UN ANNO PIÙ CHE PARTICOLARE CAUSA COVID-19
DOCUMENTO DEL PRESIDENTE PER CONSIGLIO NAZIONALE DEL 18/12/2020
Ci è capitato in sorte di vivere un anno - il 2020 pure bisestile - più che particolare e difficile sotto tutti gli aspetti a cominciare dalla salute per causa della pandemia derivante dal COVID-19.
Tutto è iniziato in Cina, così pare e si dice, a fine 2019 per poi propagarsi in tutto il mondo con grande velocità e trovando l’intero pianeta impreparato.
Avremmo preferito non vivere questa terribile esperienza che ci ha cambiato la vita ma proviamo a trarne qualche utile insegnamento: intanto per uscirne quanto prima possibile e poi per dei sostanziali cambiamenti nei comportamenti, nell’organizzazione delle attività e delle produzioni, nelle relazioni interpersonali e sociali.
Presteremo attenzione a quanto è avvenuto nel nostro Paese e a ciò che abbiamo fatto e siamo stati capaci di fare: non tutto, non sempre bene e con differenze sostanziali tra l’esplodere del fenomeno e gli eventi successivi.
Nel mese di gennaio 2020 il Governo decide lo stato di emergenza sanitaria che con interventi successivi viene prorogato sino al 31 gennaio 2021. A inizio anno e dopo le dimissioni del Ministro Fioramonti, il Governo decide lo “spacchettamento” del MIUR che si divide in Ministero Istruzione e Ministero Università e Ricerca (D.L. 9 gennaio 2020 n. 1). All’Istruzione viene nominata l’On. Lucia Azzolina, mentre a Università e Ricerca va il Ministro Manfredi (già Rettore dell’Università Federico II di Napoli).
Dai primi di marzo del corrente anno cominciano le restrizioni più significative su spostamenti, scuole e Università, svolgimento ridotto di attività produttive e servizi.
L’organizzazione dei servizi sanitari sul territorio e negli ospedali, di prevalente competenza delle Regioni, viene messa a dura prova: molti i malati e troppi i decessi soprattutto al Nord e in particolare in Lombardia con situazioni gravissime in provincia di Bergamo.
Il 5 marzo 2020 il Governo decide la sospensione delle attività didattiche in presenza in tutto il territorio nazionale e per le scuole di ogni ordine e grado; una sospensione che si protrae senza interruzioni sino al termine delle lezioni dell’a.s. 2019/2020. Praticamente salta quasi per intero il secondo quadrimestre dell’anno scolastico e viene consentito lo svolgimento in presenza solo per le prove orali degli esami di Stato conclusivi del secondo ciclo di istruzione, che vedono coinvolti circa 500.000 alunni. Il risultato di questa operazione è un successo non scontato e non poche sono state le avversità provenienti da diverse parti. La didattica in presenza è stata sostituita dall’oggi al domani - senza alcuna esperienza, con scarsi mezzi, risorse e preparazione del personale coinvolto - dalla didattica a distanza (la DaD). Non è stato facile e non è stata la stessa cosa della consolidata esperienza in presenza ma al tirar dei conti qualcosa di utile e positivo è stato fatto e, comunque, in quei mesi non vi erano alternative per contenere e contrastare l’epidemia.
Nel periodo più intenso di forzata clausura - da marzo a tutto maggio e nuovamente in questi giorni - abbiamo scoperto, oltre la DaD, il lavoro agile, le riunioni e i corsi da remoto, lo strumento giuridico dei Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM), il diffondersi dei Decreti Legge su una pluralità di argomenti (Cura Italia, Scuola, Rilancio Italia, Semplificazioni, Agosto, Ristori, Periodo natalizio ecc. ecc.), le Ordinanze del Ministro della Salute e quelle dei Presidenti di Regioni e dei Sindaci in un profluvio di norme che si sono rincorse, succedute e sovrapposte non sempre con la necessaria coerenza e chiarezza.
Su sanità e scuole abbiamo registrato l’inversione di tendenza che ha determinato il passaggio, finalmente, dai tagli e riduzioni di spese allo stanziamento di specifiche risorse per intervenire su aspetti contingenti ma anche su altri strutturali: una scelta presente anche nella legge di bilancio 2021.
