Il Ministero dell’Istruzione e del Merito con avviso prot. n. 92567 del 16/4/2025 ha comunicato l’esito della prova scritta del concorso per 1.435 posti di Direttori SGA (camuffato da funzionario); un esito disastroso oltre ogni immaginazione.
Infatti a fronte della presentazione di 29.263 domande hanno partecipato alla prova solo 7.983 candidati (il 27,28%) e di questi appena 2.162 l’hanno superata (il 27,08%).
In alcune regioni (Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto, tutte collocate al nord) i candidati ammessi alla prova orale sono stati in numero inferiore ai posti messi a concorso, con la conseguenza che in quelle regioni sarà impossibile coprire tutti i posti effettivamente vacanti e disponibili presenti nelle istituzioni scolastiche.
Questo esito disastroso rappresenta il fallimento di “politiche” governative, parlamentari, ministeriali e sindacali che da anni mortificano la categoria dei Direttori SGA, per il mancato riconoscimento di ciò che nella realtà delle scuole i DSGA fanno ogni giorno; riconoscimento di stato giuridico (ruolo dirigenziale, perché tale è) e di trattamento economico (assolutamente inadeguato).
L’ultimo CCNL del 18/1/2024 relativo al triennio 2019/2021 (ancora in vigore) è arrivato addirittura a determinare una regressione dei DSGA, definendo per gli stessi un improvvido incarico triennale che li rende vulnerabili e precari, in balia di arbitrarie decisioni dirigenziali.
Come se ciò non bastasse il trattamento economico stabilito dal citato CCNL e dal successivo CCNI del 26/9/2024 è inferiore rispetto a qualsiasi funzionario ed elevata qualificazione che lavora in altre pubbliche amministrazioni.
SE NON MI RICONOSCI SUL PIANO GIURIDICO E MI TRATTI MALE SUL VERSANTE ECONOMICO, NON PUOI ASPETTARTI CHE IL LAVORO AI VERTICI DEGLI UFFICI DI SEGRETERIA DELLE SCUOLE SIA OGGETTIVAMENTE “APPETIBILE” PER DEI LAUREATI.
È urgente una radicale inversione di tendenza che deve prevedere l’intervento della politica e, a seguire, quello delle parti sociali che trattano e sottoscrivono i contratti collettivi nazionali di lavoro.
Lì, 17.04.2025
IL PRESIDENTE
Giorgio Germani