CONCLUSIONI/RIFLESSIONI FINALI
Alla chiusura del questionario sono state raccolte 865 risposte.
Le conclusioni, purtroppo, sono le stesse della rilevazione degli scorsi anni. Anzi, comparando i due questionari, quest’anno il racconto dei Direttori SGA è stato ancora – se possibile - ancora peggiore.
Dagli esiti della rilevazione emerge un grave malessere della categoria apicale del Direttori SGA.
Viene ampiamente confermato il grave errore non aver istituzionalizzato la figura del “tutor” per ogni nuovo-assunto come invece viene fatto per i Dirigenti e per i Docenti.
Emerge come, in alcuni casi, i Direttori SGA uscenti non abbiano stabilito buoni rapporti con chi è stato assunto a seguito delle procedure concorsuali. Questo "gioco dell'uno contro l'altro" è sicuramente favorito da un sistema di sostituzione del Direttore SGA che poteva essere risolto con l'attivazione dell'organico dell'area "C" e che, invece, non ha mi visto la luce.
Incredibile è il riscontro sulla quantità di ore giornaliere e settimanali che i Direttori SGA svolgono abitualmente.
Si va ben oltre i limiti previsti dal CCNL sull’orario di lavoro e questo non può essere più accettato!
La categoria oramai è, oggettivamente, allo stremo delle forze.
Il tema dell’orario di lavoro poteva essere seriamente affrontato nella contrattazione collettiva con due possibili soluzioni:
1. svincolare il DSGA da un orario di lavoro prefissato, come per il Dirigente, ed incrementare sostanzialmente la retribuzione fondamentale e accessoria rapportandola ad una percentuale di almeno l’80% rispetto a quella dirigenziale;
2. riconoscere un monte ore annuo di lavoro straordinario, da remunerare per le prestazioni effettivamente rese, nella misura di almeno 40,00 euro per ogni ora con imposizione fiscale agevolata.
Da quanto riportato nell'ipotesi di CCNL 2019/2021, nulla invece è stato fatto al riguardo.
“Raccapriccianti”, ma non c’era bisogno di questa rilevazione per scoprirlo, sono gli esiti riferiti all’inquadramento professionale e alla retribuzione (anche con riferimento all’indennità di direzione).
Così come è altrettanto negativa la valutazione data all'ipotesi di CCNL 2019/2021. I Direttori SGA non sono rappresentati da coloro che siedono al tavolo contrattuale. Questo è un dato di fatto.
Per quanto attiene l’inquadramento professionale occorre un formale riconoscimento come categoria di quadri o elevata professionalità da collocare in separata sezione dell'area dirigenziale istruzione e ricerca.
Per quel che concerne la retribuzione vale quanto esposto in precedenza con riferimento all’orario di lavoro. Se, però, non si interverrà sulla problematica dianzi citata, sarà comunque necessario un incremento elevato sia del trattamento economico fondamentale, sia di quello accessorio a carattere fisso e continuativo (l'indennità di direzione deve diventare indennità di posizione come avviene in altri comparti).
Emerge, a tratti, anche la scontentezza per aver trovato disorganizzazione e impreparazione tra i vari profili professionali che vanno profondamente rivisti.
Per diventare Direttori SGA occorre superare un concorso veramente ostico e selettivo. Per diventare assistente amministrativo e tecnico non serve, invece, superare una selezione per esami ma solo per titoli. In questo difetto di reclutamento, accanto al deficit di formazione in servizio, sta la causa maggiore che a volte genera conflittualità e professionalità inadeguate.
In pratica, la scuola è utilizzata - a tutti i livelli - come “serbatoio” per garantire i livelli minimi occupazionali. Quello che stupisce, non noi, è che la maggioranza degli stessi amministrativi vorrebbe metodi di reclutamento più selettivi ed efficaci accanto ad attività di tirocinio sul campo, di formazione in servizio, di valorizzazione e maggiori riconoscimenti sia giuridici, sia economici.
Non possono più esistere impiegati con mansioni meramente esecutive e andava concretamente introdotto il profilo professionale del Coordinatore Amministrativo. Si è optato per una nuova area di collaboratori scolastici che non servirà a nessuno.
C’è “fame” di formazione PRATICA. Quest’anno il Ministero non ha neanche avviato la formazione nell'ambito di "Io conto". L’Amministrazione è quasi totalmente assente e solo ogni tanto si affaccia per dare una mano e supporto a categorie quasi completamente abbandonate e inascoltate: gli amministrativi delle scuole italiane.
Gli adempimenti sono troppi, si sovrappongono, c’è una stratificazione normativa che pesa come un macigno sulle segreterie scolastiche.
Con fatica si riesce a gestire la miriade di procedure, spesso inutili e ridondanti, che ricadono sul personale amministrativo.
C’è urgenza di una vera semplificazione amministrativa che spazzi via, una volta per tutte, la mala-burocrazia imperante.
L’impressione però è che tutti dichiarino di volere la "semplificazione" come uno dei principali obiettivi del proprio mandato politico / amministrativo ma che poi nessuno, nei fatti, si adoperi per lavorare concretamente su questo fronte.
Una buona amministrazione è quella che ascolta le esigenze e i bisogni delle sue componenti (tutte), quindi auspichiamo che il Ministero faccia tesoro delle criticità segnalate e delle proposte avanzate in uno spirito di condivisione e collaborazione che ha sempre contraddistinto questa Associazione.
Noi, come ANQUAP, dichiariamo la nostra disponibilità a collaborare con gli stakeholder istituzionali per un’amministrazione pubblica sempre più partecipata.
Il presente documento viene inviato all’attenzione del Ministro dell’Istruzione e del Merito e della dirigenza ministeriale, nonché alla Confederazione (CIDA) e Federazione (FP CIDA) di appartenenza.
lì, 03/11/2023 Marco Santini e Alessandra Ferrari Vice Presidenti
D'intesa con il Presidente Giorgio Germani