Abbiamo “scoperto” con sorpresa un’Europa amica che ha messo a disposizione risorse finora impensabili, modificato alcuni atteggiamenti di eccessivo rigore e regole a volte complicate e incomprensibili: il recovery fund, il MES, le garanzie della BCE, la possibilità di un maggior debito e via discorrendo. Sempre l’Europa sta provvedendo in questi giorni alla validazione, acquisto e distribuzione dei vaccini.
Abbiamo vissuto un’estate anomala senza particolari restrizioni e con troppe distrazioni su spostamenti e contatti. La “libertà” negli spostamenti è ripresa dal 3/6/2020.
A settembre le scuole hanno ripreso la didattica in presenza con calendari differenziati tra il 14 e il 24 nelle diverse Regioni.
A ottobre la seconda ondata del COVID-19 che ha portato le istituzioni (a livello nazionale e territoriale) a nuove restrizioni in parte simili a quelle della primavera 2020 (tre DPCM del 13,18 e 24 ottobre). A novembre la situazione non migliora ed arriva il DPCM del 3/11/2020 con la distinzione in zone gialle, arancioni e rosse stabilite con Ordinanze del Ministro della Salute.
Dal 6/11/2020 le scuole passano alla Didattica digitale integrata (DDI) che costituisce la versione moderna della DaD. Il DPCM del 3/11/2020 viene sostituito con una sostanziale conferma da quello vigente del 3/12/2020 che si protrae sino al 15/1/2021, con restrizioni particolari dal 21/12/2020 al 6/1/2021 e la DDI prorogata sino a tutto il 6/1/2021. Altre possibili restrizioni sono in cantiere per le giornate festive e prefestive di Natale e Capodanno.
A inizio dicembre il Governo comincia a discutere il Recovery plan per presentare all’UE i progetti di utilizzo dei 208,6 miliardi messi a disposizione dell’Italia. Un avvio contrassegnato da polemiche interne al Governo e alla maggioranza e con le opposizioni. Le differenze politiche riguardano i contenuti ed anche l’ipotesi di una governance che rischia sovrapposizioni con una pluralità di soggetti istituzionali. Si corre addirittura il rischio di una crisi di Governo che non auspichiamo, mentre facciamo il tifo per un’azione di Governo più incisiva e con la speranza rivolta al futuro. Da “gente di scuola” che non ha mai smesso di lavorare (in presenza e a distanza) pensiamo che sia doveroso riprendere l’attività didattica in presenza, perché non possiamo permetterci il lusso di un intero anno scolastico in DaD o DDI.
L’ANQUAP NEL 2020 E PURE DOPO.
Nonostante la pandemia e le restrizioni non ci siamo mai fermati ed abbiamo riconvertito la nostra organizzazione per lavorare a distanza, con adeguati strumenti tecnologici aggiornati in corso d’anno.
Lo abbiamo fatto come dirigenza sindacale a livello nazionale e territoriale e lo hanno fatto i dipendenti nelle sedi, negli uffici ed anche dalle loro abitazioni.
Siamo riusciti a fare alcune riunioni in presenza degli organi statutari (7/8 febbraio e 6 luglio) ed altre da remoto. Diverse riunioni si sono svolte anche da parte delle strutture territoriali.
Abbiamo mantenuto la formazione in presenza quando possibile e poi l’abbiamo organizzata e resa a distanza: da soli e in collaborazione (Spaggiari e Docendo). Alle tradizionali attività formative abbiamo aggiunto anche quelle laboratoriali di addestramento; il maggior numero di queste attività è stata realizzata in Calabria con il coinvolgimento di una pluralità di dirigenti e soci Anquap.
A inizio anno 2021 organizzeremo i corsi autorizzati dagli USR e dal Ministero e ribadiremo alcune specifiche iniziative su programma annuale 2021, cessazioni dal servizio, ricostruzioni di carriera e assenze.
