IL LAVORO AGILE NELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE: PERCHE' E' COSI' DIFFICILE?

DOCUMENTO

Con l’introduzione del CCNL Istruzione e Ricerca del 18 gennaio 2024, relativo al triennio 2019-2021, è stato finalmente compiuto un passo significativo nella regolamentazione delle modalità di lavoro a distanza per il personale scolastico. In particolare, il Titolo III del contratto disciplina sia il lavoro agile (Capo I, artt. 11-15) sia altre forme di lavoro a distanza (Capo II, art. 16), offrendo una struttura chiara e articolata.

L’obiettivo è favorire la flessibilità e l’innovazione nelle istituzioni scolastiche, incrementare la competitività, agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e promuovere il lavoro agile come modalità moderna e funzionale di svolgimento del rapporto di lavoro subordinato. Tuttavia, è importante sottolineare che l’accesso al lavoro agile e a distanza è riservato esclusivamente al personale amministrativo e tecnico.

Grazie a questa nuova regolamentazione contrattuale, chi opera nelle istituzioni scolastiche e appartiene alle citate categorie può finalmente beneficiare di questa modalità di lavoro.

Le difficoltà pratiche di applicazione

Nonostante la chiarezza e la linearità della norma, nella pratica accedere al lavoro agile non è così semplice. Numerose segnalazioni riportano che diversi dirigenti scolastici sono refrattari alla concessione di tale modalità, spesso in modo ingiustificato.

Nella Pubblica Amministrazione, e in particolare nel mondo della scuola, prevale una sorta di sfiducia verso i dipendenti. È diffusa l’idea, infondata, che chi lavora a distanza non svolga le proprie mansioni con serietà, secondo una mentalità del tipo: “…se lavori da casa, poi non fai nulla tutto il giorno”.

Questo pregiudizio ignora che il lavoro a distanza può rappresentare un’ancora di salvezza per chi affronta momenti di difficoltà personali o familiari, o per chi risiede lontano dal luogo di lavoro. Inoltre, il lavoro agile consente al dipendente di concentrarsi sugli obiettivi assegnati. In caso di mancato raggiungimento di questi obiettivi, il datore di lavoro ha comunque la facoltà di recedere unilateralmente dall’accordo individuale e richiamare il dipendente in presenza.

Un paradosso nella gestione del lavoro agile

Risulta paradossale che da una parte chi dovrebbe concedere il lavoro agile, spesso lo neghi e contestualmente solleciti l’Amministrazione centrale a intervenire sul lavoro agile, denunciando gli “insostenibili livelli di stress lavoro correlato” e le difficoltà di chi risiede fuori regione.

Il Personale Amministrativo e Tecnico delle scuole affronta le stesse difficoltà e, quindi, risulta incomprensibile una resistenza estrema e ingiustificata alla concessione del lavoro a distanza.

Opportunità da cogliere

L’introduzione del lavoro agile e delle altre forme di lavoro a distanza nel contesto scolastico rappresenta un’importante opportunità per:

  • Ottimizzare i processi lavorativi
  • Migliorare il benessere del personale
  • Promuovere la sostenibilità organizzativa

Auspichiamo che con l'apertura nel nuovo CCNL venga rivista la materia sul lavoro agile in ordine alla migrazione quale materia di confronto a materia di Contrattazione sui criteri generali.

Oggi, il quadro contrattuale consente a tutte le istituzioni scolastiche di organizzare i propri servizi amministrativi e tecnici tenendo conto delle esigenze di tutti i dipendenti, superando pregiudizi preconcetti. È fondamentale che questo strumento venga utilizzato in modo equo e lungimirante, senza lasciarsi frenare da stereotipi o resistenze immotivate.

Sul tema del lavoro agile è significativa e del tutto condivisibile la Direttiva del Ministro per la Pubblica Amministrazione del 23/12/2023 indirizzata a tutte le pubbliche amministrazioni (scuole comprese).

 

Lì, 21.01.2025

 

IL PRESIDENTE

Giorgio Germani


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Categoria: Uffici ANQUAP Data di creazione: 21/01/2025
Sottocategoria: Personale Ultima modifica: 23/01/2025 08:27:52
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