La scuola dell’Emilia-Romagna è parzialmente ripartita lunedì dopo un evento catastrofico che si è abbattuto su un’area vastissima e che ha causato l’esondazione di quasi tutti i fiumi che percorrono il territorio romagnolo.
A Cesena, dove abito, già da lunedì hanno riaperto le scuole del primo ciclo e secondarie di primo grado e, dal 24 maggio, riapriranno probabilmente anche le scuole secondarie di secondo grado.
Quando le scuole riaprono dopo allerte e calamità naturali vuol dire che il peggio è passato e sembra quasi di tornare alla normalità e alla calma. Non sarà così per la mia terra: la Romagna!
Tantissime, infatti, sono le famiglie colpite direttamente dall’alluvione e, purtroppo, ci sono state anche tante perdite di vite umane. La paura è stata enorme VIDEO.
Personalmente, pur abitando non lontano dal fiume Savio, non ho avuto alcun danno. Questo mi ha consentito di aiutare parenti, amici, conoscenti (e sconosciuti) che invece sono stati colpiti direttamente dagli allagamenti nelle tavernette, nei garage e, i più sfortunati, all’interno delle abitazioni o dei luoghi di lavoro.
Amici, in un sol colpo, hanno perso la casa, l’arredamento, le macchine, il magazzino dove depositavano le merci della loro attività e i furgoni utilizzati per il proprio lavoro VIDEO. Sono stati spazzati via anche i ricordi di una vita.
Ilaria mi ha raccontato di essere corsa al piano terra mentre si stava allagando la sua casa per recuperare l’album delle foto di famiglia. Per salvare i ricordi ha perso l’Iphone. Mi ha detto: “Non me ne frega niente dell’Iphone, non sono per nulla pentita della scelta fatta, anche se i miei figli mi hanno sgridata”.
Insomma, una vera e propria catastrofe del tutto inaspettata. Infatti, nonostante l’allerta rossa preannunciata già dai giorni precedenti, nessuno aveva neanche immaginato un evento di questa portata.
Nel dramma, è successa una cosa incredibile. Già dopo alcune ore dall’esondazione, chi non aveva subìto danni è corso ad aiutare le persone colpite direttamente. Ci si è ritrovati a casa di amici, di parenti, di sconosciuti in 20/30 persone con stivali, pale e secchi a tirare fuori l’acqua a mano (l’elettricità è mancata per parecchie ore) con “catene” umane a volte lunghissime alle quali partecipavano anche i bambini e i ragazzi più giovani che si sono dimostrati davvero fantastici VIDEO.
Ho riconosciuto gente del posto ma ho conosciuto anche tantissime persone di altre regioni o stati che, trovandosi a Cesena per ragioni di studio e/o di lavoro, non ci hanno pensato un secondo a prendere pale e secchi e andare ad aiutare i più sfortunati.
Una forza incredibile che, dopo lo sconforto iniziale, ha ceduto il passo a canti (Romagna Mia su tutti VIDEO), cori da stadio, qualche bevuta e addirittura grigliate improvvisate con gente piena di fango dalla testa ai piedi.
La macchina dei soccorsi si è messa subito in moto: forze dell’ordine, vigili del fuoco, protezione civile, dipendenti degli enti pubblici, associazione di volontario, ecc. hanno dimostrato una grande reattività creando punti di distribuzione attrezzature grazie ai quali sono state fornite agli alluvionati e ai volontari pompe idrauliche, stivali, badili e pale, tute, giacche impermeabili, guanti, prodotti di pulizia, idropulitrici; tutto GRATUITAMENTE GRAZIE ALLE DONAZIONE DELLE IMPRESE DEL TERRITORIO e/o AL SOSTEGNO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE. Numerosissimi i punti di ristoro nelle zone colpite dagli allagamenti, le pizzerie e i ristoranti che hanno distribuito pizze e pasti gratuitamente ai volontari e agli alluvionati.
Emozionanti, a dir poco, i gruppi di giovani che hanno aiutato a spalare fango e a togliere l’acqua dalle case, che hanno distribuito panini, frutta, bevande, caffè e thè in tutti i quartieri allagati.
Un grazie particolare ai vigili del fuoco arrivati dalle altre regioni. Mi sono ritrovato sotto la pioggia battente con un gruppo di “pompieri” proveniente da Bolzano. Persone fantastiche, così come gli operatori della protezione civile che sono arrivati da tutta Italia per dare il loro contributo.
I camion della rimozione rifiuti, quelli con il braccio meccanico chiamato “ragno” per capirci, lavorando giorno e notte hanno ripulito tutto quello che è stato tolto dalle cantine, dalle tavernette, dalle case e messo in strada.
Ora, se si percorrono quelle vie, a parte il fango che si è seccato e che crea un gran polverone, sembra quasi che la situazione sia ritornata alla normalità.
Non è e non sarà così, purtroppo! Chi è stato colpito direttamente ora conterà i danni subìti a livello famigliare, lavorativo / imprenditoriale ed anche psicologico.
Ci vorranno mesi, forse anni per ricostruire un territorio che, appena fuori Cesena, è completamente cambiato nella sua morfologia.
Si contano quasi mille frane attive nelle colline e nell’appennino romagnolo, tantissime strade interrotte e interi paesi ancora isolati a causa degli smottamenti VIDEO.
Tra Cesena e Ravenna, a seguito della rottura programmata di un argine del Savio, decisa per non far allagare anche Ravenna, si è creato un lago largo quasi 2,5 Km..
Anche per il turismo della riviera sarà dura ripartire. Questa la spiaggia di Rimini (foto del 23/05/2023):
Ce la faremo! In Romagna si dice: Tin Bota!!! Terremo botta sicuramente, ma questa volta è stata davvero dura!
Non dimentico le città vicine come Forlì, Faenza, Lugo e tutte le altre zone che se la sono vista ancora peggio di noi cesenati. Un caloroso abbraccio va anche a loro!
Non racconto altro, vi lascio qualche altra immagine che ho raccolto direttamente (tutte scattate in momenti di pausa lavori 😊) e indirettamente poiché spiegano meglio di qualsiasi parola quello che è successo nella mia città e nella regione in cui vivo.
Marco