Il 6 dicembre 2022 l’Aran e i Sindacati rappresentativi nel Comparto Istruzione e Ricerca hanno sottoscritto il CCNL relativo al triennio 2019/2021 solo sui principali aspetti economici, rimandando tutto il resto (parte normativa e ulteriori aspetti del trattamento economico) ad una successiva sequenza contrattuale da definire in tempi brevi.
Oggi ricorre il primo anniversario del citato CCNL e siamo ancora allo stesso punto, perché l’ipotesi firmata da ARAN e Sindacati il 14 luglio 2023 non è a tutt’oggi passata al vaglio del Governo per andare poi all’esame della Corte dei Conti.
Il giudizio negativo dell’Anquap sul testo dell’ipotesi citata è stato posto all’attenzione dei Ministri Zangrillo e Valditara con specifiche segnalazioni del 20 luglio e 30 agosto corrente anno, rinnovate il 24/11/2023, riguardanti l’ordinamento, il sistema di classificazione e i profili professionali dei Direttori SGA e del personale ATA.
In tutti i restanti Comparti di contrattazione collettiva (Funzioni centrali, Funzioni Locali e Sanità) i CCNL del triennio 2019/2021 sono stati compiutamente sottoscritti nel corso del 2022 e solo il Comparto Istruzione e Ricerca (il più grande di tutti) è ancora in attesa di completamento, a fine 2023, su un contratto già scaduto da due anni.
È evidente la dimostrazione di quanto sia inadeguata (per non dire scarsa) la considerazione del sistema Italia - nelle sue componenti istituzionali e politiche - per il personale che appartiene al Comparto, in particolare per il personale scolastico che ha il peggior trattamento economico rispetto al complesso dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche.
Quasi ogni giorno il sistema Italia chiede alle scuole sempre di più e sempre meglio ma continua colpevolmente a non riconoscere il grande lavoro richiesto al personale: un lavoro che si ripercuote sull’attività amministrativa e, inevitabilmente, sui Direttori SGA e sul personale di segreteria.
Lì, 06.12.2023
IL PRESIDENTE
Giorgio Germani