Attraverso lo strumento di una nota stampa diramata questa mattina, il Presidente dell’ARAN interviene sulle iniziative (manifestazione e assemblea) promosse ieri dall’Anquap in occasione della ripresa delle trattive sindacali per chiudere il contratto del Comparto Istruzione e Ricerca del triennio 2019/2021 (in ritardo di oltre un anno e mezzo).
Ringraziamo dell’attenzione che ci rivolge il Presidente Naddeo, che aveva già interloquito (scambio di lettere ufficiali) con la nostra Organizzazione sindacale nello scorso mese di gennaio.
Si è vero non siamo rappresentativi, perché è impossibile esserlo per una categoria monocratica (anche organo individuale) che viene inopinatamente collocata nel più grande comparto pubblico di contrattazione collettiva. Una collocazione che la nostra Confederazione, CIDA, ha proposto di modificare giungendo – per questa mancata modificazione – a non sottoscrivere il CCNQ su Comparti e Aree del 3/8/2021.
Si è vero non siamo rappresentativi, ma se il Presidente ci considera (e ieri un rappresentante dell’ARAN ha ricevuto una nostra delegazione) è perché evidentemente proponiamo dei contenuti importanti sul piano giuridico e retributivo; contributi che non possono essere elusi.
Si è vero la proposta dell’ARAN prevede un inquadramento degli attuali DSGA (e dico attuali) nell’area delle elevate qualificazioni che, però, comprenderebbe genericamente anche dei non meglio qualificati “funzionari”, abbassando il requisito culturale di accesso alla laurea triennale e prevedendo uno scorrimento automatico, senza selezione, per chi proviene dall’area degli Assistenti. Dopo vent’anni il Ministero ha fatto un concorso per reclutare, parzialmente, i Direttori SGA con laurea specialistica e prove concorsuali particolarmente complesse. Ora l’ARAN vorrebbe smantellare tutto questo e determinare appiattimenti e reclutamenti che sono l’esatto contrario del merito.
Il Presidente non dice che si vorrebbe imporre ai DSGA un incarico “ad interim” in altra scuola con il corrispettivo di “quattro soldi”, meno dell’attuale compenso per incarichi aggiuntivi ai DSGA nelle scuole sottodimensionate.
Si è vero si prevede un incremento retributivo complessivo ma comunque inadeguato a fronte dei compiti esercitati e delle responsabilità conseguenti; un incremento doveroso dopo un blocco dell’indennità di direzione che è quella di quindici anni orsono e distante anni luce dalla retribuzione di posizione che ARAN e Sindacati hanno riconosciuto, giustamente, ai colleghi in posizioni apicali negli altri Comparti nelle diverse amministrazioni.
Invece di interloquire a distanza propongo al Presidente Naddeo un pubblico confronto su aspetti giuridici e retributivi della disciplina del rapporto di lavoro dei Direttori SGA e di tutto il personale ATA. Noi siamo pronti. Mi auguro che lo sia anche il Presidente Naddeo.
Lì, 13.07.2023
IL PRESIDENTE
Giorgio Germani