In data 19 luglio 2021 l’ARAN ha pubblicato, nella sezione Pubblicazioni e Statistiche, l’aggiornamento all'anno 2019 delle elaborazioni statistiche sulle retribuzioni medie pro-capite di comparto, distinte in retribuzione fissa e retribuzione accessoria, secondo le risultanze provenienti dal Conto annuale RGS per l'anno 2019.
Il fine dichiarato dall’ARAN è quello di consentire agli utenti “analisi quantitative su diversi aggregati e fenomeni del lavoro pubblico”. Le elaborazioni sono basate sulle principali fonti statistiche disponibili (Ragioneria generale dello Stato - Conto annuale, Istat).
Le Retribuzioni medie pro-capite fisse, accessorie e complessive per comparto vedono i dipendenti della scuola – insieme a quelli delle funzioni locali - in ultima posizione, nettamente distaccati, in termini retributivi, dai dipendenti degli altri comparti.
Non vogliamo fare una classifica tra enti che hanno peculiarità e caratteristiche così particolari da rendere difficile una comparazione. Ci basta sottolineare che la media delle retribuzioni medie pro-capite per comparto è pari a 36.782 mentre quella della scuola è 30.506 e quella del comparto istruzione e ricerca è 30.854. Questi valori sono troppo al di sotto di quelli medi ed enormemente distanti dai comparti meglio retribuiti (Autorità indipendenti 93.814, Presidenza del consiglio dei ministri 66.767, solo per fare qualche esempio).
In termini percentuali le retribuzioni medie della PA sono cresciute del 2,5% nel 2019, in rapporto al 2018. Quelle del comparto Istruzione e Ricerca appena dell’1%.
Il rapporto percentuale tra la composizione delle retribuzioni (voci stipendiali e trattamenti accessori) vede il comparto istruzione e ricerca avere uno sbilanciamento (88%) a favore delle voci stipendiali rispetto ai trattamenti accessori (appena il 12%).
Questo risultato è stato determinato anche dall’utilizzo dei fondi per i trattamenti accessori per recuperare le progressioni di carriera degli anni 2011 e 2012. Il 2013 oramai è andato nel dimenticatoio, nel silenzio di chi dovrebbe rappresentarci.
Infine, il grafico che riassume la dinamica delle retribuzioni medie pro-capite degli ultimi 18 anni dimostra il triste appiattimento della curva stipendiale riferita all’Istruzione e ricerca.
Per noi dipendenti della scuola e più in generale del comparto Istruzione e ricerca, questa situazione disastrosa era già nota ed avvertita. In pratica siamo i “poveracci” del pubblico impiego.
Le analisi dell’ARAN dimostrano in maniera incontrovertibile che i continui annunci di investimento pubblico nel settore istruzione sono solo slogan politici.
Nei fatti nella scuola non si investe da anni né in termini retributivi, né nell’edilizia scolastica. La naturale conseguenza è il prevalere della quantità sulla qualità che porta poi agli scarsi risultati misurati anche nelle ultime indagini dell’Invalsi.
D'altronde, l’attrazione dei “migliori” la si potrà ottenere solamente con l’innalzamento dei livelli retributivi, portandoli in linea con quelli delle altre nazioni europee.
Vanno riviste anche le procedure concorsuali che devono essere necessariamente selettive.
Le continue “sanatorie” concorsuali e gli attuali sistemi per la sostituzione dei docenti e del personale ATA, basati ancora su graduatorie per soli titoli, non fanno altro che alimentare questo appiattimento qualitativo e retributivo che tanti danni arreca al sistema istruzione del nostro Paese.
Sul piano concorsuale, effettivamente selettivo è stato il concorso – dopo vent’anni – per 2.004 posti di Direttore SGA. Purtroppo il trattamento economico e giuridico della categoria non può certo dirsi ottimale. Su questo versante l’Anquap, in perfetta sintonia con la Federazione e la Confederazione di appartenenza (FP CIDA e CIDA), ha proposto l’istituzione del middle management nell’ambito dell’area dirigenziale di istruzione e ricerca. Se accolta (tante sono le avversità sindacali e non solo) questa proposta costituirebbe un risultato positivo e di riconoscimento di ciò che i DSGA già sono e fanno.
Lì, 03.08.2021
D’INTESA CON IL PRESIDENTE
IL VICE PRESIDENTE AREA NORD
Marco Santini