Per i dipendenti pubblici la legge prevede permessi retribuiti per recarsi al Comune di origine ed esercitare il diritto di voto. Questo perché molti lavoratori hanno la residenza nel luogo in cui sono nati e non in quello in cui sono impiegati.
La normativa di riferimento per le assenze dal lavoro dovute alle elezioni è contenuta:
- nella Legge n. 69 del 29 gennaio 1992 “Interpretazione autentica del comma 2 dell'articolo 119 del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, in materia di trattamento dei lavoratori investiti di funzioni presso i seggi elettorali”. (GU Serie Generale n.36 del 13-02-1992);
- nella Legge n. 53 del 21 marzo 1990 “Ripubblicazione del testo della legge 21 marzo 1990, n. 53, recante: "Misure urgenti atte a garantire maggiore efficienza al procedimento elettorale", corredato delle relative note”. (Legge pubblicata nella Gazzetta Ufficiale serie generale - n. 68 del 22 marzo 1990);
- nel D.P.R. n.361 del 30 marzo 1957 “Approvazione del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati”. (GU Serie Generale n.139 del 03-06-1957 - Suppl. Ordinario).
Permessi elettorali per lavoratori dipendenti, cosa sono
Partiamo dal presupposto che in linea di principio tutti i giorni di assenza dovuti all’espletamento degli incarichi di Presidente, segretario, scrutatori e rappresentanti di lista, sono considerati, a tutti gli effetti, giorni di attività lavorativa.
Bisogna poi fare alcune distinzioni in base ai giorni in cui si svolgono le votazioni prima e lo spoglio poi. Capita spesso infatti che le elezioni si tengano la domenica, oppure che le operazioni di spoglio durino fino al giorno successivo le votazioni.
Permessi per andare a votare
Il diritto di voto è previsto dalla Costituzione e per incentivare i cittadini a votare la legge prevede permessi retribuiti per i dipendenti della Pubblica amministrazione. Nel dettaglio il permesso per andare a votare spetta a:
- dipendenti pubblici che votano in un Comune differente da quello di servizio;
- chi è stato trasferito in prossimità della data delle elezioni;
- chi ha chiesto il trasferimento della residenza ma la pratica del Comune non è stata ancora ultimata.
A tal riguardo si veda la Circolare n. 23 del 10/3/1992 del Ministero del Tesoro – Ragioneria Generale dello Stato – Ispettorato Generale per gli ordinamenti del Personale.
Il numero di giorni di permesso dipende da quanto è distante il Comune di residenza, precisamente:
- 1 giorno di permesso per distanze comprese tra 350 e 700 chilometri;
- 2 giorni di permesso per distanze superiori ai 700 chilometri e per i spostamenti da e per le isole.
Chi non lavora nella Pubblica amministrazione, invece, formalmente non ha diritto ad alcun permesso retribuito per votare e quindi dovrà usufruire delle ore di permesso o delle ferie a sua disposizione.
Permessi per votazioni giornate lavorative
Si considera giornata lavorativa normalmente quella del lunedì (quando ad esempio si vota fino alla domenica e lo spoglio si conclude il lunedì, ovvero dopo le ore 24.00). In base al calendario settimanale lavorativo del lavoratore possono essere considerate giornate lavorative anche il sabato e la domenica, quando i riposi cadono in altri giorni della settimana.
Relativamente a queste giornate il permesso elettorale consiste nell’assenza dal lavoro con retribuzione normale. Questo significa che la giornata di lavoro va retribuita normalmente, anche se le operazioni di voto durano per poche ore e non si arriva quindi alle ore lavorative.
Permessi elettorali giornate festive
Normalmente la giornata festiva corrisponde alla domenica. Potrebbero comunque capitare anche altri tipi di festività, quali ad esempio le festività patronali della propria città, oppure le festività nazionali. Per queste giornate i permessi elettorali consistono in un riposo compensativo che il lavoratore potrà utilizzare normalmente dopo il termine delle operazioni elettorali. Ad esempio se le operazioni di voto terminano il lunedì, il lavoratore si può assentare anche il martedì.
Questa giornata potrebbe anche essere monetizzata, cioè azienda e lavoratore, al posto della giornata di risposo compensativo decidono di inserire in busta paga una giornata lavorativa in aggiunta alla retribuzione normalmente percepita.
Elezioni in giornate non lavorative
Per giornata non lavorativa si intende generalmente il sabato per i lavoratori con settimana lavorativa corta, che lavorano cioè dal lunedì al venerdì.
In questo caso i permessi elettorali consistono, come per la domenica e i festivi in un recupero di una giornata di riposo compensativo oppure con la monetizzazione di una giornata lavorativa in aggiunta alla retribuzione normalmente percepita.
Permessi per elezioni: documenti da consegnare al datore di lavoro
Tutte le assenze del lavoratore dipendente per motivi sopra elencati, devono essere giustificate al datore di lavoro tramite presentazione di apposita documentazione.
- per prima cosa si dovrà esibire la chiamata ai seggi, ovvero la nomina a presidente, segretario, scrutatore o rappresentante.
- successivamente si dovrà esibire il documento firmato dal presidente di seggio. Nel plico dei documenti presenti nei seggi si trovano anche fac-simile di permesso elettorale da consegnare al datore di lavoro. L’importante è indicare esattamente le giornate di effettiva presenza al seggio e l’orario di chiusura dello stesso.
Permessi elettorali chi paga
A differenza di altri permessi in cui solitamente il datore di lavoro anticipa la retribuzione per poi recuperarla dall’INPS, in questo caso la retribuzione è totalmente a carico del datore di lavoro.
Si ricorda che per via dell’emergenza epidemiologica Covid-19 le elezioni si svolgeranno nel seguente calendario:
- sabato 19/9/2020 allestimento seggi elettorali a cura del corpo di sezione. A seguire sanificazione e chiusura dei locali;
- domenica 20/9/2020: si vota dalle ore 7.00 alle ore 23.00. A seguire sanificazione e chiusura dei locali;
- lunedì 21/9/2020; si vota dalle ore 7.00 alle ore 15.00. a seguire spoglio per:
- il referendum;
- le elezioni suppletive del Senato della Repubblica dei collegi uninominali di Sardegna e Veneto;
- le elezioni Regionali;
a seguire sanificazione dei locali e chiusura del seggio;
- Martedì 22/9/2020 riapertura dei seggi alle ore 9.00 per lo spoglio delle comunali.
Lì, 15.09.2020
A CURA DI
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D’INTESA CON IL PRESIDENTE
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Michele Cosimi
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Giorgio Germani
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