Il seminario residenziale a Matera (COVID permettendo) rinviato nel corso di quest’anno, si dovrebbe tenere tra il 15 e il 17 aprile 2021, nell’occasione sarà convocato anche il Consiglio Nazionale.
L’attività di consulenza è stata costante e particolarmente intensa sia con riferimento alle novità emergenziali che per il reclutamento già avvenuto e in corso di circa 1.800 nuovi DSGA: un dato senza precedenti.
Notevole e con aggiornamenti continui è stato il lavoro sui materiali (contributi, documenti, check list) cui abbiamo aggiunto anche dei filmati operativi particolarmente apprezzati.
Abbiamo seguito - a livello nazionale e periferico - tutto il percorso del concorso per DSGA (preparazione alle prove orali anche con lezioni individuali) e quello successivo sulle assunzioni che sono avvenute il primo settembre in 13 regioni, il primo dicembre in Campania e in questi giorni in Toscana, Liguria ed Emilia Romagna. Resta colpevolmente in ritardo solo il concorso nel Lazio.
L’assunzione di un numero rilevante di DSGA ha determinato anche l’affidamento diretto all’Associazione, in quanto tale, di servizi di formazione in favore del personale amministrativo (Lombardia, Toscana, Marche e Sicilia). Le numerose assunzioni avvenute a settembre in Veneto, Lombardia e Piemonte hanno determinato l’esigenza di un “accompagnamento professionale” per i neo DSGA che ha particolarmente impegnato diversi colleghi. In Piemonte è stato anche possibile svolgere due seminari in presenza a Cuneo e Torino.
Ad agosto, novembre e dicembre si sono tenuti Webinar di informazione sulle assunzioni e di formazione dopo la presa di servizio, senza dimenticare chi era già DSGA, chi ne faceva (e fa) le funzioni e gli Assistenti Amministrativi.
Abbiamo ottenuto un significativo successo giuridico e sindacale sul tema dell’indennità mensile ai DSGA che hanno avuto l’incarico aggiuntivo in una seconda scuola sottodimensionata, con puntuali e motivate sentenze dei Tribunali di Milano e Roma. Siamo stati assistiti in modo eccellente dall’Avv. Bulgarini. In questa vicenda il fatto “triste” sta nella circostanza che per vedersi riconosciuto un diritto sancito da leggi e contratti si deve ricorrere alla magistratura. Peraltro, con aggravio di spese per il bilancio dello Stato.
Ci siamo impegnati a seguire alcuni rilevanti procedimenti disciplinari di vari colleghi in diverse parti d’Italia ottenendo anche positivi risultati.
Le proposte alla politica e ai diversi soggetti istituzionali sono state numerose e significative sui decreti legge, sulla legge di bilancio 2021, sull’andamento del concorso per DSGA, sui facenti funzione, sul sistema di classificazione, sulla valorizzazione professionale del personale scolastico ed altro ancora. Su quest’ultimo tema della valorizzazione professionale abbiamo incontrato un “ostracismo” sindacale che ha dell’incredibile. Vedere la totalità dei Sindacati rappresentativi contro una categoria è un assurdo incomprensibile.
Significativi i confronti con diversi soggetti politici di Governo (Azzolina, Ascani e Malpezzi) e Parlamento (Villani, Pittoni, Fusacchia, Bucalo, Granato ecc.), anche grazie al supporto dell’Agenzia Consenso. Altrettanto importanti sono state le interlocuzioni, spesso anche dialettiche, con il Ministero dell’Istruzione a livello centrale e periferico (Bruschi, Serra, Greco, Feliziani, Franzese, Suraniti, Acerra, Pinneri, Manca, Busceti, Di Palma ed altri).
Con Consenso sono stati organizzati anche alcuni eventi in call conference: il più significativo quello del 24/11/2020 su Scuola e Sanità al tempo del COVID.
In sede Federale (FP CIDA) e Confederale (CIDA) abbiamo sempre partecipato e fornito i nostri contributi (vedi documento sull’area quadri del 19/2/2020, maratona dei Manager del 2/5/2020, strutture territoriali regionali della Confederazione, confronti in sede federale sul Decreto scuola - emendamenti congiunti con FP CIDA e ANP del 17/4/2020 - e su valorizzazione professionale del personale scolastico nell’incontro del 23/11/2020).
