Al Ministro dell’Istruzione e del Merito Prof. Giuseppe Valditara
Al Capo di Gabinetto del MIM Prof. Giuseppe Recinto
Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione Dott.ssa Carmela Palumbo
Alla Direzione Generale del Personale Scolastico del MIM Dott.ssa Maria Assunta Palermo
Alla Direzione generale per il personale scolastico Ufficio V – Personale A.T.A. Dott.ssa Maria Rita Calvosa
e p.c. Al Ministro per la Pubblica Amministrazione Sen. Paolo Zangrillo
Al Presidente dell’ARAN Dott. Antonio Naddeo
Alle OO.SS. rappresentative nel comparto Istruzione e Ricerca
Al Presidente ANP Dott. Antonello Giannelli
Oggetto: Esiti dello studio su “Stress lavoro-correlato e burnout dei Direttori SGA” – Richiesta interventi urgenti.
Si trasmettono i principali risultati dello studio sullo stress lavoro-correlato e sul burnout dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA), condotto dal Dipartimento di Scienze Umane, Comunicazione, Formazione e Psicologia dell’Università LUMSA di Roma, su incarico dell’ANQUAP.
La ricerca, basata su un campione di oltre 2.000 Direttori SGA operanti nelle istituzioni scolastiche italiane, evidenzia un quadro allarmante: carichi di lavoro insostenibili, stress cronico, sintomi di burnout diffusi e una crisi profonda di motivazione e riconoscimento professionale.
Tra i dati più significativi:
- il 99% gestisce compiti che richiedono attenzione costante e un “problem solving” continuo, spesso in solitudine;
- l’83% è in tensione permanente per le responsabilità e le decisioni complesse che ricadono sul ruolo ricoperto.
Il carico emotivo è particolarmente alto: oltre l’80% del campione percepisce il lavoro come stancante sul piano emotivo, mentre il 68% dichiara disagio emotivo legato a frustrazione, rabbia e ansia.
Il 52% mostra chiari sintomi di burnout, con perdita di motivazione e coinvolgimento. L’engagement professionale è in forte crisi: oltre la metà dei DSGA ha smesso di provare entusiasmo per il proprio lavoro e non si sente più parte attiva del sistema scolastico.
Le conseguenze si riflettono anche sulla vita privata e sulla salute fisica. Per il 54% dei DSGA il lavoro esaurisce le energie personali, mentre il 51% afferma che il tempo dedicato al lavoro ha un effetto negativo sulla propria vita privata. Il 57% soffre di disturbi del sonno e tra chi manifesta stress acuto le donne rappresentano il 68%, il doppio degli uomini.
Questi sintomi, se trascurati, aumentano il rischio di problemi cardiovascolari, abbassano le difese immunitarie e possono condurre a depressione, come evidenziato in diversi studi sulle conseguenze dello stress lavorativo cronico.
A peggiorare il quadro complessivo i dati sulla motivazione e il coinvolgimento verso il proprio lavoro. Solo il 4% consiglierebbe questo lavoro ad altri. Il 66% sta valutando di cambiare mestiere. Il 97% ritiene la retribuzione del tutto inadeguata.
Questi dati sono in linea con quanto riportato dalla letteratura sui ruoli di leadership intermedia, cioè quelle posizioni che si trovano tra la direzione strategica e l’attività quotidiana. Si tratta di ruoli con molte responsabilità gestionali ma poca autonomia decisionale, una combinazione che comporta spesso relazioni complesse e un forte carico di mediazione, elementi associati a maggiori livelli di stress e rischio di burnout.
A rafforzare le evidenze emerse dal report, intervengono ora anche i risultati del concorso per 1.435 posti di DSGA, comunicati dal MIM con avviso prot. n. 92567 del 16 aprile 2025: un esito “disastroso” che fotografa senza appello la crisi strutturale della professione.
Dei 29.263 aspiranti che avevano presentato domanda, solo 7.983 si sono presentati alla prova scritta (pari al 27,28%), e di questi appena 2.162 l’hanno superata (27,08%).
In regioni strategiche del nord (Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e Liguria), i candidati ammessi alla prova orale risultano inferiori ai posti disponibili, rendendo di fatto impossibile la copertura completa degli organici.
L’amministrazione avrebbe già dovuto cogliere gli evidenti segnali di questo enorme disagio. Infatti, si stima che circa 600/700 Direttori SGA reclutati con l’ultimo concorso del 2018 abbiano già lasciato il ruolo, scegliendo di abbandonare la scuola per assumere incarichi in altre amministrazioni pubbliche, ritenute più attrattive sotto il profilo giuridico ed economico.
Questo fallimento non è casuale, ma la diretta conseguenza di politiche miopi e di una cronica svalutazione del ruolo del DSGA:
- assenza di riconoscimento giuridico coerente con le funzioni realmente esercitate (di natura dirigenziale);
- trattamento economico inferiore rispetto a quello di analoghi profili presenti nelle PP.AA.;
- contrattualizzazione precaria e penalizzante, culminata nell’incarico triennale previsto dal CCNL 18/01/2024, che mina la stabilità e l’autorevolezza professionale;
- mancanza di percorsi di valorizzazione e sviluppo professionale, che rendono la figura poco attrattiva per i laureati, a dispetto delle competenze elevate richieste.
Se non si riconosce pienamente la funzione sul piano giuridico e la si penalizza sul piano economico, non si può pretendere che il ruolo alla guida degli uffici di segreteria delle scuole risulti appetibile e sostenibile.
Si chiede pertanto una radicale inversione di tendenza, che non può più essere rimandata.
Serve un’azione urgente, concreta e sistemica:
- del legislatore, per la definizione di uno stato giuridico coerente con la funzione svolta e lo stanziamento di appositi finanziamenti in favore della categoria;
- dell’amministrazione, per il monitoraggio e la tutela della salute organizzativa del personale, evitando improvvide e ricorrenti azioni di “scarica barile”;
- delle parti sociali (ARAN e sindacati rappresentativi), per un contratto collettivo che restituisca dignità, stabilità e attrattività al profilo del DSGA.
Il futuro delle scuole passa anche dalla tenuta organizzativa degli uffici amministrativi: riconoscere e sostenere i DSGA significa garantire efficienza, legalità e qualità al sistema scolastico nel suo complesso.
In allegato si trasmette due sintesi del report per ogni ulteriore approfondimento e valutazione.
Certi dell’attenzione che le SS.LL. vorranno riservare alla presente comunicazione, si chiede un confronto urgente sui temi oggetto della presente nota e relativi allegati.
In attesa di cortese riscontro, si porgono distinti saluti.
Lì, 23.04.2025
IL PRESIDENTE
Giorgio Germani
Rassegna stampa sullo studio “stress lavoro correlato dei DSGA promosso da ANQUAP in collaborazione con l’Università LUMSA”