Leggo sulla stampa odierna alcune notizie che riportano un’intervista dell’On. Lorenzo Fioramonti (ex Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca) a “Il Mattino” ed una intervista di Luca Zaia (Presidente della Regione Veneto) al Corriere della Sera.

Dimentico dei suoi non brillanti trascorsi ai vertici di Viale Trastevere (da settembre a Dicembre 2019), dell’abbandono della tolda di comando ancor prima dello scoppio della tempesta da Covid-19 e all’indomani di due verbali di accordo firmati con i Sindacati scuola di comparto e area, l’On. Fioramonti attacca il Ministro Azzolina ritenendola responsabile del disastro scuola. L’On. Azzolina non è certo priva di responsabilità ed incertezze, che come Presidente Anquap ho più volte sottolineato, ma certo il pulpito da cui viene l’attacco non è dei più credibili. Leggendo l’intervista mi è tornata in mente la figura del “bue che dice cornuto all’asino”.

Il Presidente Zaia, ottimo Governatore di una grande ed efficiente Regione come il Veneto, fa l’elogio delle Regioni ed afferma - senza dimostrarlo compiutamente e completamente - che le Regioni hanno fatto meglio di Roma (lo Stato).

Non ho difficoltà a riconoscere l’ottimo lavoro realizzato dal Presidente Zaia anche in questo periodo di emergenza sanitaria ma è certo che altrettanto non può dirsi di tutte le Regioni italiane. Ad un tempo si deve riconoscere che l’attuale configurazione istituzionale dei rapporti tra Stato e Regioni ha generato non pochi problemi di coordinamento e di velocità nelle decisioni. La vicenda dei confini regionali e delle decisioni differenziate, a volte senza giustificati motivi, non ha rappresentato un esempio di governance da ripetere. Non possiamo lamentarci se alcuni Stati confinanti hanno alzato barriere nei nostri confronti se noi li abbiamo eretti al nostro interno.

Penso che sarebbe doveroso cogliere il cinquantesimo anniversario dell’esperienza regionalista in Italia (1970/2020) per le Regioni a statuto ordinario per compiere una riflessione approfondita sull’esperienza vissuta, il presente che viviamo e gli sviluppi futuri.

Lì, 19.05.2020

IL PRESIDENTE

Giorgio Germani