L’appartenenza federale confederale ci ha consentito la conferma di due distacchi sindacali, l’opportunità di una aspettativa sindacale e permessi retribuiti.
Con l’ANP e insieme alla Federazione (FP CIDA) abbiamo in programma uno specifico confronto subito dopo le festività natalizie per affrontare e definire il tema del middle management, con l’obiettivo di presentare un documento condiviso di proposte che definisca le diverse categorie coinvolte, a cominciare dal DSGA, e porti le stesse nell’ambito dell’area dirigenziale di Istruzione e ricerca. Da tener conto che nel 2021 si aprirà e, probabilmente, si concluderà la “stagione” contrattuale del triennio 2019/2021 per aree e comparti. Sarebbe ragionevole che, in ragione di quanto avvenuto in conseguenza del Covid-19, i primi settori sui quali aprire e concludere le trattative fossero quelli concernenti la sanità e l’istruzione.
Sul versante dei servizi abbiamo onorato l’impegno assunto con i soci su formazione, assistenza e consulenza, anche attraverso le coperture assicurative che cercheremo di implementare.
I rapporti con gli sponsor si sono mantenuti ed ampliati con riferimento al Gruppo SPAGGIARI e Docendo.
Sul piano organizzativo dobbiamo capitalizzare l’adesione dei nuovi soci anche offrendo loro la possibilità di fare esperienza sindacale. A tal fine a inizio anno sarà organizzato un evento specifico sull’ essere e fare Sindacato nel pubblico impiego e specificamente nelle scuole.
L’appuntamento congressuale del 2021 (sesto Congresso ordinario) sarà rinviato di un anno e cercheremo di celebrare con un evento significativo il nostro 20 anniversario che cade il 6 luglio 2021.
Se provassimo a fare un confronto con il 2019 potremmo facilmente arrivare alla conclusione che quest’anno abbiamo lavorato anche di più per sostenere, con buona tenuta, una sfida epocale e inimmaginabile. Come in tutte le attività umane avremmo potuto fare di più e meglio ma possiamo sicuramente darci un voto di sufficienza.
Tutto quello che abbiamo fatto è stato frutto di un lavoro collettivo, collegiale e condiviso per una causa nobile, di cui ringrazio la dirigenza nazionale e territoriale ed anche diversi soci che pur senza ricoprire cariche hanno fornito il loro contributo di scienza ed esperienza professionale.
PROGRAMMAZIONE 1° SEMESTRE 2021:
- rinnovo contratto con l’Agenzia di comunicazioni e relazioni politiche istituzionali Consenso Europa;
- realizzazione dei corsi autorizzati dall’amministrazione centrale e periferica per l’a.s. 2020/2021;
- realizzazione a inizio anno solare di webinar su: programma annuale, cessazioni dal servizio, ricostruzioni di carriera, assenze e diritto sindacale;
- prosecuzione e intensificazione delle relazioni politiche e istituzionali;
- riunioni del Consiglio di Presidenza, Collegio dei Revisori, Consiglio Nazionale e Consulta AA entro il mese di febbraio, per approvazione documenti contabili (consuntivo 2020 e preventivo 2021);
- attività in ambito Federale (FP CIDA) e Confederale (CIDA) a livello nazionale e territoriale;
- seminario residenziale a Matera tra il 15 e 17 aprile 2021;
- prosecuzione e aggiornamento delle attività di consulenza e assistenza con particolare attenzione ai DSGA neo assunti e ai facenti funzione;
- predisposizione, auspicabilmente insieme all’ANP, di uno specifico documento sul middle management;
- interventi per il pagamento dell’indennità mensile ai DSGA che lavorano in una seconda scuola sottodimensionata;
- interventi sullo svolgimento delle trattative per il rinnovo del CCNL relativo al triennio 2019/2021;
- specifica attività di formazione sullo svolgimento dell’attività sindacale rivolta ai dirigenti Anquap nazionali e territoriali;
- evento per la celebrazione del XX° anniversario dell’Anquap.