Il 2020 doveva essere l’anno della conclusione del concorso a 2.004 posti di Direttori SGA nelle istituzioni scolastiche ed educative (bandito nel dicembre del 2018 a distanza di oltre 18 anni dall’istituzione del profilo professionale) e delle relative assunzioni autorizzate dal Ministero (D.M. 94 dell’8/8/2020) per 1.985 unità.
Purtroppo le cose non sono andate bene ovunque e, quindi, i risultati conseguiti sono inferiori alle attese delle scuole e degli interessati. Questa la fotografia a chiusura d’anno:
- in 13 Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto) i decreti delle graduatorie di merito sono stati adottati dai rispettivi Uffici Scolastici Regionali entro il 31/8/2020 e, con decorrenza 1/9/2020, sono stati assunti a tempo indeterminato n. 1.102 unità di neo- DSGA. Agli Uffici Scolastici delle citate Regioni e alle Commissioni di concorso il nostro plauso;
- in 3 Regioni (Campania, Liguria e Toscana) ci si è avvalsi della proroga sulle immissioni in ruolo concessa dalla legge (art. 32 ter D.L. 104/2020 convertito con legge 126/2020), i decreti delle graduatorie di merito sono stati emanati dai rispettivi Uffici Scolastici Regionali tra novembre e dicembre, conseguentemente nel corrente mese di dicembre sono stati assunti a tempo indeterminato n. 436 DSGA. Anche in questo caso, seppure con intensità ridotta, il nostro plauso agli Uffici Scolastici interessati;
- in 2 Regioni (Emilia Romagna e Lazio) non si è stati capaci di concludere le operazioni in tempo utile per procedere alle assunzioni entro il 31/12/2020, impedendo la presa di servizio a ben 422 candidati. In queste due Regioni non è bastata nemmeno la proroga di ben quattro mesi concessa dal legislatore.
In Emilia Romagna, per assurdità burocratiche che hanno il sapore amaro di una beffa, la mancata emanazione del decreto inerente la graduatoria di merito è una notizia dell’ultima ora; una notizia che vanifica il sacrificio e l’impegno di centinaia di candidati che si sono sottoposti alle prove orali in condizioni difficilissime stante la situazione di emergenza sanitaria. Molti di questi candidati provenivano anche da territori di altre Regioni.
Nel Lazio a distanza di oltre un anno dallo svolgimento delle prove scritte non se ne conosce ancora l’esito e, quindi, centinaia di candidati non sanno se sono stati ammessi alle prove orali, vivendo la difficile condizione di “color che sono sospesi”.
Quindi, al tirar delle somme 16 regioni su 18 hanno raggiunto il risultato e il totale delle assunzioni a tempo indeterminato è pari a 1.538 su 1.985 autorizzate. Le assunzioni autorizzate e non avvenute in Emilia Romagna e nel Lazio avranno comunque luogo con decorrenza giuridica 1/9/2020 e decorrenza economica 1/9/2021.
Una buona notizia giunge dalla legge di bilancio 2021 che prevede l’inserimento nelle graduatorie di merito di tutti i candidati che hanno superato le prove del concorso, stimabili in oltre 250 unità.
Considerato che i posti vacanti disponibili nel corrente a.s. 2020/2021 erano ben 3.378 (su 7.785 in organico di diritto) e ne sono stati coperti con le assunzioni entro dicembre 2020 solo 1.538 ne restano scoperti, con ricorso ai facenti funzione, ben 1.840.
Se si considera, inoltre, che dall’1/9/2021, seguendo il trend degli ultimi anni, avremo circa 450 cessazioni dal servizio arriveremo ad una “scopertura” complessiva di ben 2.290 unità: una quantità di posti superiore alle assunzioni già autorizzate su Emilia Romagna e Lazio (422 unità) ed anche a quelle possibili sulle 250 unità di coloro che saranno inseriti nelle graduatorie di merito. Ne consegue che il vertice politico, ed anche quello dirigenziale, del Ministero dell’Istruzione debbono porsi il problema di bandire urgentemente un nuovo concorso consentendo la partecipazione allo stesso anche dei facenti funzione, come già avvenuto con il D.M. 863/2018.
Il presente documento - con la tabella aggiornata sui dati del concorso e delle assunzioni - viene inviato al Ministro dell’Istruzione, ai competenti Uffici Ministeriali e ai parlamentari che hanno seguito l’argomento in trattazione.
Lì, 30.12.2020
IL PRESIDENTE
Giorgio Germani