Il Ministero dell’Istruzione, con nota Prot. 25863 del 09/11/2021, tenuto conto del perdurare del contesto emergenziale epidemiologico e anche al fine di ridurre i carichi di lavoro delle segreterie amministrative, in via del tutto eccezionale e d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha comunicato alle istituzioni scolastiche la possibilità di usufruire di una proroga di 45 gg. di tutti i termini per la predisposizione e approvazione del Programma Annuale 2022 (previsti dall’art. 5, commi 8 e 9, del D.I. n. 129/2018).
Conseguentemente, le tempistiche per la predisposizione ed approvazione del programma annuale 2022 sono ora le seguenti:
• entro il 15 gennaio 2022, le istituzioni scolastiche predispongono il programma annuale e la relazione illustrativa; entro la medesima data, il programma annuale e la relazione illustrativa, sono sottoposti all’esame dei revisori dei conti per il parere di regolarità;
• entro il 15 febbraio 2022, i revisori dei conti rendono il suddetto parere. Tale parere può essere acquisito anche con modalità telematiche;
• entro il 15 febbraio 2022, il Consiglio d’Istituto delibera in merito all’approvazione del programma annuale. La delibera di approvazione del programma annuale è adottata entro il 15 febbraio 2022, anche nel caso di mancata acquisizione del parere dei revisori dei conti entro la data fissata per la deliberazione stessa.
Il Capo Dipartimento Jacopo Greco, nella nota a sua firma, si è premurato di sottolineare come tale proroga rappresenti una disposizione di carattere transitorio e, pertanto, riferita esclusivamente alla predisposizione ed approvazione del programma annuale 2022.
Chi fa il nostro mestiere sa benissimo che approvare il Programma Annuale entro l’esercizio precedente a quello cui si riferisce consente alle Istituzioni Scolastiche di pianificare tempestivamente le risorse finanziare necessarie per la realizzazione delle attività ordinarie e progettuali inerenti all’esercizio finanziario di riferimento del programma annuale.
Il nuovo regolamento di contabilità (D.I. 129/2018 previsto dalla 107/2015), nato già un po’ vecchio, ha reso più stringenti i termini e le modalità di predisposizione e approvazione del Programma Annuale. Il precedente regolamento (D.I. 44/2001), invece, lasciava più autonomia alle scuole. Sta di fatto che è già il secondo anno consecutivo che il Ministero è costretto ad intervenire per prorogare detti termini.
Sarebbero altresì auspicabili altri interventi per rimuovere “lacci e lacciuoli” che sono stati inseriti con il D.I. 129/2018.
Per prima cosa andrebbero rivisti anche tutti i passaggi e i termini, come già detto, per la predisposizione e approvazione del Programma Annuale. Ad esempio: che senso ha il passaggio in Giunta esecutiva?
Nei fatti il programma annuale è predisposto dal DSGA e dal DS che poi fanno parte anche dalla Giunta Esecutiva che, a sua volta, è composta dagli stessi membri che sono anche in Consiglio di Istituto (tolto il DSGA se non eletto ma che partecipa comunque ai lavori del consiglio in questi casi). Insomma, Dirigenti e Direttori sono chiamati, per ben tre volte, a seguire l’iter di predisposizione e approvazione del Programma Annuale. A questi passaggi si aggiunge anche quello relativo al parere dei Revisori dei conti alla cui seduta partecipano, quasi sempre, DS e DSGA. E così si arriva addirittura a quattro passaggi.
Sarebbe altrettanto urgente rimuovere la previsione dell’art. 45, comma 2, lett. a) che dispone che il Consiglio di Istituto debba deliberare in merito agli “…affidamenti di lavori, servizi e forniture, secondo quanto disposto dal decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 e dalle relative previsioni di attuazione, di importo superiore a 10.000,00 euro”.
Tale norma, oltre a palesare la sfiducia ministeriale nei confronti dei dirigenti scolastici e dei direttori SGA, prevede una disciplina peggiorativa che, invece, tutte le altre pubbliche amministrazioni non hanno. Nondimeno, contrasta con la volontà del legislatore che, con i vari interventi correttivi al codice degli appalti, ha elevato le soglie per gli affidamenti diretti fino al limite di 139.000,00 euro, per i servizi e le forniture e di 150.000,00 euro per i lavori (DL 77/2021, cosiddetto “semplificazioni 2”, convertito in L. 108/2021).
Insomma, un regolamento di contabilità che doveva prevedere una disciplina speciale per semplificare l’attività delle scuole ha ottenuto esattamente l’effetto contrario.
Infine, andrebbe modificata la disciplina, risalente addirittura ai Decreti delegati del 1974, che regola il funzionamento degli organi collegiali delle II.SS.. Non è più possibile avere Consigli di Istituto composti da 19 componenti.
L’emergenza epidemiologica ha portato allo scoperto tante anomalie del sistema.
Occorre un “fermo per inventario” per sbrogliare la matassa di norme, regolamenti, sotto-regolamenti e linee guida che si è stratificata nel tempo.
Occorre riconnettere il centro e la periferia.
Occorre iniettare FIDUCIA nel sistema. Fiducia nelle imprese italiane, nei cittadini, nei dipendenti pubblici. Se qualcuno poi tradirà questa fiducia bisognerà punirlo in maniera esemplare e certa.
Occorre più reattività da parte del legislatore e dell’apparato ministeriale. I problemi sono tanti e ben visibili. Uno alla volta vanno risolti in modo definitivo.
Per provare ad uscire da questa “schizofrenia amministrativa”, l’amministrazione centrale dovrebbe provare a confrontarsi di più con chi lavora nelle scuole (Dirigenti, Direttori SGA, Ass.ti Amm.vi e Tecnici, Docenti, ecc.), per provare ad eliminare quei corti circuiti che si sono creati nel sistema o, quantomeno, per non crearne dei nuovi.
Noi operatori delle scuole abbiamo bisogno di ritornare a fare il lavoro per cui siamo stati assunti: OCCUPARCI DEGLI ALUNNI E DELLA LORO ISTRUZIONE!
Marco Santini – Vice Presidente Area Nord
d'intesa con il Presidente ANQUAP - Giorgio Germani