La campagna elettorale per le elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022 è in pieno svolgimento e ci permettiamo di porre alle formazioni politiche che partecipano alla competizione alcune domande sulla scuola.
Le domande riguardano alcuni aspetti fondamentali sull’assetto istituzionale e organizzativo delle scuole che incidono in modo rilevante sul loro funzionamento: l’autonomia funzionale, il decentramento amministrativo, il dimensionamento ottimale, la governance, le relazioni sindacali, lo stato giuridico e il trattamento economico di tutto il personale scolastico (dirigenti scolastici compresi).
Queste le domande:
1. si intende mantenere l’attuale disciplina dell’autonomia scolastica, della personalità giuridica, delle funzioni attribuite alle scuole, di quelle che restano al Ministero e del dimensionamento ottimale, o si pensa di compiere un’analisi approfondita e intervenire sui meccanismi e gli snodi che non hanno funzionato, anche con interventi legislativi e regolamentari?
In altre parole quanto previsto dall’art. 21 della legge 59/97 e dai conseguenti regolamenti sull’autonomia e sulla contabilità vanno confermati, o è bene rivederli?
2. la governance delle scuole è ancora ferma ai decreti delegati del 1974 , traslati nel TU del 1994, quando ancora non si era intervenuti con l’autonomia funzionale e la personalità giuridica, con la presenza del Dirigente scolastico e del Direttore SGA , con un assetto ministeriale che prevedeva ancora i Provveditorati agli Studi come braccio operativo del Ministero a livello provinciale, con la riforma del Titolo V della Costituzione che ha ridefinito anche in materia di istruzione le competenze dello Stato e quelle delle Regioni. Si vuole mantenere l’attuale disciplina o si intende procedere ad una radicale modifica?
Nell’auspicabile nuova disciplina, che armonizzi l’azione dell’organo collegiale di governo e l’attività gestionale del Dirigente scolastico e del Direttore SGA, c’è spazio per una forma di rappresentanza nazionale e territoriale delle scuole autonome alla stregua delle forme di rappresentanza dei Comuni (ANCI) e delle Università (CRUI)?
3. il sistema di relazioni sindacali multilivello (CCNL, CCNI, Contratti decentrati presso gli UU.SS.RR. e contrattazione integrativa di istituto) che genera forti ritardi e non poche confusioni è da mantenere, o si intende intervenire con opportune semplificazioni? È possibile che la figura monocratica del Direttore SGA trovi collocazione nel Contratto di Comparto (con oltre un milione di dipendenti) o non sarebbe logico e razionale collocarla nell’Area della Dirigenza, magari in separata sezione come avviene per i professionisti degli EPNE?
4. lo stato giuridico e il trattamento economico del personale scolastico (a partire dal reclutamento per passare alla formazione, dagli organici alle carriere, dal riconoscimento del merito alla retribuzione per risultati) deve restare come è, o sono indispensabili profondi cambiamenti?
Vorremmo che sulle domande poste, tutte di valenza sistemica, si fornissero delle risposte precise e concrete che dovrebbero far parte dell’attività parlamentare, dell’azione di governo e di quelle ministeriali della XIX legislatura.
Lì, 06.09.2022
IL PRESIDENTE
Giorgio Germani