Con un provvedimento inusuale e non previsto dall’ordinamento giuridico italiano, il Presidente della Regione Campania emana in data 28/1/2021 un “Atto di raccomandazione e richiamo” contenente “disposizioni concernenti l’attività didattica scolastica su tutto il territorio regionale”.
L’atto rivolto ai dirigenti scolastici, privo di forza prescrittiva, interviene sulla presenza in aula degli alunni, sulla possibilità per i genitori di optare per la didattica a distanza e sulla differenziazione dell’orario di ingresso degli alunni.
Il Governatore della Campania dimentica (o peggio vuol dimenticare) una precisa norma costituzionale (art. 117) che in materia di istruzione impone alle regioni di rispettare l’autonomia delle scuole ed una altrettanto precisa norma regolamentare (art. 5 DPR 275/99) che assegna alle scuole l’autonomia organizzativa.
Per svolgere i propri compiti istituzionali le scuole campane non hanno bisogno di un atto di raccomandazione e richiamo di un Governatore che, con le sue precedenti decisioni in tema di calendario scolastico e misure restrittive, ha generato il primato della Campania come la Regione dove le lezioni in presenza nel secondo ciclo sono state inferiori ad un mese (dal 24/9/2020 al 15/10/2020), con “perdita” dell’intero primo quadrimestre dell’a.s. 2020/2021.
Per tutta l’estate e in ogni momento dall’avvio dell’anno scolastico le scuole campane si sono adoperate con impegno, serietà e professionalità per garantire agli alunni le lezioni in presenza. Se ciò non è avvenuto la responsabilità non appartiene alle scuole.
Lì, 29.01.2021
IL PRESIDENTE
Giorgio Germani