A pagare sempre i soliti noti
È arrivata in questi giorni dal Ministro Madia la notizia (confermata dal Premier Renzi) che il blocco degli stipendi nella pubblica amministrazione riguarderà anche l’anno 2015.
Incapace di trovare misure strutturali per la riduzione della spesa pubblica, il Governo si muove nelle solite e abituali direzioni dei tagli lineari che comprendono le retribuzioni dei pubblici dipendenti. Anche il Governo in carica mostra i limiti dei precedenti: non sa compiere scelte strategiche e adottare misure strutturali. Quindi si muove nel solco di una consolidata tradizione che non ha nulla di innovativo.
Ci permettiamo ricordare che la contrattazione collettiva nelle amministrazioni pubbliche e le retribuzioni dei pubblici dipendenti sono bloccate dal 2010, con già cinque anni di moratoria. Se il blocco riguarderà anche il 2015 arriveremo a sei anni e le perdite di valore retributivo si faranno ancor più pesanti.
Tutto ciò non aiuta la ripresa della domanda interna e favorisce il perdurare di una situazione sempre più pesante di recessione.
Le risposte (del Ministro e del Premier) sulla concessione del bonus di 80,00 euro anche ai pubblici dipendenti sono “pietose” poiché la misura riguarda solo una parte dei pubblici dipendenti, accorciando le differenze retributive con le posizioni apicali (dirigenziali e non). Questa condizione non incentiva certamente la produttività delle amministrazioni pubbliche.
Ci auguriamo che il Governo riveda questa posizione e inserisca nella legge di stabilità 2015 misure idonee a riprendere la contrattazione collettiva e l’incremento delle retribuzioni magari: finanziando quelle legate a merito e produttività, sarebbe un bel segnale di forma e sostanza.
Lì, 05.09.2014
IL PRESIDENTE
Giorgio Germani