora avvolto in una folta coltre di nebbia, per la sordità dei vertici politici che si sono succeduti in questo periodo (ben tre Ministri) e le pastoie di una pessima burocrazia ministeriale a livello centrale e periferico, salvo taluni casi di seguito menzionati.

 

Le prove scritte si sono svolte in tutte le sedi regionali il 5 e 6 novembre 2019 ma l’esito delle stesse, a tutt’oggi, è stato reso noto solo in Sardegna, Marche, Umbria, Abruzzo, Campania e Piemonte (solo 6 regioni su 18), mentre nel Lazio la correzione degli elaborati non è nemmeno iniziata.

 

Per correggere le prove scritte da parte di Commissioni composte di appena tre componenti (un presidente e due membri) sarebbe ridicolo e offensivo anche solo immaginare di invocare l’alibi dell’emergenza sanitaria, mentre per svolgere le prove orali già dal 17/3/2020 la legge (art. 87 del “cura Italia”) consente di procedere con modalità telematiche.

Se 8 milioni di alunni sono in didattica a distanza, 800.000 docenti lavorano da remoto, così come 8.000 Dirigenti e altrettanti Direttori e oltre 60.000 tra Assistenti Amministrativi e Tecnici sono in lavoro agile, vogliono spiegarci da Viale Trastevere e dalle sue sedi regionali perché tanto ritardo nella correzione degli scritti e perché non si possono realizzare le prove orali con modalità telematiche? Chi e cosa impedisce di procedere se non la loro evidente noncuranza e/o incapacità?

 

Di questo passo (più lento di quello delle lumache) si corre il rischio di non arrivare in tempo utile per le assunzioni a tempo indeterminato dal primo settembre 2020, quando mancheranno all’appello oltre 3.000 Direttori SGA rispetto ad un totale di poco superiore alle 7.800 unità

Scoperture superiori al 38%, di una figura professionale monocratica strategica per il funzionamento amministrativo e contabile delle scuole, non possono certo definirsi fisiologiche. In siffatte condizioni le assunzioni a tempo indeterminato (concorso, passaggio dall’area B all’area D e graduatorie di facenti funzioni ed altre casistiche) devono avvenire su tutti i posti effettivamente vacanti e disponibili. Limitarsi ad assunzioni solo sul turn over dal 1° settembre 2019 e dal 1° settembre 2020 sarebbe un errore gravissimo.

Nel settore privato una simile situazione sarebbe semplicemente impossibile perché porterebbe a fallimenti aziendali. Questo avviene, purtroppo, nel settore pubblico dove l’irresponsabilità politica e amministrativa è sovente la regola e dove si preferisce l’assistenzialismo dà reddito di cittadinanza, invece di assumere nuovi occupati su posti effettivamente esistenti e addirittura indispensabili.

 

Su questa assurda e dannosa vicenda siamo intervenuti più volte sul Ministro di turno e i suoi uffici, abbiamo portato la questione anche all’attenzione delle aule parlamentari e ne abbiamo fatto oggetto di vertenze sindacali pure formali.

 

Da ultimo siamo interventi (insieme all’ANP e a FP CIDA) con proposte di emendamento al decreto scuola (D.L. 22/2020), anche in audizione parlamentare alla Commissione Istruzione del Senato il 22/4/2020 e con un appello diretto al Ministro Azzolina del 30 aprile 2020.

 

Purtroppo e con amarezza dobbiamo giungere alla conclusione che il livello politico e quello amministrativo di Viale Trastevere si stanno disinteressando dell’argomento, assumendo sullo stesso gravi responsabilità di omissioni e inadempienze che si rifletteranno sull’avvio dell’a.s. 2020/2021, già gravido di notevoli criticità derivanti dall’emergenza sanitaria ancora in essere.

 

Se si agisce con urgenza e immediatezza si può recuperare il tempo perduto e concludere in termini utili il percorso concorsuale. Forse è superfluo ripeterlo ma confermiamo per intero le proposte già formulate al Senato della Repubblica e al Ministro con i documenti in precedenza richiamati, sperando di essere finalmente ascoltati. Siamo convinti che le proposte avanzate, nel loro complesso, vanno nell’interesse del sistema istruzione.

 

Lì, 11.05.2020

IL PRESIDENTE

Giorgio Germani


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Categoria: Uffici ANQUAP Data di creazione: 11/05/2020
Sottocategoria: Personale Ultima modifica: 14/05/2020 10:41:04
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