LA SCUOLA ALLA PROVA DELL’EMERGENZA COVID -19
DIGITAL DEBATE 15/5/2020
Nel tempo dell’imprevedibile e pervasiva emergenza sanitaria le scuole si sono trovate, dall’oggi al domani, di fronte ad una PROVA INEDITA alla quale non erano preparate, come del resto l’intero sistema Paese.
Le decisioni assunte nell’immediatezza dell’emergenza (sospensione delle attività didattiche in presenza, l’attivazione della didattica a distanza, la sospensione di viaggi visite e scambi, il lavoro agile generalizzato per tutto il personale) erano necessarie e inevitabili e per le scuole sono state assunte con la dovuta rapidità, su tutto il territorio nazionale, già dal 4/3/2020 con decorrenza dal giorno successivo.
Sono da apprezzare anche alcune misure contenute nel decreto “cura Italia” del 17/3/2020 (salvo l’a.s. in corso, finanziamenti appositi per pulizie, piattaforme e dispositivi digitali, assunzione straordinaria ma temporanea di Assistenti Tecnici) e nell’apposito D.L sulla scuola dell’8/4/2020 (valutazione ed esami, ordinato avvio dell’a.s. 2020/2021).
Meno apprezzabile il messaggio del “tutti promossi” e la scelta di recuperare i debiti formativi a settembre, dando per persi i mesi che vanno dal 5 marzo al 31 agosto.
Tra l’impossibile “tutti a scuola” e il semplice (forse anche comodo) “tutti a casa”, vi è la possibilità di un “qualcosa” almeno per qualcuno, in particolare per le situazioni di maggiore disagio, difficoltà e marginalità che non sono poche.
La paura per l’esame di Stato in presenza con la sola prova orale è irragionevole. Accogliere nei locali scolastici un numero limitato di alunni e docenti per ogni giorno di esame è possibile. Non farlo sarebbe un vero fallimento di sistema e un disonore per tutti.
La condizione anagrafica dei docenti (mediamente over 55) da taluni chiamata in causa ha dell’incredibile. Molti dei medici e degli operatori sanitari che hanno con abnegazione e sacrificio curato il Covid - 19 (e non solo) sono nelle stesse condizioni anagrafiche. Questo non ha impedito loro di onorare il giuramento di Yppocrate, correndo rischi altissimi nell’interesse della salute collettiva.
Facciamo gli esami di Stato in presenza (la prova orale) e usiamo i mesi estivi per una ripartenza parziale e graduale mettendo a disposizione aule, laboratori, palestre, spazi esterni e personale. Facciamolo per gli alunni e le famiglie che vorranno volontariamente usufruirne.
Ripartiamo a settembre con la didattica in presenza, anche parzialmente con orari sfalsati e turnazioni. Lasciamo la didattica a distanza come parte residuale e complementare (non sostitutiva) di ciò che non si potrà fare in presenza.
Per ripartire bene a settembre è urgente reclutare oltre 3.000 DSGA su posti effettivamente esistenti, concludendo il concorso ordinario, attingendo dalle graduatorie del 2010 della mobilità professionale (da B a D) e istituendo la graduatoria regionale dei DSGA facenti funzione, degli Assistenti Amministrativi con laurea specifica e degli inclusi nella graduatoria permanente dei Responsabili Amministrativi (ex D.M. 146/2000).
La presenza dei DSGA è indispensabile per garantire il funzionamento amministrativo e contabile delle scuole e per organizzare i servizi di competenza del personale ATA.